Anteprima

Eisenhorn: XENOS

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a cura di Forla

Quella di Warhammer 40.000 è sicuramente una delle ambientazioni fantascientifiche più affascinanti e apprezzate di sempre, tanto da aver praticamente soppiantato la sua controparte fantasy sui tavoli di tutto il mondo. Da parecchio tempo a questa parte i fan di questo storico marchio stanno attendendo una trasposizione videoludica dalla deriva action, in grado portare su schermo tutta l’epicità del brand. Relic Entertainment ci era quasi riuscita solo una manciata di anni fa con il suo Space Marine, sfornando però un prodotto lontano dalla perfezione. Oggi siamo qui per darvi le nostre prime impressioni su Eisenhorn: XENOS, un action GDR in cui prenderemo le parti di uno dei personaggi più carismatici e amati dell’intera lore made in Games Workshop.
Il duro inquisitore
Gregor Eisenhorn è il protagonista, oltre che del titolo di cui a breve andremo a parlare, anche di una trilogia di libri a lui dedicata. Il gioco ripropone proprio le vicende narrate nel primo volume, facendoci vestire i panni del duro e determinato inquisitore. La sua missione è quella di epurare l’universo dagli eretici, spesso anche con metodi poco ortodossi, rendendo conto del suo operato solo all’Imperatore dell’umanità in persona. Proprio durante le prime ore di gioco ci troviamo alle calcagna di un nostro antico nemico, un pericoloso agente del chaos chiamato Eyclone. Lo inseguiamo attraverso le sale sale buie e rugginose di una tomba di ibernazione, scavata nelle viscere del pianeta Hubris. La nostra preda però si rivela un osso duro e durante la sua fuga riesce a far fuori Lores Vibben, amica e valido membro della nostra squadra. Quella che alla fine dei conti è una lunga sezione tutorial ha il suo epilogo con il combattimento contro Eyclone e una manciata di suoi sgherri. La morte del criminale però non è che il preludio alla nostra avventura, nella quale solcheremo le onde siderali mentre siamo intenti a sbrogliare la matassa del complotto in cui ci troviamo invischiati. Senza svelare nulla sulla trama, andiamo ad analizzare ciò che di concreto è emerso dalla nostra prova. Una cosa la possiamo affermare con certezza: l’atmosfera c’è tutta. Il protagonista è una lama di ghiaccio: freddo, determinato, uno che  punta dritto all’obiettivo come una freccia scagliata con maestria. Le ambientazioni in cui si muove sono cupe, tenebrose a tratti, ma possiedono un’aura di maestosa imponenza che è impossibile ignorare. Le stanze oscure e opprimenti della Tomba su Hubris contrastano perfettamente con la magnificenza della sala del trono, in cui ci troveremo a discutere con il governante delle nostre recenti azioni. Insomma, durante le due ore scarse di test abbiamo avuto modo di apprezzare l’art direction, una cosa imprescindibile data la caratura del marchio, e non ci saremmo aspettati nulla di meno. Forse anche perché quella che abbiamo giocato era l’inizio dell’avventura, abbiamo assistito a parecchie cutscene e svariati dialoghi, tra l’altro ben scritti. Non sappiamo dire se la frequenza della parti narrative rivestirà un ruolo così preponderante anche nel resto dell’avventura; quello che sospettiamo, però, è che la produzione possa contare più su una storia ben raccontata che sulla solidità del gameplay.
Lame e proiettili
Gregor, oltre che un inquisitore ligio al proprio dovere, è anche un abile combattente. Egli è in grado di farsi valere in battaglia sia grazie all’acciaio della spada, che al piombo dei proiettili. In realtà il combat sistem non ci ha fatto fare i salti di gioia: è risultato un po’ ingessato e poco pratico, soprattutto per quanto concerne lo shooting. Gli avversari vengono lockati automaticamente, spesso in maniera fantasiosa, e la telecamera sembra fare di tutto per renderci la vita difficile, soprattutto se vogliamo gestire lo scontro dalla distanza. Il sistema prevede sequenze di colpi da sferrare a tempo, in modo da massimizzare i danni e consumare la barra della stamina meno velocemente. Il nostro alter ego dispone poi di una schivata, che si trasforma in una parata d’incontro se usata al momento giusto, interrompendo l’attacco dell’avversario. È possibile inoltre fruire di un’onda d’urto per atterrare i nemici e di una sorta di modalità tattica. Tramite questa, possiamo selezionare comodamente i bersagli per poi stare a guardare mentre il protagonista si produce in una serie di colpi, azzerando però la propria stamina. Talvolta è anche possibile approcciarsi agli scontri in maniera silenziosa, magari sfruttando qualche spot ambientale per distrarre i nemici. Questa è una soluzione possibile, ma risulta macchinosa e poco proficua; Eisenhorn rimane molto più bravo a menare le mani, che a passare inosservato. Detto ciò, il protagonista potrebbe sembrare solo un nerboruto guerriero assetato di sangue, ma non è così. A sua disposizione ha un congegno, l’Auspex, con cui è possibile interagire con i dispositivi elettronici nelle maniere più disparate: lo abbiamo usato per disinnescare delle mine, per individuare interruttori nascosti ed attivarli a distanza, oppure per far scattare degli altoparlanti in modo da attirare una guardia. Come se tutto questo non bastasse, Gregor dispone anche di alcuni poteri mentali che può usare per piegare le menti deboli al fine di ottenere informazioni, questo avviene attraverso un breve mini gioco.
Abbiamo quindi tra le mani un feroce combattente, diplomatico dalla volontà ferrea, in grado di cavarsela con i dispositivi elettronici e che non disdegna un po’ di coercizione mentale, ma non è da solo. Durante l’avventura può contare anche su due personaggi controllati dall’IA. Al momento non sappiamo ancora tra quanti alleati potremo scegliere, ma durante la nostra prova siamo stati spalleggiati da un picchiatore e un personaggio invece inabile all’attacco, ma in grado di aumentare le abilità non belliche del protagonista.

– Lore a prova di bomba

– Protagonista carismatico

La nostra prova con Eisenhorn: Xenos ci ha lasciato sensazioni contrastanti. Da un lato abbiamo un’ambientazione storica ben realizzata e un protagonista carismatico e sfaccettato. Dall’altra un gameplay rozzo e ancora poco rifinito, che rischia, pad alla mano, di risultare insoddisfacente. Cionondimeno, la premessa narrativa è intrigante e le implicazioni morali legate al ruolo del protagonista potrebbero dar vita ad una vicenda che vale veramente la pena seguire. Se le meccaniche che abbiamo avuto modo di testare verranno ampliate e implementate in maniera diversificata, il titolo potrebbe raggiungere uno spessore notevole, ma per saperlo bisogna aspettare fino a maggio.

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