In fin dei conti per fuggire dal noioso e opprimente mondo reale, è sufficiente un piccola dose di fantasia accompagnata da un buon MMORPG. Questo è, probabilmente, ciò che pensa chi passa interminabili notti sui Server di WoW e compagnia bella. Un genere poliedrico come quello dei MMORPG è riuscito, in questi anni, a raggruppare una ricca aggregazione di videogiocatori, portandoli in casi estremi addirittura alla dipendenza e offuscando in loro la visione di proposte videoludiche di qualsiasi altro tipo. La formula vincente di questo genere risiede nella forte capacità di sapersi “ristrutturare” continuamente. Con pochi aggiustamenti di rilievo, possono essere proposti e riproposti brand che, seppur inflazionati, risultano delle galline dalle uova d’oro, basti vedere, ad esempio, il solito World of Warcraft e le relative espansioni. Dofus, dal canto suo, non propone una espansione, ma un copioso restyling tale da collocare il suffisso 2.0 davanti all’omonimo titolo. Andiamo a vedere nella versione beta da noi testata quali sono state le prime impressioni.Sarai Bonta o Brakmar?Nato nel 2004 dalle menti del team francese Ankama Games, Dofus ottenne un discreto successo, soprattutto in Francia, paese per cui era stato inizialmente pensato. Dopo la consacrazione nel suo paese, fanno capolino altri server nazionali fra cui anche l’Italia, arrivando a circa dieci milioni di utenti in tutto il Mondo. Dofus 2.0, come il suo predecessore, non può essere considerato un MMORPG come gli altri, per il semplice motivo che non è stato pensato per esserlo. Ovviamente possiede le meccaniche di gioco basilari degli MMORPG di stampo classico, ma l’aspetto bidimensionale e la forte componente tattica ne fanno un prodotto da considerarsi unico nel suo genere. Dopo avere selezionato la classe del personaggio e avergli dato nome e colori, il gioco apre le porte con un ampio tutorial sull’isola di Incarnam dove sarà possibile, grazie a diversi aiuti, iniziare ad avere dimestichezza con le meccaniche di gioco e il mondo di Amakna. Una volta giunti al termine di questo completissimo tutorial si passa alla volta di Astrub, la città in cui il giocatore dovrà decidere se stare dalla parte dei Bonta o dei Brakmar. Praticamente i buoni o i cattivi di Dofus. Durante il peregrinare per il Mondo di Amakna, grazie ai numerosi combattimenti a cui si andrà in contro, sarà possibile incrementare le caratteristiche del proprio personaggio. Infatti al termine di ogni scontro si otterranno dei punti esperienza che faranno salire di livello il personaggio concedendo l’aggiunta di alcuni punti caratteristica, i quali risultano più o meno i “classici del genere”, che sono appunto: vitalità, saggezza, forza, intelligenza, fortuna e agilità. L’assegnazione di determinate caratteristiche rispetto ad altre, permetteranno poi al personaggio di imparare delle abilità, come ad esempio il colpo critico o la schivata. Per quanto riguarda il sistema di combattimento, questo è basato a turni con una durata di tempo limitata. Durante gli scontri il terreno viene suddiviso in quadrati da una plancia immaginaria, determinando così il numero di spostamenti da fare per avvicinarsi ad un avversario, ovviamente ogni giocatore disporrà di un determinato punteggio anche per quanto riguarda i punti di movimento. Spostandosi da una casella all’altra, cercando di farlo nel modo più intelligente possibile, si trova la posizione più adatta anche in base alla situazione, e si colpisce il nemico. Anche qui si passa dal classico colpo di spada alle più disparate magie o abilità. Un sistema di combattimento semplice ma completo, del quale difficilmente ci si stancherà. Dofus 2.0 dimensioniCome già accennato inizialmente, una delle caratteristiche principali che contraddistingue Dofus 2.0 da quel polverone di MMORPG che aleggia in un mercato videoludico sempre più affollato è appunto la scelta di una grafica bidimensionale. Gli sprites dei personaggi e i fondali sono di per sé molto pittoreschi e affascinanti, e rendono l’esperienza di gioco molto più surreale di qualsiasi altro titolo. Logicamente in un periodo come questo, dove anche l’occhio vuole, più che mai, la sua parte, non possiamo di certo affermare che si tratti di una grafica “al passo coi tempi”. Tutto sommato lo stile grafico che caratterizza Dofus 2.0, considerato che è stato sviluppato completamente con Flash, è di buona fattura e superiore al predecessore, anche per quanto riguarda le animazioni. Purtroppo vogliamo sperare che, come promesso dagli sviluppatori, la leggerezza grafica che permetteva al primo di essere fruibile su qualsiasi computer, sia rimasta invariata, anche se nutriamo alcuni dubbi. Per quanto riguarda l’audio, purtroppo, non possiamo dare nessun giudizio in quanto nella versione beta non era presente.
– Comparto tecnico migliorato rispetto alla versione precedente
– Comunità numerosa
– E’ sempre Dofus
Se vogliamo, ad ogni costo, finirla di “etichettare” il genere MMORPG, grazie a Dofus 2.0 sarà possibile farlo. Come il suo predecessore è dotato di un gameplay fresco, che orchestra e mescola egregiamente componenti tattiche e ruolistiche, il tutto accompagnato da una una grafica, seppur non d’avanguardia, carismatica e piacevole. Sebbene a prima battuta Dofus 2.0 possa sembrare poco profondo e “bambinesco”, una volta entrato a contatto con questo MMORPG sarà difficile non esserne attratti e incuriositi. L’unico dubbio che ci assale riguarda la promessa fatta tempo fa dagli sviluppatori, ovvero riuscire nell’impresa di migliorare l’aspetto tecnico di questo prodotto non andando a discapito della leggerezza, che risultava un elemento chiave di questo MMORPG.