Dynasty Warriors: Strikeforce
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a cura di Fabfab
Koei non ha un buon rapporto con le console di nuova generazione, che a dirla tutta più tanto nuova non è: dopo aver stupito il mondo dei videogiocatori al tempo della PlayStation 2, quando il suo Dynasty Warriors 2 lasciò molti a bocca aperta per la capacità di mettere su schermo decine di personaggi contemporaneamente, il brand non ha più subito novità davvero degne di rilievo e da tempo vivacchia su una consistente fetta di appassionati che non si perdono comunque nessuna nuova uscita, nonostante un motore grafico incapace di sfruttare le potenzialità di Xbox 360 e PlayStation 3. Neanche il prossimo Strikeforce sembra destinato a cambiare le cose, trattandosi di una trasposizione del titolo uscito su PSP giusto un anno fa. Perché mai relegare il gioco al solo portatile di Sony quando con il minimo sforzo è possibile estendere la fetta di possibili acquirenti del titolo?
Aria di casaSe Dinasty Warriors: Strikeforce rappresenti la tanto sospirata evoluzione della serie oppure solo l’ennesimo spin-off è presto per dirlo e probabilmente saranno le vendite a stabilirlo. Di certo il prodotto si caratterizza per una curiosa commistione di generi, che propone oltre al gameplay tipico della serie alcuni elementi già visti nella variante degli Empires e qualche novità più o meno interessante.Cominciamo dall’ambientazione, che è ancora la solita, vale a dire la Cina dei Tre Regni, un’era mitologica in cui tre fazioni si contesero il potere e la vincente riuscì finalmente a portare la pace e la prosperità in tutto il paese. I personaggi sono gli stessi di sempre, con il design rinnovato già visto in Dynasty Warriors 6, in più la versione PlayStation 3 potrà contare sulla presenza dei carismatici protagonisti di Ninja Gaiden, mentre chi comprerà la versione per Xbox 360 dovrà accontentarsi di alcuni degli anonimi protagonisti dello spin-off Orochi, a conferma di una evidente disparità di trattamento tra le due console.Come in Empires una volta scelto il proprio alter ego tra le quattro fazioni disponibili (i tre Regni Wu, Wei e Shu, più una sorta di alleanza con eroi non ascrivibili ad alcuna fazione) si affronta innanzitutto la fase gestionale vera e propria, rappresentata questa volta non da una schermata statica, ma da un minuscolo villaggio che costituisce la nostra base operativa, nel quale parlare con una serie di personaggi incarnanti una sorta di menu di gioco tridimensionale. Troviamo dunque il negozio in cui acquistare e vendere oggetti, l’armeria, il fabbro presso cui potenziare l’equipaggiamento e così via, oltre ad un paio di figure che ci passano missioni da completare. Tali incarichi si risolvono ovviamente in battaglie, nel corso delle quali oltre ad uccidere nemici sarà possibile raccogliere le risorse necessarie per potenziare il proprio personaggio.L’impressione è che tutta questa parte di gioco sia uno sviluppo di idee già viste nel corso della serie, sotto una prospettiva leggermente differente: un tentativo tutto sommato apprezzabile, che dovrebbe allungare notevolmente la longevità del titolo, dato che è necessario spendere molto tempo nel potenziamento del proprio personaggio affrontando le missioni secondarie prima di avventurarsi in quelle principali, che consistono nella solita storia dei Tre Regni, ben nota a chi abbia giocato uno qualunque dei Dynasty Warriors passati. Apprezzabile in tal senso la possibilità di cambiare personaggio in qualsiasi momento, senza perdere i livelli ed i potenziamenti acquisiti.Anche la fase di level up non rappresenta una vera novità, in quanto nella saga è un elemento già presente: affrontando le battaglie si acquisiscono esperienza e risorse, aumentando le proprie statistiche. Inoltre è possibile reperire equipaggiamento nuovo e potenziarlo a seconda delle nostre esigenze e stile di gioco.
Supereroi con superpoteriLa maggior parte del tempo lo si trascorre comunque sul campo di battaglia. A livello di giocabilità non ci sono tangibili differenze col sesto episodio, quindi disponiamo dei soliti tre tasti per l’attacco (normale, potente e musou), oltre alla capacità di correre, schivare, parare: è presente anche il salto, che permette al giocatore di raggiungere altezze vertiginose, per raggiungere piani rialzati ma soprattutto impegnarsi in spettacolari duelli aerei. E’ inoltre possibile disporre di un’arma secondaria liberamente selezionabile, in alternativa alla primaria che invece è predeterminata. La vera novità rispetto al passato è da ricercarsi a livello visivo, perché fin da subito i personaggi sono circondati da una sorta di aurea colorata, rappresentazione dell’enorme potere racchiuso in loro: una volta riempita l’apposita barra, è possibile attivare la modalità Furia, che trasforma il personaggio in una creatura semidivina, con luci, colori ed effetti speciali vari a sottolineare il tutto. Ovviamente in questa modalità si dispone di attacchi più potenti, che rende più facile sopravvivere alle orde di nemici che ci assalgono da ogni dove, anche se la trasformazione ha durata limitata nel tempo. Per il resto il motore grafico sembra lo stesso di Dynasty Warriors 6.Le arene dello scontro non costituiscono più un ambiente unico, ma sono suddivise in tante piccole “stanze” (non saprei come definirle diversamente, anche se l’ambiente è aperto) alle quali si accede attraverso un rapido caricamento. Alcune stanze sono semplici arene dove i nemici arrivano a flusso continuo e il giocatore può scegliere se passare velocemente oppure fermarsi a fare esperienza e raccogliere risorse; in altre invece stazionano boss di metà o fine livello ed una volta ripulita l’area non rimane altro da fare che proseguire oltre o terminare la missione.Durante queste fasi – e in questo risiede l’unica vera novità di questo Dynasty Warriors Strikeforce – è possibile che fino a tre giocatori umani si aggiungano online, contrastandoci o collaborando con noi al completamento della missione: in alternativa si disporrà di tre compagni controllati dall’I.A. di gioco ed ai quali è possibile dare pochi, semplici ordini.
– Approfondimento della componente strategica e ruolistica
– Nuove trasformazioni per i personaggi
– Più spettacolare che mai
Dopo un discreto esordio su Psp, la variante Strikeforce dello storico marchio Dynasty Warriors arriva anche su console, presentando un approccio di gioco parzialmente rivisto ed approfondito, che potrebbe rappresentare un interessante passo in avanti per un brand ormai storico. L’uscita del gioco è comunque imminente, a breve potremo confermarvi se le novità introdotte riusciranno a portare freschezza alla saga, oppure se si ridurrà tutto all’ennesimo spin-off solo per appassionati. Restate sintonizzati su Spaziogames per la prossima recensione.
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