Nel palcoscenico internazionale del mercato videoludico riuscire a proporre sempre nuovi contenuti in tutte le fiere che ci vengono proposte nel mondo è un grande vanto. Dragon Ball FighterZ tra E3 di Los Angeles, Gamescom di Colonia e Tokyo Games Show è riuscito a mostrare sempre qualche nuovo contenuto, compreso nel pre-show organizzato da Namco Bandai nei suoi studi a Minato-ku.
Dalla Terra per le SferePartiamo con la premessa sulla closed beta che si è tenuta nel corso dell’ultimo weekend: il team si è dimostrato molto soddisfatto su come sia andato il titolo al suo debutto con il grande pubblico. Una beta che però ha avuto qualche problema su XboxOne, mentre su PlayStation 4 ha dimostrato di poter mostrare gli artigli: in ogni caso l’occasione è servita per annunciare anche una open beta, che permetterà così a tutti coloro i quali si sono persi il weekend di combattimento di rifarsi quanto prima. Non c’è ancora una data precisa, ma presto arriveranno novità, anche essendo oramai la release sempre più vicina. Passando, invece, ai contenuti siamo arrivati a conoscere due nuovi combattimenti del roster, che quindi continua lentamente a prendere forma: si tratta di Tenshinhan e di Yamcha, che vanno ad arricchire la schiera di terrestri impiegati in Dragon Ball FighterZ. Per quanto riguarda la iena del deserto chiaramente dobbiamo rinunciare agli attacchi Ki, quindi ci saranno molti meno colpi dalla distanza e molto più gioco ravvicinato, pur potendo sfruttare Yamcha alcuni colpi energetici come per esempio la sua famosa Sokidan, il proiettile dell’anima.
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Purtroppo sia Yamcha che Tenshinhan ci sono stati presentati soltanto in video e non abbiamo potuto provarli, quindi non abbiamo modo di raccontare il feeling dato dai nuovi combattimenti. Del primo abbiamo in ogni caso parlato, mentre del secondo partiamo ricordando la controversia sulle sue origini: nonostante Toriyama lo abbia sempre annoverato nei terrestri, Tenshinhan sarebbe un discendente della razza aliena dei tre occhi, il che gli permetterebbe di utilizzare tutte le tecniche speciali che lo hanno reso noto, come per esempio la tecnica dei quattro colpi. Così come si è deciso di gestire l’Androide 17 e l’Androide 18, che compaiono nel roster in un solo personaggio, sfruttando l’intervento dell’uno e dell’altro in fase offensiva e difensiva, allo stesso modo Ten potrà lasciarsi affiancare da Jiaozi: insieme avranno la possibilità di bloccare l’avversario e approfittare della forza della telecinesi per attaccarlo mentre è inerme. Tra le informazioni aggiuntive arriviamo a sapere che vi sarà anche la possibilità di usare il Tri-Beam, il cannone dell’anima, che però reiterato, utilizzando bene il sistema di combo, porta a una perdita di HP da parte di Tenshinhan.
L’Androide 21Le novità non riguardano soltanto i combattenti del roster, però, perché così come dichiarato dallo stesso team di sviluppo,
Dragon Ball FighterZ è sì un picchiaduro, ma necessità anche dell’intervento di una trama. La story mode ci era stata presentata, come un fugace teaser, durante la Gamescom: una marcia lenta e apatica di saiyan con gli occhi rossi, intenzionati a distruggere qualsiasi cosa capiti sotto i loro occhi e dinanzi i loro passi. Qui a Tokyo, però, arrivano ulteriori dettagli riguardanti la modalità storia, tra cui la presenza dell’Androide 21, personaggio originale creato appositamente per
Dragon Ball FighterZ, con la supervisione di Akira Toriyama. Il processo, per chi fosse interessato, è stato molto semplice e immediato: gli sviluppatori hanno palesato la necessità di avere un personaggio creato appositamente per l’ultima iterazione di Dragon Ball e insieme con il creatore della saga si è arrivati a creare una donna scienziata pronta a sovvertire le sorti del mondo. Accanto a lei c’è l’oramai confermato Androide 16, tornato dagli inferi per affiancare il nuovo androide che dovrebbe avere un intelletto equiparato a quello del Dottor Gero, creatore di tutti gli altri androidi.
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La sua figura sarà fondamentale in tutta la storia, ma ancora resta avvolto nel mistero molto di ciò che riguarda lei: il team di sviluppo, d’altronde, persegue ancora il riserbo su tutto, così da poter lasciare la story mode in condizioni annebbiate ed evitare possibili spoiler fino alla release finale. Il trailer di presentazione, però, si chiude con uno strano congegno, che porta su di sé il marchio del Red Ribbon, che permette all’Androide 21 di addormentare tutti i protagonisti di Dragon Ball, che cadono a terra in preda a un sonno che sembra quasi eterno. Gli ultimi dettagli riguardanti la Story Mode arrivano sempre dagli sviluppatori, che ci confermano come si cercherà una struttura che non sia troppo schematica e che quindi esuli dall’alternanza dello scontro e delle cutscenes, cercando un po’ più di intrattenimento nel corso dell’intera storia. Infine un cenno sull’aspetto sonoro: non sarà possibile ascoltare le musiche originali dell’anime, anche a causa dei numerosi diritti e licenze che appartengono ai vari Paesi in cui è stato trasmesso Dragon Ball, ma ciò non impedirà ad Arc System di lavorare a una colonna sonora interamente originale e allo stesso modo appassionante.
– Il roster continua a ingrandirsi
– Elementi interessanti dalla story mode
Dragon Ball FighterZ è riuscito anche a questo Tokyo Game Show a mostrare qualcosa di nuovo: l’aggiunta di due combattenti nel roster ci permette di continuare ad assistere all’espansione di quello che speriamo possa essere la più completa rosa di sempre all’interno dell’universo videoludico di Dragon Ball. Non sappiamo esattamente quanti e quali ne mancano, ma Arc System assicura che tutte le generazioni verranno accontentate, pur glissando sulla domanda riguardante Dragon Ball GT.