L’eclettico Dino Dini è di nuovo in pista. Per molti di voi, questo nome non significa nulla. Anzi, è quel classico nome italiano un po’ ridicolo che difficilmente si potrebbe associare a uno sviluppatore di videogiochi di fama internazionale. Eppure Dino Dini – che nella sua lunga carriera è stato anche un professore universitario e un cantante blues – è una firma importante nella storia dei videogiochi, nonché uno dei rivoluzionari dei titoli calcistici. Fu egli, infatti, a creare il primo Kick Off, il gioco che alla fine degli anni Ottanta conquistò schiere di appassionati ben prima che sul mercato facessero capolino i vari FIFA e Pro Evolution Soccer. Ecco, il vecchio Kick Off sta per tornare in una sorta di reincarnazione per PS4 che abbiamo avuto l’opportunità di provare in anteprima, in una versione estremamente acerba ma funzionante.
Free ball physics
L’idea alla base di Kick Off nel 1989 era rivoluzionaria. Non era certo il primo gioco di calcio a giungere sul mercato, ma fu senz’altro il primo ad implementare la fisica del pallone. I precedenti giochi, infatti, si limitavano ad incollare la palla ai piedi del calciatore, e a passarla in linea retta ai compagni, con qualche accenno di rimbalzo e qualche blanda parabola. Il mitico Soccer per NES, uscito appena quattro anni prima, ne é un esempio lampante: niente fisica, niente potenza di tiro, niente effetti. Kick Off e, soprattutto, Kick Off 2 rivoluzionarono il genere introducendo la possibilità di imprimere effetti alla palla, e una fisica del pallone forse non realistica, ma certamente molto più avanzata di quanto si fosse mai visto fino a quel momento. Padroneggiare il gioco era estremamente complesso, e la serie si guadagnò un proprio seguito di giocatori capaci di compiere delle vere e proprie magie, che – all’epoca – riuscivano ad entusiasmare ben più dei trick più complessi di un FIFA contemporaneo.
Nonostante ciò, la strada della free ball physics non fu mai percorsa a fondo, e oggi quelli che vengono considerati i più avanzati giochi di calcio continuano a fare uso dello stesso sistema antecedente a kick off, in cui il pallone resta incollato ai piedi del giocatore in possesso palla. Certo, la fisica è raffinata e vi sono situazioni infinitamente più vicine al calcio reale, ma oggi effettuare un dribbling in un gioco di calcio è una cosa scontata, uno dei pilastri fondamentali del gameplay.
Così, quando dopo più di vent’anni ci troviamo di fronte a Dino Dini’s Kick Off Revival, la sensazione è quella di entrare in un tritacarne: tutte le nozioni calcistiche virtuali a cui siamo stati abituati vengono messe in discussione, e quello che abbiamo di fronte è un gioco terribilmente difficile. Il pallone, come detto, non resta incollato ai piedi del giocatore e ogni movimento verso l’area avversaria è una potenziale perdita di possesso palla. Il mantenimento del controllo è legato alla pressione del tasto X sul pad di Playstation 4, che dimezza la velocità della corsa permettendoci tuttavia di cambiare direzione senza perdere palla. In questo modo, i giocatori si trovano costretti a scegliere tra il controllo e la velocità, e nel gioco vi è un continuo batti e ribatti che può portare rapidamente alla frustrazione. La potenza di passaggi e tiri è determinata dal movimento dello stick sinistro, che consente di imprimere maggiore o minore forza sul pallone. Così, un calcio effettuato al massimo della corsa è potente e difficile da controllare, mentre un calcio a una velocità più moderata risulta meno potente ma in grado di costruire delle azioni. Al contempo, ad ogni tiro si può imprimere un effetto muovendo lo stick sinistro dopo il calcio per curvare la traiettoria del pallone; un’idea, questa, già presente nel lontano 1989 e considerata ai suoi tempi fortemente innovativa.
Lo sforzo mentale richiesto al giocatore per dimenticarsi del sistema di controllo di ogni gioco di calcio contemporaneo e tornare al delirio di Kick Off è enorme, e non occorrono che pochi istanti per trovarsi completamente sopraffatti dall’esperienza. Ciononostante, è incredibile constatare come un gioco di calcio che si controlla con un solo stick analogico e un solo pulsante possa risultare così stratificato e bulimico di competenze da parte del giocatore. Padroneggiare Kick Off è una vera sfdida, e crediamo che questo aspetto potrebbe frustrare ed entusiasmare i giocatori in egual misura. Dino Dini’s Kick Off Revival, insomma, potrebbe rilanciare davvero il marchio e guadagnarsi una nicchia di giocatori, dato che il titolo in multiplayer locale dà il meglio di sé e crea situazioni davvero esilaranti. Tuttavia, al momento non riusciamo a capire se e quanti giocatori saranno disposti a compiere il grande salto verso un gameplay così diverso.
Tanto lavoro da fare
Comprendiamo i motivi che hanno spinto Dino Dini e il suo team di sviluppo a proibirci di scattare foto e realizzare video del gioco: il Kick Off Revival presentatoci all’evento PlayStation Digital di Londra era in uno stato di sviluppo a dir poco arretrato. Al di là della fisica del pallone, il gioco implementava regole abbozzate, presentava una quantità indescrivibile di bug e placeholder al posto degli spalti. Insomma: crediamo che ci sia ancora molto da fare e al momento possiamo solo intravedere il potenziale del prodotto completo.
Ma, allo stesso modo, non vi è dubbio che il gioco sia in grado di restituire un feeling molto simile a quello dell’originale Kick Off (e di Kick Off 2, forse in misura ancora più grande). Pertanto, se siete anche voi cresciuti con il mito di questo gioco, potrebbe valere la pena attendere.
– Stesso feeling dell’originale
– Delirante in compagnia
– Molto più sofisticato di quanto ci si possa aspettare
Dino Dini’s Kick Off Revival è il ritorno di una leggenda. Ma è anche il ritorno di un gameplay a cui ci siamo completamente disabituati, e che potrebbe creare non pochi cortocircuiti nelle teste dei giocatori contemporanei. Al momento la versione presentataci era fin troppo arretrata a livello di sviluppo, e dobbiamo attendere che le cose funzionino davvero prima di capire se questo gioco sarà un perfetto omaggio alla creazione originale di Dino Dini. Ma, dall’entusiasmo visto durante le nostre prime partite, le possibilità sono concrete.