GRID: Autosport
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a cura di Kaname
Informazioni sul prodotto
- Piattaforme: PC , SWITCH , PS3 , X360
- Data di uscita: 26 giugno 2014 - Estate 2019 Switch
Grazie ad una versione di prova gentilmente fornitaci da Codemasters abbiamo finalmente avuto modo di toccare nuovamente con mano GRID Autosport, ultima iterazione della fortunata serie corsistica nata dalle ceneri dell’immortale TOCA Race Driver nel 2008. Infilato il casco ed allacciate le cinture di sicurezza ci siamo gettati a capofitto nell’offerta per verificare la bontà del lavoro degli sviluppatori a circa un mese di distanza dalla data d’uscita annunciata per il titolo e, come primo assaggio, siamo rimasti piacevolmente soddisfatti.
Un pilota per dominarli tuttiUna volta avviato il gioco abbiamo potuto constatare fin da subito come l’interfaccia e i menu abbiano adottato uno stile molto più snello e fluido, il che agevola non di poco la navigazione, oltre a offrire un’esperienza più accessibile e confortevole anche ai giocatori meno propensi al districarsi tra infiniti sottomenu e tabelle di vario genere.A differenza dell’ultima versione da noi provata, inoltre, questa volta erano disponibili tutte le cinque principali modalità cui si compone il gioco, ovvero Touring, Endurance, Open Wheel, Tuner e Street. Come facilmente intuibile dai nomi, Touring altro non è che la classica carriera con auto da turismo, vetture tanto potenti quanto stabili e maneggevoli, in grado di resistere alle più intense sportellate con gli avversari più tenaci, caratteristica particolarmente evidente ai livelli di difficoltà più elevati. Endurance prevede invece corse la cui durata è delimitata, anziché da un numero prefissato di giri, da un determinato periodo di tempo, in questo caso 8 minuti, al termine del quale verrà valutato il vostro piazzamento. Una modalità tanto spettacolare quanto stressante, soprattutto quando dovrete vedervela con il calare della notte oltre che con la solita schiera di avversari determinati a tutto pur di soffiarvi il vostro sudato piazzamento sul podio. Al volante di una splendida Aston Martin V12 Zagato e di una McLaren 12C GT3 abbiamo chiaramente dimostrato all’agguerrita CPU di essere in grado di dare del filo da torcere in qualsiasi situazione e su qualsiasi tracciato. Open Wheel rappresenta invece la classe Formula. Con le nostre velocissime e fragilissime monoposto siamo andati ad imporre il dominio assoluto in quel di Sepang, mentre nella classe Street abbiamo sfrecciato tra le vie della soleggiata Barcellona con una Ford Focus ST. La categoria Tuner, infine, ci ha visti partecipi di due diverse tipologie di gara, ossia sfida a tempo e drifting. Al momento sembra essere l’unica disciplina a prevedere al suo interno più varianti, ma ci riserviamo il beneficio del dubbio per eventuali sorprese, in quanto non abbiamo avuto occasione di accedere a più di un evento per ciascun tipo di carriera. Terminate le introduzioni possiamo passare al fulcro del gioco, ovvero il modello di guida. Fatto tesoro delle critiche ricevute con il secondo capitolo della serie, i ragazzi di Codemasters sembrano aver fatto marcia indietro e hanno riadottato uno stile ibrido arcade/simulazione in grado di poter soddisfare tutti i palati. Grazie alla possibilità di attivare o disattivare a piacimento tutta una serie di aiuti e sistemi di supporto, ogni giocatore può ricreare al meglio l’esperienza di guida che più desidera. Il tutto è inoltre impreziosito da un sistema di danneggiamento delle componenti interne delle vetture che va spesso ad inficiare seriamente sullo svolgimento di una gara, favorendo quindi uno stile di guida accorto e premeditato invece del destruction derby più sfrenato. Di ottima fattura anche la differenziazione delle varie tipologie di auto su cui abbiamo potuto mettere mano. Ciascuna rispondeva ai comandi in maniera differente e, pertanto, è spesso richiesto di adattare al meglio delle proprie capacità il proprio stile di guida qualora si voglia puntare al top con consistenza. Pregevole anche il comparto audio e, in particolar modo, quello tecnico. Il gioco è apparso assolutamente fluido, senza rallentamenti o magagne tecniche di alcun tipo. Nonostante qualche dubbio di fondo, si spera che le versioni console siano capaci di offrire un’esperienza altrettanto pulita e appagante.
Long way to the topCome già anticipato, la personalizzazione dei propri veicoli è chiaramente uno degli aspetti su cui punta maggiormente GRID Autosport e, proprio per questo, gli sviluppatori hanno ben pensato di offrire ai giocatori un’ottima varietà di settaggi su cui mettere le mani per personalizzare il proprio mezzo preferito. Mano a mano che si accumula esperienza vincendo gare e completando campionati, sarà possibile accedere ad un maggior numero di opzioni, il che si traduce, ovviamente, in un maggior livello di sfida al fine di rendere l’esperienza sempre fresca ed appagante, senza il rischio di cadere nel baratro della monotonia e della noia a causa di avversari incapaci di tenerci testa. Necessitano di maggiori approfondimenti le funzionalità legate al sistema degli sponsor e le modalità di ottenimento delle diverse vetture, cose che, chiaramente, avremo modo di analizzare nel dettaglio in fase di recensione.Qualche piccolo difetto rimane comunque abbastanza evidente, primo fra tutti la visuale dall’abitacolo che, per quanto abbia fatto il suo gradito ritorno per la gioia di tutti i fan, risulta essere piuttosto grossolana e improvvisata. Probabilmente per risparmiare sulla necessità di dover realizzare modelli differenti per ogni vettura è stato infatti deciso di rendere il tutto molto sfumato e abbozzato il che, per quanto non infici sulla effettiva utilità della funzione, la fa apparire forse fin troppo simile ad una soluzione amatoriale realizzata da qualche utente. In ogni caso, tanto di cappello per aver ascoltato i feedback dei giocatori delusi dalla sua assenza nel secondo capitolo della serie.
– Numerose specialità a cui dedicarsi
– Modello di guida più simulativo e personalizzabile
– Tecnicamente lodevole
Ad un mese di distanza dall’uscita nei negozi GRID Autosport sembra avere tutte le carte regola per essere uno dei titoli di guida più validi in uscita quest’anno. Sia che preferiate racing arcade o esperienze più simulative, il titolo Codemasters potrebbe avere ciò che fa al caso vostro, grazie ad una buona varietà di personalizzazione e ad una realizzazione tecnica di primo livello. Non resta altro che attendere la nostra recensione per chiarire gli ultimi dubbi e valutare nella sua interezza il titolo.
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