Durante la scoppiettante conferenza di Bethesda è stato finalmente mostrato il tanto atteso Doom, titolo che vuole essere un rilancio completo della serie in chiave moderna. Dopo aver intravisto la versione “bocciata” qualche giorno prima dell’E3, durante lo show Bethesda ha davvero mostrato i muscoli, facendo chiaramente intendere quale sarà la nuova direzione intrapresa da id Software, che ha tra l’altro lavorato al motore proprietario su cui Doom gira già agevolmente.
Gorefest
La prima certezza assoluta è che Doom non sarà in alcun modo un gioco edulcorato. Si è già rivelato un vero e proprio tripudio di sangue, frattaglie e scene splatter assolutamente in linea con quello che è fondamentalmente lo spirito tipico della serie, a cui non è mai mancato il coraggio di mostrarsi per quello che è. Naturalmente Doom non è solo questo e non usa il gore per fare facile presa sui giocatori, ma è anzi un FPS classico che vuole unire il divertimento immediato alle meccaniche da sparatutto più solide e consolidate, senza dimenticare l’importanza di una buona varietà delle armi che possa fornire sempre qualcosa di fresco all’interno delle dinamiche di gioco. Durante il filmato di gameplay in tempo reale, infatti, la quantità di bocche da fuoco era già notevole, ed era possibile apprezzare i diversi effetti che gli spari avevano sui nemici e sull’ambiente di gioco, il quale ha mostrato un livello di interattività degno di nota, reso possibile dalle meraviglie del nuovo id Tech 6. Molto credibile la fisica delle esplosioni, degli oggetti e dei corpi martoriati dalle deflagrazioni; encomiabile è invece la sensazione di peso delle armi, autentici gingilli tecnologici dotati di una potenza di fuoco molto spesso spropositata. Oltre a fucili parecchio fantasiosi, che includono versioni con pallottole di grosso calibro e sfere laser, non è mancata la presenza della motosega, perfetta per gli scontri a breve distanza. Inutile sottolineare quanto sanguinolenti e spettacolari siano gli attacchi con quest’arma di distruzione, a dimostrazione del fatto che Doom non va certo per il sottile. Gli strumenti di offesa sono spesso reperibili proprio dai cadaveri che si incontrano lungo il cammino, e attraverso una “ruota di selezione” è possibile scegliere in qualunque momento quella più adatta alla situazione. In questi momenti l’azione rallenta parecchio e fa in modo che il protagonista non rimanga mai scoperto, e quando quest’ultimo si trova a stretto contatto coi demoni può anche esibirsi in delle finishing moves davvero esaltanti. Di quelle che danno una sensazione di onnipotenza semplicemente impareggiabile.
Arena of death
Grande importanza anche al multiplayer, che verrà gestito come un vero e proprio shooter arena dai ritmi velocissimi, quasi convulsi. Si tratta del modo più logico di presentare gli scontri online, visto che Doom è un FPS dallo stampo classico che punta tutto sull’adrenalina. La vera novità che più ci ha colpito durante la conferenza è stata la presenza della cosiddetta “Doom Snapmap”, una sorta di tool completissimo e molto profondo che permetterà agli utenti di personalizzare il gameplay, le arene, le modalità, e di condividere il tutto con la community. Non si tratta dunque solo di matchmaking personalizzati, ma di contenuti inediti che allungheranno potenzialmente la vita di un titolo che anche online potrebbe offrire una longevità fuori parametro. Colpiscono anche le ambientazioni, alcune delle quali hanno ricordato molto quelle già viste in Rage, solo che qui si tratta logicamente di versioni molto più oscure, con venature sci-fi. Ci riferiamo in particolare alla splendida location in cui si rincorrevano sconfinati canyon strutturati in gole e grotte naturali, con profonde depressioni dalle quali venivano fuori demoni pronti a farci la pelle in qualunque momento. Pure in single player i ritmi sono frenetici, e anche in questo senso Bethesda è stata molto chiara: “Doom ha delle caratteristiche ben precise da parecchi anni, e saranno mantenute tutte in questo nuovo capitolo”. Ci sembra una decisione sensata, di grande rispetto verso ciò che Romero e Carmack fecero ormai parecchi anni fa, segnando per sempre e in modo indelebile la storia dei videogiochi. Anche tecnicamente Doom è certamente d’impatto grazie al nuovo id Tech 6, che ha mostrato ottime texture, una resa grafica all’avanguardia e una fluidità di gioco che già in questa versione preliminare non ha davvero nulla da invidiare ai prodotti già presenti sul mercato. Insomma, il nuovo Doom sembra veramente pazzesco, un FPS senza fronzoli che vuole puntare tutto sulle caratteristiche che hanno reso celebre questa serie.
– Una splendida festa del gore
– Ritmi frenetici e armi incredibili
– Il nuovo motore grafico promette meraviglie
– L’online dà ampie possibilità di customizzazione agli utenti
La conferenza di Bethesda è stata davvero incredibile, e anche il nuovo Doom non è stato da meno. Ritmo frenetico, tantissime armi, sangue che scorre a fiumi e una modalità online che promette davvero faville sono solo alcuni degli ingredienti che potrebbero rendere incredibile questa nuova iterazione di Doom, che ha abbandonato le atmosfere horror del tre per rimettersi finalmente in carreggiata. Adesso, innegabilmente, siamo decisamente sulla strada giusta.