Il periodo dedicato ai musou continua a essere florido, dal punto di vista delle produzioni: meno per quanto riguarda la qualità. Anche Nintendo Switch si prepara ad accogliere alcune iterazioni del genere che meno riesce a colpire il cuore degli occidentali: oltre al porting di Fate/Exella, che nel mese di luglio riproporrà i contenuti già mostrati su PlayStation 4, presto sarà il turno anche del nuovo Fire Emblem Warriors, sviluppato da Omega Force. Lo abbiamo provato nel corso dell’E3 di Los Angeles, cercando qualche novità che potesse impreziosire il genere in sé, così come ha provato di recente a fare Dragon Quest Heroes.
Lianna, a rapportoLa nostra prova si è sviluppata in una piccola area che ci metteva a disposizione la possibilità di cambiare membro del party in ogni momento grazie al d-pad, così da poter diversificare anche le nostre zone d’azione. La particolarità, che subito ci è stata mostrata, è legata alla possibilità di sfruttare delle combo da effettuare in coppia, quindi potremo avvicinarci a uno dei nostri compagni del party e, una volta sbloccata l’apposita barra, scatenare la forza dell’unione. L’azione che ne scaturisce è devastante, tanto da permetterci di sbaragliare facilmente gli avversari, ma la rapidità con la quale la barra apposita riesce a riempirsi ci ha consegnato un sapore OP ingiustificato, in un titolo che già di per sé è semplificato dai dettami del genere stesso. Fire Emblem Warriors, d’altronde, non si impegna eccessivamente per proporre meccaniche particolari o innovative, anzi persino la schivata sembra essere un vezzo esclusivamente estetico, data l’incredibile e strasbordante potenza del nostro guerriero. La quantità di avversari a schermo è immensa, vastissima, ma altrettanto vasta è la facilità con la quale gli eserciti nemici vengono sbaragliati, costringendoci, a lungo andare, a un button mashing fin troppo telefonato. Nei panni di March, Chrom, Corrin e il nuovo personaggio chiamato Lianna, abbiamo notato la diversità che già prima avevamo sottolineato nel combat system di ognuno di essi, ma anche apprezzato la disponibilità di un sistema di targetizzazione dell’avversario: nelle fasi concitate del battle system, infatti, oltre a sbaragliare le truppe avversarie ci verrà data la possibilità anche di fiondarci contro il comandante delle truppe per stenderlo a suon di colpi. Avremmo indubbiamente apprezzato in questa sessione una maggior strategia nel combattimento, invece le dinamiche restano sempre le stesse anche nell’uno contro uno, mantenendo le stesse azioni che ci ritroveremo a compiere come se fossimo contro un vasto esercito. La differenza sostanziale è che il comandante di turno avrà dalla sua una barra dell’energia molto più corposa dei suoi sottoposti e ci impegnerà un po’ di più nel combattimento rispetto al solito. Accanto a loro segnaliamo anche la presenza di alcune sub-quests che si attiveranno durante i combattimenti e ci verranno segnalati a schermo interrompendo la battaglia: ci è stato richiesto, un paio di volte tra l’altro, di interrompere la fuga di alcuni predoni dalla mappa di gioco, mentre altre volte ci è stato chiesto proprio di andare a stendere il comandante di turno. Non sempre siamo riusciti a soddisfare le richieste a schermo, sia per non smorzare la frenesia del momento sia perché non abbiamo riscontrato un immediato bonus nel portarle a termine. Tale aspetto però ci riserviamo di testarlo maggiormente in sede di review tra qualche settimana.
Dettaglio mousouDal punto di vista tecnico il titolo riesce a reggere senza alcun problema i 60fps, un segnale molto importante per quanto riguarda il genere mousou, che deve muovere a schermo diversi poligoni e texture: Nintendo sta perpetrando la propria politica riguardante la massima qualità possibile per i videogiochi, una scelta che sta indubbiamente premiando portando così tutte le produzioni di Switch a un livello sempre molto alto. Le animazioni riescono a essere sempre di primissimo livello, assicurandoci quel dinamismo fondamentale per un combattimento sempre molto coriaceo e che smuove enormi drappelli di soldati: da questo punto di vista, quindi, Fire Emblem Warriors è fortemente promosso. Non abbiamo potuto constatare se dal punto di vista del sonoro e del doppiaggio vi fosse qualcosa da segnalare, perché l’atmosfera caciarona dello showfloor di Los Angeles ci ha impedito un ascolto attento e, soprattutto, isolato dal resto del mondo. I testi a schermo, in ogni caso, erano tutti in inglese e dubitiamo che il titolo possa essere localizzato in italiano, soprattutto a fronte della nicchia alla quale si rivolge.
– Tecnicamente molto fluido
– Fire Emblem sbarca su Switch
Fire Emblem Warriors nei suoi pochi minuti a nostra disposizione non ci ha mostrato grandi novità, anzi si è mostrato essere un mousou molto basilare. A fronte del fatto che Nintendo Switch si sta preparando ad accogliere anche Fate/Extella, che è dello stesso genere, spezziamo una lancia a favore di Fire Emblem che ha dalla sua un brand molto più forte e una tradizione altrettanto possente, che potrebbe spingere l’utenza a un acquisto più volenteroso rispetto ad altri competitors. Non resta che attendere la versione finale per capire se effettivamente in Warriors sarà possibile riscontrare qualche novità valida.