Anteprima

Downward

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a cura di JinChamp

Non capita tutti i giorni di scrivere di un gioco made in Italy, né capita tanto spesso quanto vorremmo di farlo di un buon gioco. Oggi non è un giorno come gli altri, oggi è un giorno particolare. Da oggi o, meglio, da ieri, 19 Dicembre 2016, potete trovare in accesso anticipato su Steam Downward, dei Caracal Games, e noi abbiamo avuto la possibilità di provarlo già da un pochino e siamo in grado dunque di scriverne qui sulle nostre pagine.
Artigianato puramente italiano
Downward è un gioco estremamente particolare, prende spunto da diverse altre produzioni per ibridare le singole meccaniche di gameplay. Alla base troviamo il motore Unreal Engine 4, che senza troppi sforzi regala un impatto grafico notevole e armonioso. Qualcuno potrà rivedere un po’ il concept di Mirror’s Edge o di Dying Light per il parkour e la visuale in prima persona, oppure qualcosa del Prince of Persia del 2008 per ambientazioni e qualche meccanica di collezionismo, ma non solo. Sicuramente le ispirazioni degli sviluppatori sono state anche di più, ma è quasi incredibile vedere cosa sono riusciti già a mettere in campo i tre ragazzi di Caracal Games. Esatto, non avete letto male: tre soli ragazzi hanno partecipato allo sviluppo di Downward, mettendo in luce le loro idee e soprattutto le loro capacità realizzative.
Facciamo però per un attimo un passo indietro e cerchiamo di guardare il titolo nel suo essere. In un mondo di fantasia, nell’anno 1000 la Terra è stata avvicinata da tre altri misteriosi corpi celesti: questo è stato l’inizio della fine, un’apocalisse preannunciata ma che ha comunque spazzato via intere civiltà e un numero smisurato di forme di vita. La morte non ha però portato con sé la tranquillità, ma ha risvegliato invece forze oscure misteriose che minacciano i pochi sopravvissuti.
Nei panni di uno di questi, il vostro scopo sarà indagare e scoprire cosa sta accadendo, magari anche trovando una soluzione che porti a un lieto fine, ma più nell’immediato capire di chi è quella voce surreale che vi incoraggia a iniziare la vostra avventura e che vi darà qualche indizio nei momenti topici. Le prime battute svolgono la funzione di un comodo e intuitivo tutorial abbastanza guidato, quantomeno per prendere confidenza con il sistema di movimento e dei poteri, potenziamenti che troverete lungo il vostro cammino. Di base potrete comunque piazzare un marchio ovunque vogliate, che può essere raggiunto successivamente tramite un immediato teletrasporto con la semplice pressione di un tasto. Questo faciliterà non solo di tornare sui vostri passi per un po’ di sano backtracking, ma soprattutto vi permetterà di salvarvi la pelle in situazioni disperate come può essere una sconsiderata caduta verso il vuoto, dopo aver mancato un appiglio. Morire non costringe a ricominciare tutto da capo, né si hanno un numero predefinito di “vite” da poter sprecare, tuttavia a ogni morte perderete una considerevole percentuale dei collezionabili, simili a cristalli di neve, che troverete sparsi per tutto il mondo. Essi vi serviranno come valuta per sbloccare tutti i perks dell’albero delle abilità, o meglio degli alberi. Cinque categorie diverse che si ramificano poi in due rami distinti, composti a loro volta da tre abilità ognuno, per un totale di 45. Qui troviamo sia potenziamenti piuttosto classici, come l’aumento di salute o la riduzione dei danni subiti, sia altri perk più curiosi come il viaggio rapido o la diminuzione della percentuale di “pezzi di cielo” persi a seguito di una vostra morte. Riprendendo proprio il discorso riferito a questi ultimi, oltre che essere il mezzo per migliorare il vostro personaggio, riusciranno anche a guidarvi un po’ la strada, segnando percorsi prestabiliti che però non saranno sempre gli unici per arrivare da un punto A a un punto B. Non esiste una mappa convenzionale, né una specie di radar come ormai si è molto soliti trovare in vari giochi. Avrete giusto un indicatore a schermo che vi indicherà in lontananza la vostra destinazione attuale ma non verrete aiutati in alcun modo, se non con gli skypieces, a trovare il giusto sentiero. Vi potrebbe capitare di perdervi o di non riuscire a capire come raggiungere una piattaforma più elevata. Spesso, soprattutto all’inizio, ciò sarà dovuto al fatto che non avrete da subito tutti i poteri a vostra disposizione, anche se alcuni sono già sbloccati nel tutorial e ciò potrebbe indurvi a pensare che siete voi incapaci di usarli. In realtà sarà lo stesso personaggio a mettervi in guardia, con qualche pensiero a voce alta che vi farà capire una volta per tutte che vi “manca qualcosa per andare avanti”.
Non manca però l’azione in questo strano contesto, non però nel senso comune del termine. Vi potrà capitare di ritrovarvi contro alcuni nemici da sconfiggere perché vi sbarrano la strada, per esempio dei golem che hanno sul groppone un particolare manufatto. Voi non avete vere e proprie armi da usare per difendervi, né per attaccare, ma potrete semplicemente studiare una strategia per sfuggire a qualche poderoso attacco che renderà il colosso vulnerabile e inerme per pochi istanti, lasciandovi una preziosa finestra per recuperare il manufatto e renderlo inoffensivo una volta per tutte. Per recuperare le forze perdute, potrete ripristinare tutto presso delle fontanine sparse in buon numero per la mappa, oppure salvare i vostri progressi trovando delle campanelle, che fanno anche da checkpoint. Se tutto questo non fosse abbastanza, avrete anche a disposizione un mondo alternativo, attivabile meditando nei pressi di alcuni totem mistici, in cui fare pratica e cimentarvi nelle impegnative sfide a tempo.

– Molto ispirato

– Idee peculiari ed interessanti

– Sviluppato da soli tre ragazzi italiani

Downward è ancora un cantiere, con tanto di cartello “lavori in corso” sotto forma di accesso anticipato, eppure riesce già ad esprimere le idee e il talendo di tre ragazzi del Bel Paese, che non può che riaccendere il nostro orgoglio patriottico. Per le sue peculiarità non si presenta come un prodotto adatto a tutti destinato a diventare un fenomeno commerciale, piuttosto potrebbe risvegliare quel sapore di una volta con uno stile che ormai sembra destinato all’obsolescenza, ma che riesce comunque a ravvivare la propria fiamma con fierezza. Lanciato oltretutto ad un prezzo budget (circa 10€), vi consigliamo vivamente di dargli uno sguardo attento e, magari, una possibilità concreta qualora solletichi il vostro interesse.

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