Frontlines: Fuel Of War
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a cura di Hicestabe
“Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Culturalmente non avrei mai pensato di aver dovuto smentire la frase usata da Remarque per il suo capolavoro, ma purtroppo, anzi per fortuna, mi devo ricredere dopo aver avuto tra le mani un titolo come Frontlines: Fuel of War. Qualcosa di nuovo si può avvertire senza ombra di dubbio e riguarda proprio il fronte occidentale. Questa licenza poetica sta a sottolineare la principale novità proposta da questo titolo. Non si tratta di novità in senso assoluto, basti pensare alle caratteristiche di Battlefield, titolo al quale Frontlines si ispira apertamente, ma sicuramente si può intendere come una ventata di aria fresca per gli stucchevoli FPS che si sono copiati fino ad ora sulle console Nextgen.
Lottare per ogni centimetro.I veterani sanno che nelle guerre, quelle vere, la sopravvivenza di una truppa si misura in base a quanto è brava a difendere gli avamposti che conquista. Il distributore THQ si è soffermato sulle 5 caratteristiche che fanno di Frontlines un titolo elevato dalla massa di sparatutto presenti ora sul mercato. In cima alla lista c’è proprio il cosiddetto “Sistema di combattimento Frontlines”; secondo il quale la strategia durante il combattimento si suddivide in fasi, all’interno delle quali si sovrappongono attacco e difesa. Tutto ciò per tenere il fronte alleato compatto, stringendosi in difesa per avanzare compatti all’attacco. Se si perde un avamposto conquistato bisogna riconquistarlo per poter procedere agli obiettivi seguenti. Altra caratteristica sta nel considerare questo gioco come “Open World”, ovvero, stabilito un target, numerose sono le strade e le tattiche per arrivarci, insomma prima di scatenare l’inferno bisogna necessariamente coordinare un attacco (strizzatina d’occhio a Ghost Recon). In terzo luogo, siamo nel 2024 in un contesto completamente verosimile con personaggi storici reali che affrontano possibili emergenze planetarie come l’esaurimento delle risorse petrolifere. Il soldato del futuro quindi, necessariamente sarà dotato di armi inedite, splendidi gingilli di nuova generazione, con i quali far fronte ad ogni tipo di nemico, in ogni situazione e contro ogni minaccia. Particolarmente rilevante ed esaltante la possibilità di poter avvalersi di veri e propri prodigi dell’ingegneria militare come i Droni: questi, che al loro interno si suddividono in droni d’assalto, droni mortaisti, Tiger Runner (con esplosivo C4 anticarro) e droni elicottero, sono la spina nel fianco degli schieramenti avversari, permettono al giocatore di unire all’immediatezza di uno sparatutto la miglior strategia e tecnica militare comandando appunto uno di questi mini robot che permetto di esplorare le minacce nemiche, far saltare i carri e esplodere addosso ai nemici come veri e propri kamikaze. Avanzando di livello nella modalità offline è possibile sbloccare, per gradi, tutti i droni da usare anche nelle modalità online.
Multiplayer is megl che one.L’ultima caratteristica sulla quale si sono soffermati i distributori (lo sviluppatore [Kaos Studios] era assente durante la presentazione) è quella della personalizzazione del soldato. All’interno del gioco esistono infatti ben 60 oggetti, che constano di 6 armi per quattro ruoli di soldati disponibili; dalla moltiplicazione risultano ben 24 possibili combinazioni tra armi e soldati, questo rende quasi unica la modalità online dove un gruppo di amici/soldati ha una miriade di abilità con le quali difendere i propri avamposti e con le quali dividersi i compiti d’attacco. Dal momento che, un po’ come è stato per Call of Duty, la modalità offline è una palestra che getta le basi per buttarsi a capofitto nella modalità online, il gioco di squadra ha raggiunto un livello avanzatissimo, e promette ore e ore di gioco con altri soldati sparsi per il mondo. Analizzando il multiplayer al primo impatto si notato gli elementi che Frontlines ha in comune con Warhawk, ciò non vuole essere una critica, anzi la possibilità di pilotare elicotteri, carri armati, richiedere supporto aereo, guidare mezzi leggeri per esplorare il territorio rende il tutto molto valido ed interessante. Non si puo essere accusati d’eresia se si dice che questo titolo racchiude il meglio del gameplay di tutti i titoli riguardanti generi affini alla guerra usciti fino ad ora per consoles nextgeneration.
Buona fortuna soldato. Passo e chiudo.Come già detto lo scenario è quello di un desolante prossimo futuro dove le superpotenze mondiali stanno lottando per accaparrarsi le ultime risorse energetiche del pianeta. Si scontrano la Western Coalition e la Red Star Alliance, e come in Call of Duty, scegli tu in che fazione arruolarti. Il comparto grafico durante il gameplay sembra valido anche se le textures dei terreni di gioco e delle ambientazioni sembrano poco curate. Da sottolineare è anche la ridotta presenza di filtri antialiasing. Nonostante ciò Frontlines può vantare una più che buona resa dei soldati e delle armi da fuoco, un’ottima luminosità degli ambienti e un gameplay eccitante, frenetico ma sempre comprensibile anche agli occhi del giocatore inesperto. Durante gli spostamenti in battaglia è piacevole sottolineare il leggere effetto motion blur nell’inquadratura. L’interazione con l’ambiente è sfruttata al massimo, muri e protezioni si distruggono con le armi pesanti e le granate; le eplosioni sono discrete mentre le morti dei nemici sono rese in modo molto realistico. Il comparto sonoro risulta all’altezza, con una buona resa dei dialoghi tra i militari. La colonna sonora invece sembra già sentita e poco ispirata.
Da sottolineare è il forfait di Sony per quanto riguarda la programmazione di questo titolo sulla sua console. I problemi sembrano essere imputati alla scarsa ottimizzazione di PS3 con il motore grafico del gioco (Unreal Engine 3), che avrebbe portato a spese aggiuntive per poter ovviare al problema. Non si riesce per il momento a categorizzare con precisione questo titolo, dal momento che quasi tutte le sfumature che si ritrovano al suo interno si sono già viste in altri giochi fino ad ora prodotti. Dulcis in fundo, ritengo che questo titolo possa, positivamente, essere definito un compromesso tra Cod4 e Resistance FOM; di questi 2 titoli fonde gli elementi che li hanno resi grandi. Del primo enfatizza la fisica, molto realistica, di un confronto bellico e del secondo mantiene la semplicità, l’immediatezza e quel pizzico di sparatutto puro, nudo e crudo. Insomma non si sa se questo titolo raccoglierà consensi tra gli Hardcore Gamers più accaniti, ma di certo ha le carte in regola per tracciare un nuovo solco nel panorama degli sparatutto tattici. Ai videogiocatori l’ardua sentenza.
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