I nostalgici e tutti coloro che desiderano ardentemente un ritorno alle origini della serie, ormai dovrebbero capirlo da soli: Final Fantasy, come è nato e come abbiamo imparato ad amarlo, con ogni probabilità non tornerà mai più. Per quanto questa dichiarazione possa suonare come una stilettata ai cuori già infranti di milioni di fan, si tratta di una verità che va di pari passo con la forte voglia di rinnovamento in casa Square Enix, che dal decimo capitolo in poi ha deciso di dare una svolta piuttosto decisa a questa iconica saga. Più si va avanti numericamente, più aumenta la distanza dai capitoli di maggiore successo, con gli ultimi progetti che hanno nel frattempo rappresentato una via di mezzo tra periodo di stasi e perdita di identità.
Versus the world
In principio fu Final Fantasy Versus XIII, forse il capitolo di Fabula Nova Cristallis più affascinante e atteso tra tutti; ma qualcosa durante lo sviluppo, neanche a dirlo, dev’essere andato storto da quando sette anni fa veniva presentato al mondo. La verità è che probabilmente i progetti in ballo erano veramente troppi e la gestione non così fluida come si pensava inizialmente. Ci sono stati intoppi piuttosto gravi durante la gestazione del gioco, al punto di rischiare di farlo diventare un vaporware. Nel corso degli anni, Versus XIII cominciava misteriosamente ad assentarsi da tutte le fiere esattamente come The Last Guardian di Sony, e inevitabilmente si cominciava a pensare che fosse ormai finito in alto mare, cancellato per sempre e sparito nel silenzio della vergogna. In realtà, dopo alcune titubanze, Square Enix ha deciso di far prendere una nuova direzione al gioco, traghettandolo su console di nuova generazione e trasformandolo di fatto in un nuovo capitolo della serie principale:
Final Fantasy XV. Mentre ci si chiedeva che fine avesse fatto il titolo, Square Enix stava dunque lavorando nell’ombra, attendendo il momento propizio per rilanciare il proprio titolo con una veste completamente rinnovata tanto dal punto di vista estetico quanto sicuramente dal punto di vista del gameplay, sfruttando le caratteristiche offerte da Xbox One e PlayStation 4. L’importante è non sbagliare più e mantenere altissima la qualità dopo qualche preoccupante calo, ed è per questo che è stata istituita la Final Fantasy Committee, un organo composto dai veterani della serie che possa controllare con attenzione il valore delle opere legate a questo blasonato marchio. Da quanto emerso dal filmato mostrato allo scorso E3 – finalmente con spezzoni tratti dal gioco in movimento – la qualità sembra effettivamente essere molto alta: l’impatto è impressionante e il gioco risulta essere un vistoso passo in avanti rispetto a quanto visto finora. In questo senso, l’obiettivo dichiarato di raggiungere la stessa spettacolarità vista nel lungometraggio Advent Children pareva a buon punto già più di un lustro fa, ma non potevamo immaginare che anche in-game potessero essere raggiunti quei risultati. Almeno fino a oggi.
In continuo mutamento
Final Fantasy XV, sappiatelo, rappresenterà un’ulteriore evoluzione per la saga: sarà ancora più distante dal passato e si spingerà oltre per quanto riguarda il sistema di combattimento. Messo definitivamente da parte il combat system a turni, questo quindicesimo capitolo sarà inflazionato dall’azione; non è infatti un caso che la gestione dei combattimenti sia adesso in mano a chi gestiva Kingdom Hearts, pertanto, è facile aspettarsi qualcosa che si avvicini molto a quanto visto nella serie in collaborazione con Disney. Questa scelta permette una minore staticità e molto più dinamismo durante le scene concertate dagli sviluppatori, alcune delle quali ci sono sembrate scriptate in larga misura ma non in modo invasivo. Sembra quasi che tempo reale e script viaggino a braccetto e in armonia senza risultare troppo staccati l’uno dall’altro. Controllando Noctis è possibile inoltre teletrasportarsi tra diverse zone con grande rapidità, e questo vale sia per le fasi ricche di azione, sia durante i combattimenti. In quest’ultime potremo usare il protagonista e saremo accompagnati da altri due membri del party, che agiranno in autonomia e avranno probabilmente un comportamento in linea con le indicazioni che andremo a impostare per ciascuno. Le spettacolari sequenze, molto cinematografiche, comprendono anche delle azioni combinate tra i membri del team, come quella contro un gigantesco Mighty Defender o contro il Behemoth, dal quale era anche possibile nascondersi tramite un sistema di copertura (non sappiamo ancora se sarà appena abbozzato) durante i momenti meno affollati. Nomura ha specificato poi che il teletrasporto non è libero, ma che sarà possibile solo nei punti in cui Noctis avrà prima lanciato una delle sue spade evanescenti. Questo escamotage è ottimo per aumentare ulteriormente la spettacolarità dell’azione, come quando ci si ritrova tra i cieli aggrappati a un’aeronave e si passa subito all’altra tramite lo spostamento immediato, o come quando da terra ci si ritrova in un batter d’occhio appesi a una parete, dalla quale si può continuare ad attaccare i nemici da una visuale certamente poco consueta.
Freedom?
Tra le più grandi critiche mosse a Final Fantasy XIII ci sono state sicuramente la scarsa interazione con l’ambiente di gioco, i pochi punti di interesse, la grandissima linearità e la mancanza di una mappa esplorabile. Certo, mancava anche molto altro, ma le più importanti lamentele sono state giustamente rivolte proprio a queste assenze che prosciugavano l’essenza stessa di un Final Fantasy che si rispetti. In questo quindicesimo capitolo, l’intenzione è quella di prestare una maggiore attenzione a questi aspetti, offrendo innanzitutto delle enormi zone esplorabili che danno l’impressione di avere davanti agli occhi una vera world map rivista in chiave futuristica. Per quanto riguarda tutto il resto, le informazioni sono talmente scarse da non permettere nemmeno delle congetture, ma è ormai evidente che la deriva action sia un punto fermo dal quale si vuole ripartire, cercando di mantenere qualche elemento cardine che possa richiamare alla memoria alcuni degli elementi riconoscibili dai fan. Questi, sono presenti soprattutto nella tipologia della storia, incentrata sull’immenso potenziale di un cristallo che permette uno sviluppo tecnologico portentoso, se confrontato con le altre città presenti in FF XV. Naturalmente, una fonte di energia di questo tipo non può non fare gola al malvagio di turno, incarnato qui dal re di Nifhleim chiamato Idola Eldercapt, che si prepara ad attaccare la città di Lucis (dove vive Noctis) dopo un periodo di calma apparente. Ed è dal momento in cui scoppierà lo scontro che sembra prendere il via Final Fantasy XV, con Noctis e i suoi compagni intenti ad arginare gli attacchi dell’esercito nel bel mezzo di una guerriglia urbana. Tra i personaggi del cast, troveremo Prompto Argetum, Ignis Stupeo Scentia, Cor Leonis, Gladiolus Amicitia e Stella Nox Fleuret, con la quale Noctis, forse, instaurerà un rapporto sentimentale. I nomi in latino dei personaggi, lasciano già intendere quali saranno le loro inclinazioni caratteriali e anche il ruolo che andranno a rivestire nel corso dell’avventura, che si preannuncia intensa, spettacolare e ricca di colpi di scena. Ma per saperlo con certezza, dovremo ancora attendere parecchio tempo: Final Fantasy, d’altra parte, è anche questo.
– Tecnicamente portentoso
– Enormi zone da esplorare
– Sistema di combattimento stuzzicante
Final Fantasy XV sarà un’ulteriore rivoluzione per la serie che i fan potrebbero non vedere di buon occhio. Dopo anni di misteriosa assenza, però, Square Enix ha dimostrato che questo nuovo capitolo potrebbe stravolgere i canoni classici per presentarsi come la avanguardia del genere e come un nuovo punto di partenza che si appoggia su alcune meccaniche rese note dal fortunato Kingdom Hearts. I dettagli sono in verità piuttosto scarsi, ma se la qualità del gioco finale sarà davvero come ci è stato mostrato, possiamo già prepararci a qualcosa di davvero stupefacente.