Quella di Evolve è una storia cominciata ormai diversi anni fa, quando la proprietà intellettuale era ancora sotto l’ala ferita e sanguinante di una THQ in caduta libera e a un passo dal tracollo finanziario. All’epoca, Turtle Rock Studios aveva abbandonato Valve dopo la definitiva consacrazione con Left 4 Dead e si era riorganizzata in un piccolo studio che non contava nemmeno cinquanta unità. Gli sviluppatori californiani sentivano il forte bisogno di lavorare su un progetto completamente nuovo – da soli – che potesse essere capace di rappresentare un passo in avanti rispetto alla formula conosciuta da tutti col fortunato titolo dedicato agli zombi. Il nome Evolve, anche in questo senso, non deve essere stato di certo un caso fortuito.
Caccia grossa
L’idea di fondo di Evolve è grossomodo la medesima che stava alla base di Left 4 Dead: un grande focus sulla cooperazione tra giocatori per riuscire a sopravvivere e superare incolumi le sezioni affollate da nemici che di volta in volta ci si paravano innanzi. Le varianti, tuttavia, non saranno poche, e sebbene di primo acchito si possa pensare a una sorta di riproposizione del gioco Valve rivisitato in chiave fantascientifica, dove gli zombi vengono sostituiti da esseri extraterrestri, si capisce ben presto come la formula sia in verità molto più sviluppata e di ampio respiro. La peculiarità di Evolve è quella di far cooperare quattro giocatori, con l’aggiunta di un quinto utente che andrà a controllare una delle diverse mostruose creature messe a disposizione. Ed è qui che sta la prima reale differenza, che mette in risalto uno sparuto gruppetto di giocatori da una parte, e una bestia che deve far fuori uno a uno i propri assalitori dall’altra. La bestia selezionata avrà inoltre un paio di abilità di default con cui partire, che verranno coadiuvate da quelle più avanzate una volta sbloccate tramite un sistema di evoluzione su cui sono state date solo piccole informazioni. Sappiamo che ogni morte subita dal mostro, ogni attacco ricevuto e ogni uccisione portata a termine servirà per far diventare ancora più feroce e pericolosa la creatura, che a differenza dei quattro impavidi cacciatori di belve (la cui visuale è in prima persona) verrà controllata avendo la telecamera posta alle spalle. Questa scelta è probabilmente dovuta al fatto che la disparità numerica può essere appianata dalla disponibilità di un colpo d’occhio maggiore e più immediato, reso possibile anche grazie alle dimensioni decisamente maggiori rispetto agli umani, che danno modo di osservare gli scenari da una prospettiva sopraelevata – considerate che il Golia, l’unica creatura di cui si è parlato, è un colosso alto circa dieci metri. Resta chiaramente da vedere come sarà gestito il bilanciamento e lo sviluppo delle due “fazioni”, che dovrà necessariamente offrire caratteristiche degne di interesse da ambo i lati per non scoraggiare i giocatori o addirittura far preferire in breve tempo la novità rappresentata dai mostri controllabili. Al momento, questa paura sembra però scongiurata dall’attenta scelta di abilità che ognuno dei quattro cacciatori disporrà a seconda della tipologia di classe scelta, come quella di assalto, di supporto, l’immancabile medico e quella che ha un rapporto speciale con le trappole.
Into the Wild
Sebbene la varietà non pare mancare di certo, le classi si configurano in maniera piuttosto standardizzata: Assalto è quella che andrete a scegliere nel caso in cui preferiate concentrarvi molto più sull’aggressione bruta e immediata; il medico si occuperà di fornire un costante ripristino di salute nei momenti in cui questa scarseggerà; la classe per le trappole è studiata per far sì che l’avanzata dei mostri venga arginata il più possibile, permettendo anche di riorganizzarsi velocemente; quella di supporto, infine, è in grado di applicare i power up sui compagni e di usare gli scudi come protezione. I cacciatori hanno le munizioni illimitate (questo la dice lunga su che tipo di shooter che sarà Evolve) e possono essere guariti dai compagni per un massimo di tre volte prima di terminare la loro partita. È poi previsto un sistema di progressione sia per gli umani, sia per gli oggetti di gioco, ma i dettagli sono ancora troppo scarsi per poter approfondire a sufficienza questo aspetto. Dall’altra parte, il mostro potrà lasciare delle tracce al suo passaggio che i cacciatori potranno seguire, così come anche degli indizi prettamente visivi che prevedono la presenza di una specie di particolare aura. Oltre alla modalità Hunt, l’unica su cui sono state divulgate informazioni, ce ne saranno altre su cui per il momento Turtle Rock Studios preferisce tacere. E tace anche sul single player, che sarà presente nonostante il gioco sia improntato pesantemente sul multiplayer online. La storia coinvolge alcuni insediamenti umani su pianeti molto distanti dal nostro; il più grande assembramento si trova su Shear, dove i cacciatori devono occuparsi di rendere ospitale l’ambiente per favorire l’approdo dei colonizzatori. Gli alieni si sono tuttavia evoluti con grande rapidità durante la permanenza umana, e questo sarà visibile anche durante gli spostamenti lungo gli scenari, ricchi di vita selvaggia ed elementi con cui interagire per rigenerare ad esempio la salute nei panni degli umani, o per nutrirsi della flora (e forse anche della fauna) affinché si cresca e si divenga ancora più letali nelle ributtanti vesti dei mostri.
Evolve non vuole però essere un titolo freddo e distaccato in cui vengono realizzate delle mappe fine a se stesse e decontestualizzate l’una dall’altra, ma al contrario cercherà di dare una continuità ideale sotto il profilo delle ambientazioni, che si preannunciano coerenti tra loro e realizzate avendo bene in mente che i giocatori dovranno avvertire la sensazione di trovarsi in posti dove verranno perennemente minacciati da esseri che si sentono cacciati in casa propria. Di dubbi ce ne sono tanti, soprattutto per quanto riguarda un tipo di narrazione che potrebbe risultare pretestuosa e di conseguenza poco brillante, ma è ancora davvero troppo presto per esprimere giudizi su quello che cercherà di essere un’alternativa evoluta allo schema visto in Left 4 Dead. E conoscendo Valve, non possiamo nemmeno ipotizzare quando si farà vivo un eventuale terzo capitolo.
– Hunt Mode, sulla carta, avvincente
– Mappe con scenari vasti e molta interazione
– Il concetto di evoluzione dei mostri è promettente
Evolve ha diverse ottime idee da poter sfruttare, che potrebbero potenzialmente migliorare una formula che funziona magnificamente, andandola ad arricchire con elementi e dinamiche completamente nuove e che ci aspettiamo riescano a sfruttare al meglio (finalmente) la potenza dei nuovi sistemi, distaccandosi dalle logiche dei titoli cross-gen che tarpano pesantemente le ali alla creatività. Da verificare l’efficacia del comparto narrativo e del single player, mentre vige ancora il più stretto riserbo sulle altre misteriose modalità di gioco. Evolve arriverà su PC, Xbox One e PS4 verso la fine del 2014, dopo circa 4 anni di duro lavoro. Ci auguriamo siano sufficienti.