Non si può dire che l’E3 2015 sia stato avaro di novità in ambito strategico-gestionale. Non che il genere tiri come 15 o 20 anni fa o che l’attenzione a queste news sia stata pari ad annunci ben più chiacchierati, ma è indubbio come tra XCOM 2, il remake di Master of Orion, Anno 2205 e Total War: Warhammer si sia visto un discreto numero di strategici (per lo più a turni) che ci aspettano nei prossimi mesi. Tra questi spiccava anche Sid Meier’s Civilization: Beyond Earth – Rising Tide, l’espansione dello strategico “meieriano” uscito su PC lo scorso ottobre che ci ha pienamente convinti nonostante lo splendido Alpha Centauri di 15 anni fa rimanga su un altro gradino (o sarebbe meglio dire pianeta?). Firaxis si è presentata a Los Angeles con alcuni sviluppatori dell’espansione e con una demo di gameplay di 7 minuti rilasciata pubblicamente ieri. Decisamente poco per un titolo così profondo e che si propone di portare numerose novità al gioco principale, ma un po’ di dettagli su Rising Tide sono comunque emersi, compresa la sua uscita sul mercato fissata entro la fine di quest’anno.
Tuffarsi in un mare alieno
Sono principalmente tre le direttive in cui si muoverà questa corposa espansione e la prima è rappresentata dall’elemento acquatico, come suggerito anche dal titolo stesso. Rising Tide permetterà infatti di costruire basi acquatiche e città su grandi isole, ma anche di esplorare i fondali marini, utilizzare nuove unità e naturalmente combattere contro nuovi alieni acquatici. La demo vista all’E3 mostra proprio alcune di queste creature (tra cui l’Hydrocoral), che le nostre unità hanno distrutto senza troppe difficoltà sia per difendersi preventivamente da un attacco, sia per liberare spazio utile sulla mappa per continuare l’esplorazione e la ricerca di risorse. Gli sviluppatori hanno però fatto intendere che non tutti i nuovi alieni dell’espansione saranno ostili; anzi, molti, se non attaccati non rappresenteranno alcun pericolo, mentre altri ancora, se si sentono in pericolo, potrebbero diventare ostili in un secondo tempo. Pare addirittura che potremo sfruttare alcune creature a nostro favore come armi contro altri alieni, anche se in generale dovremmo avvicinarci a esse con una certa circospezione. Da quanto visto nella demo bastano pochi attacchi con missili da navi, sottomarini e altre unità d’acqua per avere la meglio sugli alieni e il tutto, francamente, ci è parso fin troppo semplicistico, come se questi alieni non rappresentassero una vera e propria minaccia. Non conoscendo però le condizioni della demo (magari l’IA nemica era settata al minimo), non insistiamo più di tanto su questo aspetto.
Alla ricerca di artefatti
Ci preme invece concentrarci sull’aspetto diplomatico, che a detta degli stessi sviluppatori non è stato implementato nel migliore dei modi in Beyond Earth e che, di fatto, ha subito davvero poche variazioni da Civilization IV in poi. Nella demo si è visto davvero pochissimo su questo versante (giusto una schermata con i leader delle varie fazioni e il loro indice di neutralità), ma in realtà le novità annunciate sono ben più corpose. Parliamo infatti dei tratti dinamici dei leader, che assieme alla Paura e al Rispetto avranno molta importanza nella gestione diplomatico del gioco, per non parlare di skill passive da sbloccare nel corso del gioco sempre inerenti l’aspetto più “politico” dell’espansione. Il tutto a dire il vero è ancora un po’ fumoso, ma Firaxis ha insistito davvero tanto sulla diplomazia e dovremmo quindi assistere a un deciso cambiamento di rotta rispetto a quanto visto nel gioco principale. Altre novità riguardano le nuove unità delle otto fazioni di Beyond Earth e soprattutto le quattro nuove fazioni. Per ora Firaxis ha parlato solo degli Al Falah, fazione di origine mediorientale (come suggerisce anche il nome) guidata dalla leader Arshia Kishk e caratterizzata da una cultura e una storia molto più sviluppate rispetto alle altre fazioni. C’è ancora spazio per segnalare la novità degli Artefatti, creazioni di antiche razze aliene che si possono trovare nelle nuove ambientazioni (immaginiamo soprattutto nelle profondità marine). Gli Artefatti, oltre a spingere il giocatore all’esplorazione, possono essere rivenduti o utilizzati singolarmente per ottenere più potere, ma volendo possono essere combinati con altri Artefatti per creare quelle che gli sviluppatori hanno definito “meraviglie”. Per ora è tutto e non ci rimane altro che attendere qualche altro video di gameplay o una nuova e più ampia presentazione, magari già alla Gamescom di Colonia.
– Aspettiamoci una Diplomazia migliorata
– Si esploreranno i fondali marini
– Nuove unità e nuove fazioni
Sid Meier’s Civilization: Beyond Earth – Rising Tide è un’espansione interessante, almeno sulla carta. Chi infatti non è rimasto del tutto convinto dal gioco principale per il suo comparto politico-diplomatico si aspetti diverse novità su questo versante, ma anche la presenza di nuove unità, nuovi nemici, nuove fazioni e nuove ambientazioni caratterizzate da acqua, isole e fondali marini aggiunge parecchio interesse a uno strategico che già di suo ha comunque regalato parecchie soddisfazioni.