L’atteso titolo non annunciato di Bandai Namco da provare all’E3 si è rivelato essere il leakato Dragon Ball FighterZ. Presentato durante la conferenza Microsoft accanto alla neonata console Xbox One X, il nuovo picchiaduro basato sull’universo di Akira Toriyama ha attualmente uno dei compiti più ostici dalla sua, al quale dovrà rispondere in maniera più che imponente e solenne: rievocare i fasti di un tempo e recuperare quella che era l’energia di Dragon Ball, che lentamente è andata a scemare e sfumare in tante altre iterazioni non sempre convincenti. Mentre, quindi, a Xenoverse 2 si continua a dare supporto con l’uscita di nuovi contenuti e con le vendite che continuano a soddisfare Bandai Namco, arriva il momento di provare a svecchiare il brand, affidandosi a delle meccaniche che strizzano l’occhio al passato. Abbiamo quindi provato, in un paio di scontri, all’E3 di Los Angeles Dragon Ball FighterZ.
Il colore della KamehamehaFighterZ si presenta immediatamente in maniera caleidoscopica e con una paletta di colori sgargianti che inizia col dare immediatamente giustizia al manga di Toriyama, una delle più amate e apprezzate opere del fumetto asiatico, se non internazionale. Il motore che permette all’intera struttura di alimentarsi e meravigliare i nostri occhi di videogiocatori cresciuti a pane e Dragon Ball, nell’orario post scolastico del primo pomeriggio, è l’Unreal Engine 4, che disegna perfettamente qualsiasi elemento a schermo: se aspettarsi il meglio dal dettaglio dei vari personaggi è scontato, non lo è aspettarlo dal pubblico che si trova sul fondale. Parliamo di uno dei problemi maggiori che affligge i fighting game degli ultimi anni, con Street Fighter V a fare da capostipite, quindi buttare l’occhio su un dettaglio che non è poi così tanto trascurabile viene automatico: il pubblico che accompagna i nostri personaggi, i nostri combattimenti, è incredibilmente dettagliato e offre una soddisfazione fondamentale in quei pochi secondi che ci dividono dall’inizio dello scontro. Terminata quindi l’analisi di ciò che accade alle spalle dei nostri arriviamo al momento topico, al combattimento, sul quale d’altronde si è concentrata l’intera demo. A nostra disposizione c’erano sei combattenti, ossia Goku, Vegeta e Gohan per i Saiyan, Freezer, Cell e Majin Buu per quanto riguarda gli antagonisti: ognuno di essi ha un move-set chiaramente diverso e anche un bilanciamento variegato. Cell, per esempio, ci è stato presentato come il più versatile e più bilanciato dei combattenti presenti in questa demo: ottimo sia nel combattimento a corto raggio che sul lungo; Gohan, invece, per quanto non sia fortissimo nell’avvicinamento all’avversario potrà godere di ottimi attacchi all’impatto. Insomma la profondità del roster è indubbiamente assicurata e attendiamo di conoscere quanti saranno effettivamente i combattenti pronti a scendere in campo e di quanta varietà potremo godere: gli sviluppatori non hanno voluto sbottonarsi a riguardo, ma noi confidiamo nel fatto che Dragon Ball FighterZ possa presentare il più vasto roster di sempre, permettendoci, magari, di godere a pieno dell’esperienza legata alla serie Z. Ciò che però hanno fatto intendere i ragazzi del team di sviluppo è che FighterZ potrebbe essere contaminato anche dall’ultima serie, Super, che tra l’altro sta riconsegnando, a detta loro, l’incontrastato successo a Dragon Ball nell’immaginario collettivo: nel trailer di presentazione, d’altronde, è stato possibile notare anche Golden Freezer, che oltre all’apparizione nell’OAV a egli dedicato trova grande spazio proprio nell’ultima iterazione del manga di Toriyama, nella sfida contro Goku Super Saiyan Blue. Non è da escludere quindi che nel roster finale troveremo dalla nostra anche Lord Bills, Arak, Champa e così via. Scelta la nostra squadra composta da tre elementi siamo scesi sul campo di battaglia, la prima volta sull’arena del Torneo Tenkaichi e la seconda volta sul Pianeta Namecc, testando tra l’altro la distruttibilità del secondo, che si è concesso a un’evoluzione strutturale, dopo i nostri colpi, tale da trasformarlo da ridente pianeta immerso nel verde a distesa vulcanica simile a quella che fece da scenario al combattimento finale tra Freezer e Goku, riscopertosi Super Saiyan. Dalla stessa arena del Torneo ci aspettavamo una distruttibilità analoga, che si è limitata al lancio del nostro avversario contro i grattacieli di Satan City, subito pronti a disintegrarsi all’urto: elementi che, però, diversamente da Namecc sono rimasti esclusi dallo scenario della battaglia, risultano quindi esclusivamente estemporanei.
Scuola Guilty GearFinito di snocciolare gli elementi riguardanti lo scenario e le scelte sia grafiche che artistiche, arriviamo al cuore del fighting game che è il combattimento. Siamo reduci da esperienze quali Injustice 2 e Tekken 7, che hanno ancora una volta diviso la scuola americana da quella asiatica, ma stavolta ci troviamo dinanzi a un terzo contendente dello scettro, che arriva direttamente dalla scuola di Guilty Gear, titolo sviluppato dagli stessi autori di Dragon Ball FighterZ. Il calcolo al millimetro in ogni colpo è talmente eccezionale da diventare frustrante se sbagliato e se dall’altro lato avete un avversario molto più sgamato e navigato di voi: c’è una rapidità a schermo tale da richiedere una grande attenzione a tutti i particolari, perché tra il teletrasporto rapido, le parate, la ricarica del ki, i colpi a lungo raggio che sfruttano l’aura si arriva a ottenere combo concatenabili che, osservando lo scontro che ha preceduto il nostro, hanno raggiunto anche 300 colpi di fila, a causa di uno spam eccessivo, aspetto che in qualche modo dovrà essere risolto nel tempo e analizzato meglio nelle prossime sfide. Chiaramente lo scontro uno contro uno è solo una piccola parte di quello che è Dragon Ball FighterZ, che ufficialmente si presenta come un 3vs3, spingendovi innanzitutto ad assortire la miglior squadra possibile con i combattenti che riterrete più giusti per il vostro scopo, ossia la vittoria: poi dovrete, sul campo di battaglia, sfruttare la più vasta e sicura delle sinergie possibili. Va da sé che sembra di essere all’interno di una modalità Tag, che oramai tra Tekken e Marvel vs. Capcom abbiamo imparato ad apprezzare e conoscere adeguatamente: stavolta, però, la sostituzione va a inficiare anche il combattimento stesso, perché con lo Z assist potrete ottenere un supporto immediato da parte di uno dei vostri due compagni rimasti nelle retrovie e sfruttare così un colpo potenziato, ma momentaneo, che vi darà modo di creare combo ancora più lunghe e spettacolari. Per quanto abbiamo apprezzato tale modalità c’è da dire che il combattimento uno contro uno, scevro di supporto dalle retrovie, resta talmente spettacolare da desiderarne uno dedicato: non sappiamo ancora se quindi ci sarà una modalità singola o se tutto il titolo dovrà concentrarsi sugli scontri in tag team, ma siamo fiduciosi sull’argomento. Uno dei problemi maggiori che ha afflitto il recente Tekken 7, d’altronde – per rimanere in terra asiatica – era la disponibilità degli elementi in single player, che a questo punto vorremmo vedere aumentare esponenzialmente in FighterZ. In ultima analisi vogliamo soffermarci sull’aspetto 2.5 del titolo, che presenta dei modelli poligonali in 3D, ma in uno scenario da due dimensioni: con una risoluzione a 1080p e con i 60fps fissi sia su PC che su console, questo nuovo Dragon Ball si conferma una bellezza visiva unica. Sfruttando poi lo slow motion, le animazioni rallentate per esaltare i colpi più poderosi, Arc System Works arriva a realizzare un tripudio di luci e di effetti particellari che arricchiscono ancora di più il combattimento.
– Visivamente è un tripudio di successi
– Rapido, dinamico, spettacolare
Dragon Ball FighterZ si è presentato ottimamente ai nostri occhi: sospinto da una grandissima forza pop che d’altronde ha sempre fatto di Dragon Ball un must della cultura contemporanea, il ritorno al picchiaduro è una scelta più che indovinata. Pronti a soddisfare tutti i fan che da UB22 aspettavano di poter tornare a scazzottare al meglio, a FighterZ mancano soltanto delle conferme che potranno arrivare col tempo, avvicinandoci alla release fissata per i primi mesi del 2018.