L’antro del castello del reUna volta terminato il Lothric Castle e aver dimenticato le anguste lotte con la Danzatrice della Valle Boreale, The Ringed City si aprirà dinanzi ai vostri occhi, accogliendo il vostro rude combattente, con la speranza che il suo livello superiore al 70 possa accompagnarvi in quello che è a tutti gli effetti un salto della fede. La nostra avventura, infatti, inizia proprio da qui, perché dopo una piccola deviazione che ci ha portati a fronteggiare un enorme avversario munito di scure a due mani, il timore di essere finiti subito in un vicolo cieco ha preso il sopravvento. In Dark Souls, però, si sa che se non si muore almeno un paio di volte non ci si può ritenere soddisfatti, quindi abbiamo deciso di rischiare l’unica strada percorribile per poter procedere nella nostra avventura: un salto nel vuoto. La meccanica, che poi si è riproposta poco più avanti, ci è stata indorata dal desiderio e dalla smania di collezionare un tesoro nascosto nell’anima di uno scheletro: avvicinatici, quindi, il piccolo ponticciolo fatto di pietre ci è crollato sotto i piedi, conducendoci in un vortice di profondità che ha clamorosamente annullato il danno da caduta. Distruggendo, quindi, il tetto vetrato di una struttura che poteva benissimo essere una cappella, ci siamo ritrovati in un angusto passaggio a dover fronteggiare una coppia di cavalieri. Muniti di scudo e di lancia, i due si sono rivelati essere, però, molto lenti dinanzi ai nostri movimenti, nonostante la nostra bardatura e i nostri spadoni non rendessero agilissimo il personaggio fornitoci. Dalla nostra, però, il supporto dato dall’Estus +10 è stato altissimo, così come la possibilità di ricaricare la scorta presso qualsiasi falò, il che ci ha dato un grande boost dal punto di vista della resistenza. Resistenza che, purtroppo, è venuta meno subito dopo lo scontro con i due cavalieri, che con qualche piccolo momento di tensione è andato in ogni caso liscio fino alla fine: addentratici in una piccola stanza, come sempre attirati dall’odore del tesoro nascosto e del ricettacolo di anime da raccogliere, ci siamo ritrovati costretti sulla difensiva per respingere l’avido assalto dei nemici che sembrano avere la meglio su The Ringed City. Pronti a spuntare dal terreno e fomentati da un loro simile armato di bastone da sciamano, questi esseri dal colore nero pece hanno subito svelato la loro più terribile caratteristica, che esula dalla lunga lancia usata come arma per gli attacchi d’area: nella moltiplicazione, infatti, i nostri avversari sono riusciti a trovare l’eterna giovinezza, rendendoci praticamente impossibile la sopravvivenza in quella stanza che si è rivelata essere un orribile vicolo cieco, pronto a condurci alla morte. Nonostante questa prima avvisaglia è risaputo che il giocatore di Dark Souls è per natura cocciuto e quindi l’anelare un nuovo tentativo, accompagnato dal recupero delle anime perse, è all’ordine del giorno. Il risultato è stato comunque lo stesso, fino a quando, la terza volta, non abbiamo recuperato tutto il bottino perso e ci siamo fiondati verso una zona franca, che ha dato largo spazio al nostro nuovo grande avversario.
Laser dall’alto dei cieliIntenti a scappare dagli esseri amorfi nominati prima, intenti a loro volta, come noi, a evitare i colpi di scure di un nuovo gigante, abbiamo dovuto fronteggiare anche il biglietto da visita di un nuovo nemico: non è la prima volta che in Dark Souls si fronteggia qualcosa del genere, ma stavolta non siamo riusciti ad arrivare fino in fondo, o avanti quanto bastasse per capire se uno scontro finale ci sarà, per placare i suoi laser. La strategia rimane la stessa che abbiamo usato tutti contro la Moonlight Butterfly nel primo Dark Souls, quando per evitare i suoi laser in rapida successione ci siamo nascosti dietro i mattoni che reggevano la porta nebbiosa, ma eventualmente potreste ricordare anche lo scontro con lo Storm King di Demon’s Souls, la manta volante che lanciava spuntoni sul terreno, costringendovi a nascondervi prima di colpire con la Storm Ruler. Sfruttando tutto lo scenario, nascondendoci dietro ogni possibile riparo e sfruttando le strutture cadenti della vasta piana sulla quale ci ritroveremo, chiamati anche a sconfiggere delle streghe lumacose, abbiamo dovuto fare del nostro meglio per evitare di finire perforati dai raggi del nostro nemico alato. La struttura di The Ringed City ci viene comunque incontro e per spezzare il nostro correre all’impazzata verso il prossimo riparo siamo riusciti anche a trovare un falò che ci ha dato asilo e ci ha ricaricato le scorte di Estus, non prima però di un nuovo salto della fede, completamente nel vuoto. Che l’andazzo fosse questo, d’altronde, ci era chiaro sin dall’inizio, perché sfruttando il terreno soffice alla base della prima torre dalla quale parte la nostra avventura, ci siamo dovuti ugualmente fidare della nostra caduta e lasciarci andare attraverso due segmenti che ci hanno adagiato, poi, sul piano più inferiore. Purtroppo al falò di cui parlavamo poc’anzi era bloccato il level up del personaggio, che in ogni caso non avremmo avuto modo di godere avendo appena mezz’ora di tempo dalla nostra per esplorare la nuova struttura. Abbiamo comunque apprezzato ogni anfratto propostoci, fino all’accenno di palude che abbiamo poi riscontrato dopo aver lasciato la piana disseminata di case diroccate, così come tutte le novità che The Ringed City è arrivato a proporci in questa brevissima prova, che come primo assaggio si è rivelato essere, come ogni iterazione di Dark Souls, un piacere che viene descritto con la passione per la difficoltà, tra mostri avvezzi al respawn continuo, giganti armati di scure e cavalieri pronti ad arroccarsi dietro lo scudo più grande a loro disposizione.
– Nuovi mostri pronti da sconfiggere
– I salti nel vuoto aumentano la profondità dello scenario
– Ancora tanto da scoprire
The Ringed City è il secondo DLC di Dark Souls III, in arrivo il prossimo 28 marzo. Non sappiamo quanto durerà la nostra avventura nelle due nuove location proposte, con la seconda, per adesso chiamata Dreg Heap, che segue immediatamente dopo i nostri salti della fede. L’aver annullato il danno della caduta in alcuni punti è logicamente figlio della struttura a più livelli creata nel titolo From Software, molto più accorta al level design rispetto a quanto fatto in passato, ma allo stesso tempo ci permette di provare sensazioni atipiche, che risiedono in quella dello sprofondare nel vuoto. L’ostico nuovo avversario che dall’alto del cielo ci ha reso complicata la vita rappresenta la curiosità maggiore, perché fronteggiarlo sarà il momento sicuramente topico di questo DLC, pronti a scoprire cosa di diverso dalla Moonlight Butterfly ci verrà proposto.