Sebbene la distribuzione su vasta scala riesca a lanciare un gioco anche in contemporanea mondiale, ci sono volte in cui un prodotto nato in Giappone non solo rischia di arrivare con diversi mesi di ritardo, ma addirittura di non arrivare mai. Se in alcuni casi il ritardo avviene a causa di barriere linguistiche, altre volte i motivi di una mancata pubblicazione avvengono a causa di una tipologia di gioco poco avvezza al pubblico occidentale. Queste due devono essere le principali motivazioni che hanno impedito a Dragon Quest IV di arrivare in Europa nei primi anni novanta. Il titolo uscì per Famicon in Giappone, ma non venne mai convertito per lo storico NES privando i suoi utenti del Dragon Quest più bello e carismatico uscito fino a quel periodo. Square-Enix accortasi del fattaccio ha deciso di porre rimedio creando un remake del titolo in questione. Varrà la pena di giocare un titolo che ha 18 anni sulle spalle?
Remake? Sì grazie!Per far apprezzare un titolo così vecchio c’è bisogno innanzitutto di un bel lavoro di restyling grafico. Gli sfondi sono tridimensionali e possono essere ruotati. Gli sprite dei personaggi sono animati discretamente e nonostante il DS abbia mostrato muscoli decisamente più tonici con altre produzioni il risultato può definirsi comunque buono. Nota importantissima inerente alla traduzione: nonostante negli ultimi tempi le produzioni Square-Enix non abbiano goduto di alcuna traduzione italiana, sembra che alcuni hacker abbiano trovato lo script italiano già nella versione giapponese. Speriamo che non intervengano motivi particolari per vederci soffiare sotto il naso una traduzione quindi già fatta e finita.Se quindi per quanto riguarda il lato tecnico dovremmo sentirci sereni, ancor di più dovremmo esserlo pensando alla storia dietro la quale ruota tutta la vostra avventura. Il gioco originale aveva una storia che si sviluppava in cinque capitoli. La particolarità del progetto originale sta nel farci affrontare i primi quattro capitoli con quattro diversi personaggi che solo nel quinto si riuniranno all’Eroe della situazione fornendogli supporto. Una novità di questa edizione è la possibilità di utilizzare anche in questo quinto capitolo i personaggi già comandati in precedenza attraverso un nuovo sistema di scambio. Per presentare subito l’Eroe della vicenda in questo remake sono stati aggiunti un prologo (piuttosto breve in verità) capace di introdurre il personaggio principale senza però rubare pathos alla narrazione, e un capitolo finale che risolverà alcune questioni rimaste in sospeso terminando il gioco nella sua versione originaria.
Remake? No Grazie!Pubblicare un remake di così tanti anni fa può comunque far sorgere qualche dubbio non tanto a chi aveva già avuto il piacere di giocare il titolo originale (sicuramente pochi dalle nostre parti), quanto piuttosto a chi crede che un titolo così possa aver perso la freschezza di un tempo e riproponga un concept troppo vecchio. Inoltre ci preme sottolineare che questo remake, pur sfruttando molte delle caratteristiche del Nintendo DS, non è nato su questa console, bensì fu pensato ed esordì in Giappone per PlayStation One verso la fine del 2001, quando ormai la console stava per andare in pensione.
Considerazioni finaliIl remake di prossima uscita proposto da Square-Enix, nonostante i possibili dubbi già espressi, è un titolo solido sia a livello di trama che di gameplay. Un dettaglio grafico soddisfacente e delle musiche riarrangiate, insieme ad una trama epica ed interessante da gustare (si spera) in italiano potrebbero essere delle ottime motivazioni per prendere in considerazione l’acquisto di questo peculiare e per molti inedito GdRUna nota finale: Il titolo che arriverà sugli scaffali europei il 26 settembre prossimo cancellerà dal titolo il numero IV, come già successo per l’ottavo capitolo uscito su PS2, intitolandosi semplicemente Dragon Quest: Chapters of the Chosen.