Da quando Peter Molyneux ha lasciato Lionhead, il franchise Fable sembrava destinato ad arenarsi. Perché il controverso creatore di Black and White aveva la straordinaria capacità di tenere alta l’attenzione nei confronti della serie Fable attraverso funamboliche affermazioni e promesse da marinaio, che tuttavia aumentavano l’hype. Così, con l’avvio del progetto Fable Legends e il passaggio del buon Peter ad altri lidi da cui varare altre promesse da non mantenere, l’attenzione nei confronti di questa serie è andata scemando. A diretta dimostrazione di ciò, non possiamo non considerare il “fattore fila”, termometro dell’attenzione che si misura ad ogni fiera, quantificabile in minuti d’attesa per provare la demo. Bene, vi diciamo quanti minuti abbiamo atteso per giocare a Fable Legends alla GDC: zero. E nel giorno con più file. Una gentile signorina invitava la gente a giocare dimenandosi come una Vanna Marchi d’altri tempi, nel tentativo di trovare cinque disgraziati disposti a provare la demo nel padiglione di Microsoft. Ma, nonostante la premessa poco incoraggiante e la promessa di un braccialettino di gomma casomai avessimo vinto la partita, possiamo rassicurarvi che il gioco, almeno dopo la prima prova, non è poi così catastrofico come ci aspettavamo.
Quattro eroi, un dungeon master
La demo a nostra disposizione riguardava l’aspetto centrale del gioco: il multiplayer. La struttura di questo spin-off free-to-play, infatti, è principalmente orientata al multigiocatore, con un gameplay asimmetrico che consente a quattro giocatori di sfidare una sorta di dungeon master, capace di scatenare contro di noi un inferno di mostri e trappole. Anche in modalità single player, infatti, il giocatore si trova a fronteggiare una serie di nemici in compagnia di altri tre giocatori controllati dall’IA, mantenendo la medesima struttura della modalità multiplayer. Così, siamo scesi nel campo di battaglia in compagnia di uno dei quattro eroi disponibili nella demo della GDC, e che includevano un mago, un ranger, un tank e un guerriero.
La struttura del gioco si svolge su di una mappa divisa in compartimenti stagni, in cui il dungeon master ha a disposizione un determinato numero di nemici e trappole per mettere in difficoltà i propri avversari. Lo scopo del gioco per gli eroi, ovviamente, consiste nell’eliminare tutti i nemici a disposizione del giocatore nel ruolo del cattivo e procedere verso l’area successiva, dove il dungeon master ha a disposizione altri nemici, altre trappole e, infine, un coriaceo boss.
Gli eroi, per ovvie ragioni, sono chiamati a cooperare e a fare uso delle proprie capacità per sconfiggere le ondate di nemici. Ogni giocatore deve comprendere bene il proprio ruolo al fine di progredire, e la presenza nel party di un giocatore poco incline a svolgere i compiti assegnati potrebbe seriamente mettere a repentaglio la missione. Il dungeon master, per contro, deve centellinare le proprie risorse e indirizzare i propri mostri evocati attraverso una comoda mappa a volo d’uccello, dove tenere costantemente monitorata la posizione delle creature e degli eroi. Al contempo, il dungeon master può intervenire per fare scattare trappole e piazzare mine, costringendo gli eroi a percorsi forzati, a separarsi o intrappolandoli in situazioni “calde”. La presenza di un’intelligenza umana come motore dei propri avversari ci è sembrata particolarmente azzeccata, e in alcuni momenti abbiamo sorriso di fronte alla furbizia del nostro avversario che ci ha portato per due o tre volte in situazioni al limite della sconfitta. In mano a un dungeon master che sa il fatto proprio, Fable Legends potrebbe diventare un’esperienza davvero divertente in compagnia.
Per quanto riguarda gli eroi, invece, il combattimento si divide tra abilità, colpi primari e parate. All’inizio di ciascun round il giocatore ha a disposizione solo tre abilità, con la quarta che verrà sbloccata nella fase finale di ciascuna mappa. Ogni abilità consuma mana che si rigenera col tempo, alcune abilità hanno un tempo di cooldown, mentre la barra dell’energia può essere ricaricata attraverso tre pozioni magiche in dotazione a ciascun eroe. Ad ogni KO vi è la possibilità di rianimare i propri compagni caduti, ma solo dopo un’attesa di trenta secondi: il dungeon master, dunque, ha la possibilità di indirizzare le proprie creature laddove vi è un eroe caduto, impedendone di fatto la resurrezione e rendendo le cose per gli eroi molto complicate.
Il combattimento, allo stato attuale, appare poco bilanciato: vi sono eroi il cui ruolo è ridotto alle retrovie, e che al momento risultano davvero poco efficaci in battaglia. L’ago della bilancia sembra infatti pendere verso i personaggi da mischia, che si trovano maggiormente coinvolti nell’azione e hanno davvero la possibilità di fare la differenza. Il mago, ad esempio, ha la possibilità di congelare i nemici attraverso un’abilità, ma la sua arma primaria (che rallenta i nemici senza ferirli) ha un raggio d’azione troppo corto, mentre l’arma secondaria scalfisce appena la corazza dei mostri. Crediamo che occorrerà un buon lavoro di bilanciamento ai ragazzi di Lionhead prima di poter parlare di lavoro compiuto.
Cross play e limiti grafici
Uno degli aspetti interessanti di Fable Legends, ribaditi alla GDC dopo il keynote di Microsoft, riguarda la componente cross play del gioco. In breve, il titolo può essere fruito sia da giocatori Xbox One che da giocatori PC, in contemporanea nella stessa partita. Non vi sono reali sbilanciamenti dovuti alla piattaforma, e non ci pare vi sia un reale vantaggio nell’utilizzare mouse e tastiera o il pad: da questo punto di vista, dunque, il cross play dovrebbe filare liscio come l’olio. A tal proposito, crediamo che la modalità dungeon master si presterebbe bene a una release su tablet e, vista la facilità di conversione concessa dallo sviluppo in ambiente Windows 10, crediamo che Lionhead dovrebbe seriamente valutare l’opzione.
Vi è però un’enorme differenza tecnica tra le versioni presentate: il gioco, realizzato con il motore Unreal Engine 4, gira infinitamente meglio su PC. Su Xbox One, sebbene perfettamente giocabile, si notano texture in bassa risoluzione, un aliasing fin troppo invadente e un frame rate ridotto al minimo indispensabile. La presenza delle versioni PC e Xbox One a pochi centimetri di distanza l’una dall’altra ci ha permesso di mostrare l’ignobile differenza tra le due incarnazioni dello stesso prodotto, mettendo in evidenza ancora una volta i limiti dell’attuale generazione di console, specie con i motori grafici più moderni.
– Supporto cross play ben implementato
– Gameplay accessibile
– Divertente modalità dungeon master
È troppo presto per tirare le somme su Fable Legends. Le premesse non erano certo incoraggianti, ma dopo una prima prova possiamo dire che il gioco – se opportunamente bilanciato – potrebbe diventare un free-to-play orientato alla fruizione occasionale. Un po’ come è avvenuto lo scorso anno con l’ottimo Plants vs. Zombies: Garden Warfare, il titolo potrebbe attirare una fetta di giocatori più casual. Al contempo, però, chi si aspetta un ritorno in pompa magna di questa storica serie potrebbe restare fortemente deluso: per un nuovo Fable, se mai ci sarà, ci toccherà aspettare ancora qualche tempo.