Anteprima

Far Cry 5, la nostra prova del titolo Ubisoft

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a cura di YP

Questa settimana siamo volati a Parigi invitati da Ubisoft Italia per partecipare all’evento preview dedicato a Far Cry 5. Nonostante avessimo già provato la nuova iterazione del brand in più di un’occasione, questa nuova, corposa prova si è rivelata fondamentale per scoprire alcune delle dinamiche e degli elementi che rendono Far Cry 5 un prodotto riconoscibile, narrativamente interessante e con qualche fattore in grado di differenziarlo dai capitoli precedenti. In totale, la nostra sessione di hands-on è durata ben quattro ore e vogliamo raccontarvela all’interno di due articoli, uno dei quali è proprio quello che state leggendo. Armatevi dunque di fucile a canne mozze e qualsiasi altra arma riusciate e recuperare: è ora di partire per il Montana.

Joseph Seed e il progetto Eden’s Gate

L’incipit narrativo di Far Cry 5 lo conoscevamo, ma non avevamo mai avuto l’occasione di assistere a quella che è la sezione introduttiva del gioco, che ci ha dimostrato grande potenzialità e gusto in termini di messa in scena. Noi impersoniamo una recluta dell’ufficio dello sceriffo locale, che assieme ad un Marshal si recherà presso il quartiere generale del progetto Eden’s Gate, ovvero la setta dell’enigmatico Joseph Seed, il pastore in grado di riunire attorno a se un grande numero di adepti. Il nostro scopo sarà quello di arrestarlo e darlo alla custodia federale, in attesa che la giustizia faccia il suo corso. La sequenza introduttiva dura circa cinque minuti ed è carica di tensione e ottima caratterizzazione non solo dell’ambiente ma anche dei personaggi, in particolare di Joseph Seed che, con il passare dei minuti, diventa sempre più inquietante. Parlando con il team di sviluppo (in quest’articolo troverete spesso dei piccoli incisi derivanti dall’intervista che abbiamo avuto il piacere di fare) ci è stato confermato che il villain di Far Cry 5 è il grande protagonista dell’opera che, assieme ai suoi bracci destri, rappresentano il male da estirpare dal Montana. L’impressione è che il tessuto del racconto di questo nuovo Far Cry possa tener botta anche se confrontato ai capitoli più celebri e che, addirittura, possa dimostrarsi al pari se non superiore di quest’ultimi. Il plot ci ha davvero colpito, palesando delle potenzialità e una cura per la storia che ad oggi non avevamo ancora avuto il piacere di scoprire.

Montana, terra inospitale

Se un primo sguardo superficiale a Far Cry 5 può generare l’idea che il nuovo titolo Ubisoft sia un semplice more of the same, un’analisi più approfondita mostrerà invece un game design che, seppur rimanga molto fedele al brand (portandosi dietro alcuni difetti storici della serie) prova a innovare una formula che ha obbligatoriamente bisogno di qualche novità per mantenere alto l’interesse dell’utenza. Partiamo dunque con l’elencarvi quali sono le novità più importanti di questo nuovo Far Cry: in primis c’è la gestione delle varie regioni del Montana e di come bisogna agire per far proseguire la storia. Questa dinamiche è stata presa da Ghost Recon: Wildlands e propone una barra che mostra i progressi della suddetta regione; una volta portato al massimo l’indicatore, potremmo affrontare e sconfiggere il boss. Per guadagnare i punti che ci permettono di riempire la barra possiamo agire in modi differenti: completare missioni principali e secondarie, liberare i vari avamposti e soccorrere civili. La struttura di Far Cry 5 è costruita per rispondere alle nostre necessità e azioni, comportandosi di conseguenza. Sarà per esempio fondamentale parlare con quante più persone possibili per acquisire informazioni e nuove missioni, come sarà altrettanto importante tenere a mente che i pilastri fondamentali del gameplay sono l’esplorazione, la sopravvivenza, la crescita e la personalizzazione. Questi fattori si fondono in modo omogeneo alla struttura open-world pensata da Ubisoft, che lascia davvero molta libertà d’azione e interazione non solo con il mondo ma anche con la storia, permettendoci di farla progredire come meglio preferiamo. I boss da affrontare prima del confronto con Joseph Seed saranno presumibilmente tre e vi assicuriamo che le attività da fare sono molte, partendo dalle classiche missioni storia finendo per la pesca e la caccia. 
L’altra importante novità riguarda la possibilità di reclutare degli NPC che ci accompagneranno in missioni. Questa dinamica permette a tutti gli effetti di crearsi un party con caratteristiche sempre diverse che soddisfi le esigenze dell’incarico che stiamo per affrontare. Durante il nostro hands-on abbiamo potuto usufruire solo di due alleati speciali, uno dedito ai colpi da distanza e l’altro (un orso) ovviamente più consono agli attacchi corpo a corpo. Seppur quest’idea sia interessante e per certi versi ben sviluppata, abbiamo constatato che questi alleati (almeno nella parte iniziale del gioco) non incidano particolarmente nelle sorti di uno scontro a fuoco e che fungano più che altro da contorno. Interpellando il team di sviluppo a questo proposito ci è stato confermato che con l’avanzare del gioco sarà fondamentale costruire un buon party e che avremo davvero bisogno dell’aiuto dei vari NPC. Anche in questo caso spicca un’ottima caratterizzazione dei vari personaggi, segno che Far Cry 5 vuole puntare molto sulla qualità della narrazione e sulla cura dei tratti caratteriali dei vari comprimari. In questo senso, la realizzazione ci è parsa decisamente buona.
Per quanto riguarda il gameplay e il gunplay, l’esperienza rimane molto classica e si porta dietro pregi e difetti storici del brand. Da un lato abbiamo l’emisfero più giocoso, divertente e casinista; assaltare i vari avamposti sarà un vero spasso e avremo l’occasione di dare sfogo al nostro istinto di distruttori, oppure scegliere per un approccio più stealth che, secondo la nostra opinione, è quello più appagante. Abbiamo voluto chiedere al team di sviluppo se il gioco spingerà in qualche modo all’azione costringendoci a rinunciare all’approccio silenzioso, la risposta ci ha in parte soddisfatto e consisteva principalmente nello spiegarci che alcune porzioni di gioco richiederanno più azione, ma che in generale il gioco offre varietà e possibilità di scelta. Infine, la nota dolente rimane ancora un Intelligenza Artificiale che risulta acerba, imprecisa e facile da aggirare. La difficoltà risiede principalmente nel numero di nemici a schermo e alla loro cadenza di fuoco; i comportamenti però sono spesso ingenui e facili da aggirare, finendo così per svilire un po’ il feeling generale delle porzioni di combattimento. Tecnicamente il gioco viaggia su buoni livelli, eccelle nelle animazioni facciali di alcune cut-scene mentre talvolta zoppica un po’ nei dettagli delle texture ambientali. Nel complesso però il colpo d’occhio è sicuramente buono ed è confermato che su Xbox One X girerà a una risoluzione nativa di 4K dinamico.

Trama davvero interessante

I nuovi elementi del gameplay sembrano azzeccati

Perfetto per gli amanti del brand di Far Cry

Far Cry 5 si presenta come un titolo modellato sullo scheletro dei suoi predecessori e che non vuol in alcun modo discostarsi troppo da quel tipo d’esperienza. Non mancano le novità e siamo curiosi di sapere come si comporteranno sulla lunga durata, quando le ore di gioco diventeranno molte e avremo ben assorbito tutti gli elementi del gameplay. Questo hands-on però ci ha divertito e ci ha trasmesso fiducia, nei confronti di una produzione che riesce ad equilibrare ambizione e necessità: la gestione delle regioni ci è parsa azzeccata cosi come la trama. Per i pareri definitivi, dovrete aspettare la recensione, nel frattempo però vi consigliamo di tenere d’occhio le pagine digitali di SpazioGames.it perché settimana prossima arriverà un altro articolo dedicato alla modalità Arcade e al multiplayer.

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