Los Angeles – Il genere dei tower defense non è forse uno di quelli più amati dai videogiocatori. Rispetto a titoli più immediati e frenetici, questi non riescono spesso a catturare l’attenzione di una larga fetta di utenza, rivelandosi prodotti adatti a una piccola nicchia. Nel corso degli ultimi anni, però, le cose stanno cambiando. L’arrivo della serie Sanctum di Coffee Stain Studios, stessi creatori del recente Goat Simulator, ha portato una ventata di aria fresca introducendo delle meccaniche tipiche degli fps, capaci di aumentare il ritmo di gioco rendendo il tutto un po’ più di godibile. Grande merito va anche a Defense Grid, serie sotto l’ala protettrice di 505 Games che propone anch’essa, a suo modo, alcune idee interessanti. Nel corso dell’E3 2014 abbiamo incontrato uno degli sviluppatori, con il quale abbiamo scambiato due chiacchiere e sterminato qualche orda di mostri in cooperativa.
A caccia di bestieL’obiettivo dei nemici era era quello di rubare dei nuclei presenti in una certa posizione sulla mappa e riportarli al loro punto di respawn, mentre il nostro era quello di impedirlo in qualsiasi modo, piazzando ad esempio torrette a destra e a manca. Ogni elemento difensivo aveva un costo ben preciso a seconda della sua potenza, e una volta acquistato erano necessari circa cinque secondi prima che divenisse totalmente operativo. La potenza e la modalità di fuoco ovviamente variava a seconda del tipo di struttura, e abbiamo per esempio trovato il classico cannone, una mitraglietta, un laser e numerose altre soluzioni che prevedevano attacchi ad area. Ognuno di questi inoltre poteva essere migliorato con due level up dal costo variabile in maniera piuttosto rapida, ma che d’altronde fornivano un supporto ancora più efficace, o la chance di usare l’overpower, come avevamo per esempio già visto nella serie Sanctum. A nostra disposizione vi era inoltre la possibilità di modellare il terreno di gioco, modificando ad esempio l’altitudine per piazzare così una torretta che avesse un maggior range di fuoco.Giocando in modalità cooperativa abbiamo sin da subito notato che era richiesta una grandissima collaborazione tra le parti. Alcune sezioni della mappa possono infatti essere popolate solamente da un giocatore, dunque bisogna lavorare al meglio per riuscire a rallentare il prima possibile l’orda nemica, che ben presto si comporrà di una grandissima miriade di avversari. Fortunatamente, una volta avviata l’ondata è sempre possibile continuare a costruire e a potenziare le torrette, dunque non è previsto alcun momento statico che possa portare a noia o a un’eccessiva frustrazione qualora il piano non fosse stato studiato alla perfezione. Certo, se piazzerete torrette a caso e senza alcun criterio verrete brutalmente sconfitti dai nemici, ma comunque il margine di errore è più che ampio grazie anche alla possibilità di vendere singoli blocchi e recuperare almeno parte delle risorse.
All’attaccoLa realizzazione tecnica di Defense Grid 2 non ci ha lasciato particolarmente colpiti. Il titolo, per quanto divertente e interessante, non è caratterizzato da una componente grafica da urlo, ma offre comunque una certa fluidità nell’azione grazie a un frame rate relativamente stabile.Anche la caratterizzazione dei nemici purtroppo non è particolarmente ben studiata. I modelli poligonali (specialmente quelli dei mostri più grandi) sono infatti piuttosto simili a quelli di un’altra produzione, e il comparto animazioni non può proprio essere definito dei migliori. Nonostante questi piccoli inconvenienti, però, il titolo si rivela interessante e divertente, capace di intrattenere per diverse ore specialmente se giocato in modalità multigiocatore in locale, che funziona in maniera veramente buona e dimostra come l’attenzione degli sviluppatori si sia soffermata particolarmente su questa componente.
– Ottima modalità cooperativa online e offline
– Possibilità di modellare il terreno
Defense Grid 2 non ci ha né colpito né deluso. Il nuovo titolo presentato nella meeting room di 505 Games si rivela divertente, ma d’altra parte non offre moltissimi spunti che possano innovare in maniera convincente il genere dei tower defense come accadde invece qualche anno fa con l’ottimo Sanctum e, successivamente, con il secondo capitolo.
Il vero fiore all’occhiello della produzione è la modalità multigiocatore, e aspettiamo di poter provare a lungo la versione finale per la nostra recensione.