GTFO, il nuovo fps horror dai creatori di Payday
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Durante i Game Awards ci sono stati parecchi annunci. Alcuni prevedibili, altri meno, altri ancora completamente a sorpresa. In quest’ultima categoria c’è GTFO, il nuovo titolo di 10 Chambers Collective. Lo studio, che accoglie al suo interno anche i designer di Payday e Payday 2, ha annunciato la sua nuova produzione proprio durante lo show condotto da Geoff Keighley. Il nome è già una garanzia, perché GTFO è un acronimo incomprensibile per noi italiani, ma oltre oceano sta per “Get the fuck out”, ovvero “levati dai piedi”, solo che al posto dei piedi c’è un’altra protuberanza del corpo maschile. Cos’è, quindi, GTFO? È uno shooter cooperativo terrificante (cito quasi testualmente) in cui quattro giocatori dovranno collaborare per superare degli scenari da incubo. “Terrificante” non è l’aggettivo che viene usato per la qualità del gioco, ma proprio per l’atmosfera che permea GTFO. L’esperienza di gioco è rivolta ai giocatori più scafati, definiti “hardcore”, che dovranno tirare fuori tutta la loro cattiveria per sopravvivere alle insidie del gioco. L’idea è che il team di giocatori interpreti degli esploratori, più razziatori che pionieri, costretti ad esplorare luoghi oscuri ed ostili per estrarre degli importanti artefatti dalle viscere di complessi giganteschi sopraffatti da miriadi di mostri. La cooperazione è importante, proprio come in Payday, perché ogni giocatore avrà il suo ruolo all’interno della missione, ed ognuno dovrà svolgere il proprio compito con perizia perché l’incarico vada a buon fine.Il trailer di gameplay mostrato durante i Game Awards mette in scena proprio un’azione di recupero in una struttura oscura ed opprimente. I quattro personaggi, ognuno con la sua caratterizzazione ben precisa a giudicare dalle linee di dialogo molto colorite, affrontano pericoli ed altre amenità. Probabilmente sarà possibile creare un proprio agente, oppure selezionare uno tra una pletora disponibili, con tanto di albero delle abilità che, immagino, verrà ripreso da quello di Payday 2 con le modifiche del caso per renderlo più fantascientifico. Abbiamo visto, infatti, uno degli agenti usare una specie di scanner istantaneo davanti ad una porta, per rivelare le immediate vicinanze con una rappresentazione olografica in 3D visibile a tutti. Come nello shooter a base di rapine, alcuni gadget saranno presumibilmente appannaggio di alcune classi, oppure sbloccabili solo attivando dei particolari elementi dello skill tree. Successivamente, vediamo subito uno dei tipi di nemici che dovranno essere affrontati, quelli che uno dei personaggi apostrofa come “sleepers”, i dormienti. Probabile, quindi, che ci saranno sezioni dove sarà necessario essere furtivi per evitare di provocare tali nemici che, a quanto sembra, rimangono in stasi finché non vengono sollecitati da rumori forti. Ritorna, sempre da Payday, anche l’idea del dover aprire delle porte sigillate usando un trapano, attendendo che il lungo processo vada a compimento. Dove in Payday, nell’attesa, bisognava vedersela con miriadi di agenti sempre più agguerriti, oppure mantenere il controllo della situazione nel caso si fosse scelta la via della furtività, in GTFO in situazioni come queste avremo a che fare con una marea incontrollata di mostri non meglio identificati. Anche in questo caso vediamo l’uso di un gadget, una torretta che uno dei giocatori piazza sopra ad un barile per aiutare il gruppo a fare tabula rasa. Nella breve sequenza di azione che chiude il trailer, prima di assistere alla fine violenta dell’ultimo superstite, abbiamo la possibilità di vedere un assaggio di gunplay. La natura hardcore di GTFO sembra molto chiara, perché le fasi di shooting ricordano quelle di uno sparatutto moderno a caso, quindi almeno in questo caso la distanza con il gunplay ormai datato di Payday 2 sembra parecchia. Completano il pacchetto l’interazione ambientale, vari tipi di mostri con caratteristiche e pattern di attacco diversi, e la necessità di sfruttare anche le ombre per nascondersi o tendere imboscate ai mostri. La musica, incalzante mano a mano che l’azione si fa più intensa, sottolinea un’azione di gioco improntata sulla necessità di prendere decisioni al volo, con un gunplay viscerale e che sembra non lasciare spazio agli indecisi. In ultima analisi, ammetto che GTFO si presenta molto bene esteticamente ma visti i tempi, e non sapendo ancora con chiarezza su che piattaforma sia stata montata la sequenza mostrata, ci prendiamo il beneficio di un cauto ottimismo.
– Basato sulla cooperazione
– Gunplay moderno
– Interazione ambientale rilevante nel gameplay
GTFO non è sicuramente l’annuncio più roboante degli ultimi Game Awards, ma si prende comunque lo status: “da tenere d’occhio”. Il background dei 10 Chambers Collective suggerisce che, come i due Payday, questo shooter horror-fantascientifico offrirà un’esperienza interessante a metà tra i Payday, appunto, ed i Left4Dead. Ecco, la speranza è che proprio da questi due titoli prenda solo l’ispirazione e che, alla fine, GTFO riesca a crearsi un’identità tutta sua, perché le carte in regola per una buona produzione ci sono tutte. Attendiamo di saperne di più, anche perché l’uscita è prevista già per il prossimo anno (per ora su Steam, ma non è difficile immaginare anche l’uscita su console).
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