Anteprima

Fuse

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a cura di FireZdragon

Londra – La scorsa settimana Electronic Arts ha rilasciato sui vari canali di digital delivery la demo di Fuse, sparatutto in terza persona di Insomniac in arrivo, e noi ovviamente non vi abbiamo fatto mancare le nostre prime impressioni sul giocato. Un nuovo invito nella grigia Londra, tuttavia, ci ha permesso di andare a fare quattro chiacchiere di persona con Ted Price, provare i primi tre livelli completi della campagna e testare nuovamente la modalità Echelon per vedere lo stato attuale del titolo su una build praticamente definitiva.La demo non ci aveva colpiti particolarmente, sarà riuscito questo nuovo appuntamento a farci cambiare idea?

Spalla a spallaNon ci soffermeremo molto sulla trama, non particolarmente originale e già raccontata a grandi line nel precedente articolo, quanto piuttosto sulle sensazioni che il gioco ci ha trasmesso e di come il titolo si comporta in cooperativa.Focus della presentazione odierna era infatti la possibilità di giocare l’intera campagna spalla a spalla con un amico sul divano grazie allo split screen verticale inserito per l’occasione. Le preferenze relative alla divisione dello schermo, se verticale o orizzontale, sono grossomodo soggettive, ma durante questo test la scelta operata da Insomniac si è rivelata funzionale e non ci ha mai fatto pesare la limitata visuale laterale. Questo perché le ambientazioni, perlomeno per i primi tre livelli, erano piuttosto claustrofobiche e tra prigioni asserragliate dalle forze dei Raven e una base missilistica sull’isola tropicale di Sheng, lo sviluppo su più piani delle aree dedicate al combattimento si sposava alla perfezione con questa tipologia di split screen.I nostri quattro protagonisti, un team di esperti mercenari chiamato Overstrike 9, da cui derivava tra l’altro il titolo originale del progetto, inizierà la propria missione senza armi speciali di sorta e solo dopo una decina di minuti verrà in possesso delle bocche da fuoco sperimentali alimentate con il Fuse. Questo dovrebbe essere il punto cardine su cui si svilupperà il titolo ma, per quanto visto, la narrazione non riesce a rapire il giocatore come dovrebbe, mettendo piuttosto sul piatto pochissime spiegazioni e alimentando il fuoco della trama con personaggi privi di spessore e incapaci di suscitare un qualsiasi sentimento nel cuore dei giocatori. Purtroppo questo non si riflette solo sui personaggi secondari ma anche sui mercenari controllati direttamente dal giocatore che, come suggerisce l’artwork della copertina nel quale vengono ritratti senza volto, non colpiscono certo per il carisma. Solo Dalton riesce a distinguersi un po’ grazie al suo viso quasi caricaturale, uno strascico di design del progetto originale che francamente un po’ rimpiangiamo.Appeal a parte il problema più grosso risiede nello scarso numero di equipaggiamenti disponibili. Stiamo parlando di una sola arma per mercenario dotata di tecnologia fuse e altre sei normali: due pistole, un fucile a pompa, un fucile automatico, un mitragliatore e un fucile da cecchino, una scelta davvero troppo limitata per uno shooter con ambientazione futuristica.Teoricamente uno dei vantaggi di Fuse dovrebbe essere la possibilità di fondere i vari poteri delle armi per dare vita ad effetti devastanti, ma nella realtà ogni giocatore si limiterà semplicemente ad utilizzare la sua arma per sbaragliare le ondate di nemici che ci attaccheranno, semplicemente perché ogni bocca da fuoco è autosufficiente e non necessità di ulteriori boost per abbattere con efficacia i nemici. In questo senso cade un po’ l’idea di Insomniac di voler differenziare i quattro personaggi assegnandogli un ruolo specifico, data la totale indipendenza di ognuno di essi.Certo, si potranno sfruttare le coperture posizionate dal tank e curarsi grazie ai beacon del medico, ma il cuore del gameplay, che voleva le armi al centro della scena, non riesce a emergere. L’unica speranza è che con l’avanzamento della campagna e il conseguente innalzamento della difficoltà il giocatore si trovi costretto a far collaborare al meglio gli agenti per proseguire. Allo stato attuale delle cose, e soprattutto nei primi livelli, ci troviamo davanti invece a uno shooter piuttosto classico, con buone idee di fondo ma applicate in maniera troppo superficiale al gameplay. Il tutto si riduce quindi a una corsa dietro la prima copertura disponibile eliminando tutti gli ostili e poi via, verso lo scontro successivo in una ripetitività che non giova al progetto.In cooperativa a due i giocatori potranno tentare di dare un senso al tutto cooperando e comunicando tra loro, saltando da un soldato all’altro a piacere durante le varie missioni per aumentare la varietà di gioco. In quattro invece questo fattore viene annullato dalla necessità di rimanere ancorati a un mercenario specifico per tutta la durata della partita, costringendovi a volte ad utilizzare un personaggio che proprio non è nelle vostre corde.

EsperienzaI progressi che farete nella campagna in singolo verranno mantenuti anche in modalità multi giocatore, così se userete ad esempio frequentemente Naya, lo scout del gruppo con capacita stealth, questa guadagnerà più esperienza degli altri soldati, permettendovi di sbloccare nuove abilità passive, attive e anche perk speciali per il team. Interessante in questo senso la possibilità di mantenere i progressi anche durante le sessioni in split screen con due account separati, laddove vi basterà trasferire successivamente i salvataggi sulla vostra console per ritrovarvi con i personaggi che avete utilizzato durante la campagna a casa di un amico.Se la campagna riesce ad offrire una sfida discreta, non tanto per l’intelligenza artificiale nemica quanto piuttosto per i danni dei loro colpi, è con Echelon che il titolo tenterà di farvi sputare sangue. Echelon non è altro che una rivisitazione della modalità orda dove dovrete resistere a dodici ondate di difficoltà crescente, ma proteggendo o conquistando nel frattempo degli obiettivi specifici.A seconda della vostra abilità e velocità, poi, il gioco adatterà istantaneamente la difficoltà così, se sarete troppo lesti ad abbattere un’ondata vi verranno gettati contro interi elicotteri da trasporto o mech volanti in grado di mettervi in seria difficoltà.Echelon è altresì un modo estremamente rapido per ottenere punti esperienza e crediti, così da riuscire ad avere un party bilanciato in termini di livello.Il gameplay funziona e, ad eccezione della necessità di utilizzare due tasti differenti per approcciare le coperture e scavalcarle, secondo noi estremamente scomoda come soluzione, il titolo risulta comunque godibile sotto diversi aspetti. I nemici affrontati hanno rivelato una discreta varietà tra soldati armati di fucili, truppe scelte con jetpack, celerini con scudi anti sommossa ma anche miniboss corazzati con lanciafiamme e mech fluttuanti. Nelle nostre 3 ore circa di provato abbiamo visto tre differenti location, sintomo che il titolo ci farà visitare le più disparate aree geografiche e, almeno da questo punto di vista, il presagio di un’unica ambientazione come sfondo agli eventi è stata scongiurata.

– In cooperativa il gioco diverte

– Le armi speciali sono un’idea interessante

– Modalità Echelon Impegnativa

A circa due settimane dalla recensione ci troviamo con un titolo dal gameplay funzionale, anche se non rifinito in maniera certosina, con una buona varietà di ambientazioni e provvisto di un livello di difficoltà piuttosto elevato. I nostri dubbi riguardano quindi lo spessore della storia, il background dei protagonisti e la loro interazione nelle fasi di gioco, tutto troppo superficiale. Tra pochi giorni il verdetto finale.

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