Final Fantasy Gaiden
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Un ragazzino di appena quattordici anni. Una principessa da salvare. Paesaggi ameni e bucolici. E un oscuro signore del male che minaccia di interrompere la pace in questo mondo. Questa trama è stata riproposta, con variazioni minime, migliaia di volte da quando i videogiochi hanno fatto la loro prima comparsa, soprattutto nell’ambito dei giochi di ruolo, e sembra aver raggiunto l’età giusta per il pensionamento.Ma il discorso cambierebbe se, apposta in calce alla storia, ci fosse la firma di mamma Square Enix, una delle più prolifiche e geniali software house degli ultimi 25 anni?
Due schermi per un piccolo eroeLa ricchezza degli intrecci e delle storie sempre accattivanti sono tra gli elementi chiave del successo planetario di Square Enix, che, pur con qualche (fisiologica) battuta a vuoto, ha sempre offerto un livello qualitativo eccellente, arricchendo la ludoteca di Nintendo DS di alcuni tra i titoli più amati tra quelli disponibili sul portatile dal doppio schermo.Dopo aver fatto la fortuna, negli anni, di PsOne e poi della sorella maggiore PS2, la software house nipponica ha eletto Nintendo DS a sua piattaforma preferita, sviluppandovi, con il prezioso aiuto di Matrix Software, due bellissimi remake del terzo e quarto capitolo della saga di Final Fantasy.Questo Gaiden si configura più come uno spin-off che come un seguito vero e proprio, sebbene si avvalga dello stesso gruppo di programmatori e di un motore grafico appena ritoccato rispetto alle precedenti uscite.Detto del poco che sappiamo della trama (ricordiamo che la maggior parte delle notizie reperibili sul gioco sono in giapponese), va sottolineato come il titolo abbia riscosso un ottimo successo durante i primi due mesi di vendita, dimostrando che l’utenza nipponica non è ancora stufa di salvare principesse impersonando eroici adolescenti.
Cappelli e multigiocatoreDalle immagini e dalle notizie trapelate, pur mantenendo una struttura oltremodo classica, che alterna dungeon mai troppo complessi a ridenti villaggi, Final Fantasy Gaiden proporrà un paio di novità interessanti a livello di gameplay che non potranno che essere ben accette dai giocatori più intransigenti.Innanzitutto, un alto livello di personalizzazione e di specializzazione di ognuno dei componenti del party: nonostante un certo indirizzo che il titolo sembra suggerire al giocatore (voi fareste fare la guerriera ad una ragazza magra, con lo sguardo dolce e il cappello a punta?), questi potrà modificare la classe del proprio personaggio e, conseguentemente, armi, equipaggiamento e abilità magiche a piacimento, analogamente a quanto avveniva nei primissimi episodi della saga.In più, tramite un sistema legato strettamente a una serie di peculiari copricapo, ogni membro del party potrà acquisire determinate abilità legate proprio al cappello indossato, che saranno dismesse se questo passerà sulla testa di un altro personaggio: anche qui, appare evidente l’analogia con le Materie, preziose sfere magiche che donavano abilità magiche ed evocative agli indimenticati protagonisti di quello che molti continuano a considerare il migliore episodio della saga, Final Fantasy VII. Niente di incredibilmente nuovo, in fondo, ma comunque elementi ripescati da un passato più o meno prossimo e inediti per l’utenza di Nintendo DS.Come se non bastasse, a generare ulteriore acquolina in bocca, la dichiarata possibilità di una modalità in multiplayer fino a quattro giocatori che, verosimilmente, dovrebbe conferire, ad ognuno dei partecipanti, il controllo di uno dei quattro avventurieri attorno cui ruoteranno le vicende.Se ben sviluppata, e soprattutto se abilitata al game sharing (cioè alla possibilità di giocare i quattro utilizzando una sola copia del gioco), questa feature potrebbe valere da sola l’acquisto del titolo, a prescindere dal fatto che gli appassionati del brand Square Enix nel Belpaese sono infinitamente meno che quelli nel Sol Levante.
Tecnica e tatticaPer la nostra esperienza, raramente nei quartier generali di Square Enix si è deciso di risparmiare sul versante tecnico, o di presentare produzioni non all’altezza dei tempi a livello grafico.Se stavolta l’ultimo capitolo ci sembra (paurosamente) simile al penultimo, questo potrebbe dipendere da due fattori: i raggiunti limiti di una console che ci ha stupito per anni, quale l’handheld di Nintendo, e il fatto che, tatticamente, questa scelta potrebbe rivelarsi azzeccata, visto che l’ultimo tandem Matrix – Square è stato vincente, se è vero che il remake di FFIV rimane, ad oggi, uno dei titoli più venduti della storia di Nintendo DS in Giappone.Non c’è niente che non vada nelle immagini e nei video di Final Fantasy Gaiden che abbiamo visionato, ma è evidente che il motore grafico non è stato rifatto e che il comparto tecnico, pur gradevole, non è stato pensato come punto di forza della produzione, che punterà, verosimilmente, sulla “fame” dei fan, che aspettano un Final Fantasy da diversi mesi, e sui numeri che hanno sempre premiato un buon JRPG sviluppato per la console della grande N.Pur mancando una data di uscita ufficiale, la release giapponese, avvenuta lo scorso ottobre, lascia pensare, visti i tempi di traduzione, che una versione occidentale (americana, beninteso) potrebbe affacciarsi sul mercato durante la prossima primavera.Restate sintonizzati sulle pagine di Spaziogames per saperne di più!
– The next big thing di mamma Square
– Multiplayer fino a quattro giocatori
– Alto livello di personalizzazione del party
Il dubbio che Square Enix stia tirando un po’ troppo la corda viene, e, diciamolo francamente, è più che legittimo.
Tuttavia, la qualità di questo Final Fantasy Gaiden sembra, come al solito, sopra la media e i dati di vendita sul suolo nipponico sono lì a confermarlo. Semmai, quello che potrebbe venire a mancare, dopo un quarto di secolo di avventure fantasy, dungeon e eroi minorenni, è lo stimolo a giocare degli appassionati più anziani, che ne hanno già viste di cotte e ci crude.
Dall’altro lato, però, è giusto che le nuove generazioni (che sono poi il target principale di Nintendo DS) si cimentino con dei giochi di ruolo classici quanto si vuole, ma pur sempre realizzati con amore, maestria, sapienza.
Non resta che attendere una versione in una lingua comprensibile, ma il giudizio parziale è abbastanza soddisfacente.
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