La serie Deus Ex ha sempre avuto un posto speciale nel cuore dei fan. Nata nel 2000 col gioco di Ion Storm Austin, che costituisce un pezzo di storia del PC gaming, e proseguita con il dimenticabile Invisible War, il franchise si è fatto conoscere dal grande pubblico console nel 2011 grazie a Deus Ex: Human Revolution, un gioco di indubbia qualità che ha avuto il merito di introdurre nella serie meccaniche moderne e l’intelligenza di omaggiare l’originale capolavoro di Warren Spector. Non c’è quindi da stupirsi se la scorsa settimana migliaia di gamer hanno esultato felici al leak (e successiva conferma ufficiale) di Deus Ex: Mankind Divided, nuovo capitolo della saga cyberpunk indirizzato a PC, PlayStation 4 e Xbox One.
Innanzitutto bisogna dire che non si è trattato di un reveal canonico:
Square Enix ha infatti trasmesso un bizzarro streaming su Twitch dal titolo #Cantkillprogress, della durata di alcuni giorni, mostrando un filmato interattivo che cambiava in base alle richieste degli spettatori connessi, per poi giungere all’annuncio ufficiale con tanto di
trailer in CGI al seguito. Nel frattempo, però, Game Informer aveva già presentato la copertina del suo prossimo numero, svelando il ritorno in
Deus Ex: Mankind Divided di Adam Jensen, già protagonista del terzo capitolo. Un ritorno forse inaspettato, ma motivato dal carisma e dall’iconicità del personaggio con voce rauca e occhiali (impiantati) scuri.
Se l’hype è salito a livelli folli, è bene comunque mantenere la lucidità e chiedersi: che cosa possiamo aspettarci dal prossimo titolo della serie?
This should be your fight as well, brother
Sviluppato da Eidos Montreal, lo studio responsabile della rinascita del brand e del reboot di Thief l’anno scorso, Mankind Divided è il primo titolo annunciato facente parte del Deus Ex Universe, nome sotto cui confluiranno tutti i nuovi progetti riferiti al franchise.
Il gioco ci porterà nel 2029, due anni dopo gli eventi di Human Revolution, e vedrà Jensen unirsi alla Task Force 29, un ramo segreto dell’Interpol per combattere il terrorismo. L’umanità è infatti percorsa da una profonda frattura: l’età dell’oro del transumanismo è finita, lasciando dietro di sè una scia di povertà ed emarginazione; i cittadini potenziati sono stati dichiarati fuorilegge e vivono come una minoranza discriminata e ghettizzata. La spaccatura sociale ha prodotto come conseguenza un aumento dei gruppi fondamentalisti e delle azioni terroristiche tra gli “augmented”.
Il protagonista si troverà a fronteggiare uno di questi gruppi, la Augmented Rights Coalition, i cui attentati stanno sconvolgendo la popolazione e causando vittime innocenti. Cinico e deluso dalla società in cui vive, Adam Jensen è alla ricerca di una redenzione ma si trova a dover affrontare una difficile contraddizione, poichè combatte per fermare una setta terroristica composta da potenziati come lui (che però lo è diventato suo malgrado). Nella trama possiamo aspettarci anche il ritorno degli Illuminati, chiodo fisso della serie, e di personaggi che i fan storici di Deus Ex riconosceranno sicuramente (il trailer lascia intravedere per pochi attimi il nome di Bob Page). Le vicende del gioco ci porteranno a Praga, capitale della Repubblica Ceca, e in altre città non ancora specificate.
Come da tradizione, la trama di Deus Ex: Mankind Divided sarà interattiva e permetterà di compiere scelte che influenzeranno il proseguire della storia, ma, a detta dell’utente Twitter shinobi602 (l’insider che per primo ha rivelato l’esistenza di Mankind Divided) il gioco avrà un solo finale. Non nascondiamo che, se così fosse, sarebbe un brutto colpo per noi, amanti dei finali multipli fin dal primo Deus Ex: trattandosi però di una notizia non ufficiale, è ancora tutto da prendere con le pinze.
Il gioco, in ogni caso, non permetterà di importare i salvataggi del capitolo precedente, scegliendo una linea “ufficiale”. A questo proposito Jean-Francois Dugas, director di Deus Ex: Mankind Divided, ha dichiarato: “Il trailer mostrato dà un’idea più o meno precisa di quale sia il finale canonico di Human Revolution. Detto ciò, tutti i finali nascondono un po’ di verità”. Per fare un esempio concreto, in Mankind Divided il nuovo pilota dell’aereo adoperato da Jensen si chiamerà Elias, con le conseguenze che chi ha giocato al terzo capitolo capirà.
I will never stop looking
Per quanto riguarda il gameplay, le informazioni lasciano supporre un prosieguo sulla strada tracciata quattro anni fa da Human Revolution. In Mankind Divided Jensen disporrà di nuove capacità di infiltrazione, interazione e combattimento che gli consentiranno di scegliere liberamente l’approccio alle missioni. Lo stesso Dugas ha commentato: “Human Revolution e Mankind Divided non sono giochi stealth o di combattimento. Sono ciò che tu vuoi che siano. […] Per quanto mi riguarda, è importante che il combattimento sia soddisfacente tanto quanto lo stealth. È una questione di bilanciare entrambi gli approcci in modo da consentire a tutti di giocare nel loro modo preferito.”
Da parte sua, Eidos Montreal ha lavorato per migliorare le sparatorie e le boss fight, in modo simile a quanto già fatto con la Director’s Cut di Human Revolution: vero tallone d’Achille del predecessore, gli scontri con i boss potranno infatti essere affrontati anche in modo furtivo, senza dover per forza trasformare il protagonista in una macchina da guerra. Il gunplay beneficerà della nuova gestione delle armi, che possono essere regolate in qualsiasi momento modificando tipo di munizioni, mirino e modalità di fuoco tramite una visuale ravvicinata sull’arma che ricorda da vicino quella del primo Crysis.
D’altra parte è stata migliorata l’intelligenza artificiale dei nemici: ora i soldati si muoveranno in gruppo e tenteranno di accerchiare Jensen per sconfiggerlo, mentre le guardie potranno chiamare aiuto se insospettite da qualcosa di strano. Di conseguenza il livello di difficoltà sarà più rigoroso rispetto a quanto provato in Human Revolution. Il tutto dovrebbe essere controbilanciato dai poteri del protagonista: faranno il loro ritorno potenziamenti già visti, come le lame innestate negli avambracci o la possibilità di vedere attraverso le pareti, ma Jensen potrà anche fare uso di nuove tecnologie, tra cui le granate fumogene, la visione a raggi X, una scansione dei nemici per visionarne l’equipaggiamento e un nano-scudo che defletterà i colpi di arma da fuoco. Ovviamente tornerà pure il minigioco dell’hacking, che potrà essere effettuato a distanza su computer e terminali.
Non solo la parte più action del gioco, comunque, è stata oggetto di grandi attenzioni: anche le quest secondarie saranno più curate e porteranno conseguenze tangibili. Jensen, ad esempio, potrà stringere accordi con le organizzazioni malavitose che popolano le città.
My vision is augmented
Se il comparto grafico di Human Revolution non riusciva a stupire già ai tempi dell’uscita, le cose sono destinate a cambiare col nuovo capitolo: Deus Ex: Mankind Divided si reggerà sul Dawn Engine, il nuovo motore di Eidos Montreal pensato apposta per garantire un impatto visivo assolutamente spettacolare. Mankind Divided inoltre supporterà le ultime librerie grafiche dell’industria, le DirectX 12 e la versione 3.0 della tecnologia TressFX (quest’ultima già usata nella Definitive Edition di Tomb Raider).
Infine, vale la pena sottolineare che è della partita anche il compositore Michael McCann, già autore della bellissima colonna sonora di Human Revolution.
Manca, al momento, una data d’uscita, quindi possiamo solo tirare a indovinare riguardo a una release tra quest’anno o il prossimo. Quel che sappiamo per certo, invece, è che Deus Ex: Mankind Divided sarà un gioco interamente focalizzato sull’esperienza singleplayer. Ed è giusto così.
– Nuovi poteri e innesti cibernetici
– Motore grafico di nuova generazione
– Sembra voler proseguire sulla strada intrapresa da Human Revolution
– Hacking ampliato e boss fight migliorate
Se manterrà la promesse, Deus Ex: Mankind Divided rappresenterà il pieno compimento del nuovo corso della serie inaugurato quattro anni fa con Human Revolution. In questo capitolo inedito torneremo a vestire i panni di Adam Jensen nel tentativo di scoprire e sventare una cospirazione mondiale manovrata da oscure forze politiche, all’interno di un ambiente metropolitano cyberpunk graficamente appagante e altamente interattivo, mentre possiamo aspettarci un ritorno del gameplay ibrido tra shooter e action RPG.
I valori produttivi sono insomma altissimi e le aspettative notevoli, anche se ci sono dei dubbi che vanno chiariti in merito alla libertà di scelta e ai possibili finali. Speriamo che Deus Ex: Mankind Divided fissi un nuovo standard di qualità per la generazione attuale, che finora ha ancora dato troppo poco ai giocatori: dopo aver vissuto la rivoluzione umana, presto potremo tuffarci nell’epoca futuristica più buia e decadente dell’umanità.