Freedom Wars
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
In occasione della recente GamesWeek di Milano, ho avuto modo di provare una build pressoché definitiva di Freedom Wars, indiscutibilmente uno dei titoli più attesi del 2014 per Playstation Vita.Il caos totale che regnava tra i booth non mi ha permesso di apprezzare la qualità del doppiaggio e del resto del comparto sonoro (solitamente non giro con un paio di cuffie in tasca, ma potrei iniziare…), ma per il resto ho avuto modo di confrontarmi con un combattimento ed una fase più tranquilla con dei dialoghi e la navigazione di ambienti chiusi.Eccovi le mie impressioni.
Hai ragione, in prigione!Accolto da testi in italiano (presumibilmente con doppiaggio in inglese ma, anche con l’audio della console al massimo, non metterei la mano sul fuoco), sono stato catapultato sul campo di battaglia dopo pochissime introduzioni e senza troppi complimenti: mi sono trovato di fronte, in compagnia di altri tre combattenti gestiti dall’intelligenza artificiale, ad un bestione immenso, che inizialmente ci ha fronteggiati da solo, per poi venire aiutato da una serie di mostriciattoli più piccoli che invadevano ad ondate il campo di battaglia.Dopo una prima fase di studio, in cui ho girato al largo dal mostro per impratichirmi con i controlli più basilari, sono partito all’assalto, e ho potuto subito apprezzare la velocità e la bontà del sistema di combattimento: distante anni luce dai topoi ludici cui la serie di Monster Hunter ci ha abituato, Freedom Wars guarda piuttosto ad un classico come Shadow of the Colossus, con la possibilità, tramite il rampino in dotazione, di scalare i mostri gargantueschi per infliggere loro danni ingenti, concentrando gli sforzi su zone specifiche del loro corpo.Ho ad esempio notato che il mio attacco corpo a corpo (il mio alter ego era equipaggiato con uno spadone che avrebbe fatto invidia a Cloud Strife) infliggeva notevolmente più danni quando lo portavo dietro al collo del gigante: questo mi porta a presumere che ognuno di questi colossi vanterà specifici punti deboli, come anche zone in cui sarà totalmente invulnerabile agli attacchi comuni.Il ritmo è elevato ma non raggiunge mai le vette di button mashing tipiche dei musou, anche perché il livello di difficoltà della build provata non era esattamente una passeggiata: ogni colpo incassato cassava via un quarto della garra salute, e, se pure non mi fosse dato sapere se stessi giocando a Normal o ad Hard, né a che punto del gioco fosse il mio personaggio, la sensazione è che dall’arcinoto titolo Capcom Freedom Wars abbia preso in prestito più che altro il livello di sfida, elemento che personalmente gradisco alquanto.Poco dopo l’arrivo sul campo di battaglia dei piccoli e fastidiosi aiutanti del nostro avversario, decisamente deboli ma molto aggressivi, il combattimento è stato interrotto dall’intervento di un deux ex machina, un personaggio dal design quantomeno peculiare, dopo di che ci siamo ritrovati all’interno di una prigione fredda e inospitale.Qui ho potuto saggiare la navigabilità dei menu e degli ambienti interattivi, che, a differenza della precedente sezione, mi ha convinto meno: il gioco mi richiedeva infatti di parlare con personaggi non giocanti collocati agli opposti della struttura, e navigarla non era semplicissimo per via di una serie di caricamenti ogni qual volta si cambiava stanza.La durata e la frequenza di questi caricamenti, unitamente a qualche rallentamento durante le fasi più concitate della lotta (ma solo dopo l’apparizione dei mostri di piccole dimensioni, ad onor del vero), lascia pensare che la console portatile di Sony sia stata messa alla frusta del team di sviluppo per questa esclusiva, che sembra anche essere l’unico titolo tripla A all’orizzonte.Curioso notare come, a chiosa del girovagare per la prigione, mi sia stata inflitta una ulteriore pena per “eccessivo esercizio fisico”…Freedom Wars, per chi non lo sapesse, è incentrato in un mondo futuristico in cui si tenta di rimediare alla sovrappopolazione infliggendo pene assurde ai cittadini. Orwell avrebbe approvato.
Carcerati sì, ma con stile.Filtrando il proprio metro di giudizio con la natura intimamente nipponica del character design, è difficile rimanere insoddisfatti del lavoro fatto su Freedom Wars: la gran parte dei personaggi incontrati durante questa prova, dai componenti del nostro party agli NPC, si distinguevano per uno stile peculiare eppure magnificamente a tema con gli argomenti trattati e una realtà distopica e angosciante come quella in cui saremo chiamati a muoverci.Per quanto potesse non trattarsi della build finale, seppure manchino pochissimi giorni al lancio europeo, il versante tecnico sembrava già poter soddisfare i fan della macchina Sony, con una modellazione poligonale di tutto rispetto e un set di animazioni che nulla aveva da invidiare alle migliori produzioni viste fin qui su Vita.Potrebbe bastare quindi un lavoro di ottimizzazione del codice (e non una patch al day one, speriamo) per regalarci un titolo capace di mantenere fede alle promesse e al carico di responsabilità di cui si è fatto latore negli ultimi mesi.
– Combat system appagante
– Buon livello di sfida
– Valori produttivi di rilievo
Alla line up di questa seconda metà del 2014 di PlaystationVita manca una produzione di primo piano, a completare un’offerta ludica che ritengo per il resto assai invitante, e Freedom Wars sembra poter rivestire il ruolo senza troppi problemi, al netto di qualche incertezza del framerate in situazioni di grande caos a schermo e di qualche caricamento un po’ troppo esteso.
Rimangono da valutare elementi non secondari come quello narrativo e quello sonoro, ma i presupposti sono sicuramente positivi. Appuntamento a presto con la nostra recensione!
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