Anteprima

COD: Black OPS III

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a cura di FireZdragon

Los Angeles – Ogni anno il ciclo si ripete e più o meno alla fine di ogni Aprile, Activision solleva il velo su quello che andrà ad essere per i trecentosessantacinque giorni successivi il suo titolo di punta massimo. Dallo scorso capitolo, tuttavia, molte cose sono cambiate nello sviluppo di Call of Duty e l’arrivo di Sledgehammer nel trittico di sviluppatori ha permesso a Treyarch di prendersi molto più tempo per lavorare al suo Black Ops, tempo che non solo è stato investito per apportare piccole migliorie e bilanciamenti vari ma anche per introdurre tante e tali novità da accontentare veramente chi era alla ricerca qualcosa di nuovo. Lo sappiamo, sono parole che vi sentite ripetere spesso quando si parla di Call of Duty ma se con Advanced Warfare e l’introduzione delle exo tute la direzione verso uno stile arcade si stava delineando sempre più profondamente, con il terzo capitolo della serie di Black Ops si raggiungerà davvero il limite estremo. Prima di iniziare a spiegarvi il perché, ad ogni modo, ci teniamo a fare il punto della situazione per quanto concerne la campagna, primo elemento che mostra quanta voglia ci sia da parte dello studio losangelino di lasciare tutti i sostenitori, e perché no gli hater, a bocca aperta.

Menendez non ti temoNel caso foste lontani da qualche anno dal brand di Call of Duty, vi basti sapere che gli ultimi capitoli a marchio Treyarch sono stati davvero eccellenti e il brand di Black Ops ha saputo imporsi come vera e propria punta di diamante tra i tre al momento sulla piazza. La campagna single player di Black Ops II è stata sicuramente la migliore vista tra i vari COD che si sono susseguiti più recentemente, soprattutto per la sua capacità di adattarsi alle decisioni del giocatore, presentando bivi narrativi e scelte multiple che, di fatto, ne aumentavano il coinvolgimento.Con sommo rammarico vi diciamo subito che le cose con Black Ops III saranno purtroppo differenti e la narrazione tornerà a seguire binari più lineari, con la volontà di Treyarch di puntare tutto su spettacolarità e solidità della trama. Difficile comprendere davvero il perché di questa scelta ad un primo e fugace sguardo, ma è approfondendo la questione con gli sviluppatori e i designer che tutti i pezzi sono andati al loro posto, rivelando grosse sorprese.La storia parte esattamente alla fine di Black Ops II, quindi ancora una volta ci troveremo in un futuro non troppo distante, un futuro dove i droni non la fanno più da padrone e l’attenzione degli eserciti è nuovamente tornata sulla fanteria.Il clima globale sta mutando velocemente, le risorse scarseggiano e in seguito a ciò nuovi patti vengono stretti e nuove alleanze si creano, dividendo le nazioni esistenti in due fazioni contrapposte e distinte. Le migliorie biomeccaniche per i soldati sono ormai all’ordine del giorno e interi arti possono essere rimpiazzati per permettere ai veterani di tornare sul campo di battaglia senza limitazioni, anzi, spesso addirittura con parametri di forza e velocità enormemente migliorati. La Direct Neural Interface (DNI) garantisce un controllo degli eserciti schierati impressionante, con informazioni inviate direttamente nelle menti dei soldati in azione, portando la fanteria a divenire inarrestabile e con tempi di risposta e margini di errore praticamente nulli.In questo panorama così delineato, il giocatore entrerà a far parte proprio di una di queste squadre ultra specializzate e da li in poi le cose sono destinate a cambiare per sempre. Non stiamo parlando solo di mutamenti intesi come narrativa e accadimenti ma anche di puro e semplice approccio al gameplay, dato che Black Ops III punta anche sulla rigiocabilità della campagna e, cosa da non sottovalutare, sulla cooperazione tra giocatori. Il nuovo capitolo di Call of Duty includerà infatti una golosissima campagna a quattro giocatori, sia online, offline, in split screen o con un miscuglio di queste possibilità.L’IA, la difficoltà e persino il numero dei nemici si adatteranno al numero di giocatori presenti in partita con un sistema di drop in e drop out che dovrebbe essere, stando a quanto dichiarato dagli sviluppatori, il più flessibile possibile.

Evoluzione veraLa modalità singleplayer sfuma quindi in una direzione ancora più incentrata verso la socialità e il gioco di squadra, anche nell’ultimo baluardo dei giocatori solitari. Treyarch ha confermato che la storia sarà comunque godibile e fruible singolarmente al 100% ma sappiamo bene che poter giocare spalla a spalla con altri tre amici sarà il fiore all’occhiello della produzione, soprattutto viste tutte le lodi tessute in questi giorni verso questa particolare feature.La struttura di gioco cambia di conseguenza e i vecchi corridoi infiniti lasciano spazio ad aree di gioco molto più ampie e in grado di offrire una quantità di opzioni tattiche mai viste prima, soprattutto grazie all’introduzione dei Cyber Core e Cyber Rigs, abilità esclusive dei nostri soldati che permetteranno di agire sui nemici in molteplici modi differenti. Uscire a mitra spianato ed eliminare ogni resistenza non sarà più insomma l’unico modo per progredire, ma si potrà optare in futuro anche per tutta una serie di stratagemmi tattici alternativi. Potremo prendere il controllo remoto di velivoli avversari e tempestare il campo di battaglia con le armi nemiche, far andare in auoto combustione alcuni androidi o farli rivoltare contro i propri compagni, o ancora puntare sulla forza bruta e sfruttare capacità per migliorare velocità e agilità del nostro soldato per uno stile di gioco più simile al passato. Diventa quindi importantissima la possibilità di far crescere il nostro personaggio durante la campagna, non solo con nuovi sistemi e abilità che si sbloccheranno via via durante il proseguo della storia, ma anche con elementi estetici e di mera personalizzazione. Nulla vieterà poi di tornare sui propri passi o gettarsi nelle campagne degli altri giocatori per accumulare ulteriori punti esperienza, in una modalità di gioco che vuole essere qualcosa in più della semplice campagna da sei/sette ore a cui siamo abituati. Treyarch ci riuscirà? Per averne la certezza dovremo aspettare ancora qualche mese e dovremo toccare con mano quanto fatto dagli sviluppatori ma se volevate qualcosa di nuovo.. eccovi finalmente accontentati.L’arrivo su Next Gen pone le basi anche per un nuovo engine grafico, indispensabile per gestire una mole di poligoni e di nemici a schermo mai visti prima, arricchiti anche da un completo nuovo sistema di animazioni e routine ridisegnate da zero per l’Intelligenza artificiale.Le diverse tipologie di nemici, a seconda della loro natura, risponderanno poi con tattiche differenti: gli androidi cammineranno in avanti senza quasi preoccuparsi dei colpi, mentre gli umani utilizzeranno tattiche di accerchiamento e andranno molto più facilmente in copertura, lasciando ai pochi droni rimasti il controllo del cielo e le ronde sui campi di battaglia. Vedere tutto questo in azione indubbiamente ci ha lasciati colpiti ma non neghiamo che la curiosità di provare tutto con mano, e verificarne in prima persona i risultati, sia davvero ancora alle stelle.Chiudiamo con una nota che farà sicuramente piacere ai più, segnalando, e confermando qualora ce ne fosse ancora bisogno, il ritorno in grande stile della modalità zombie, feature che purtroppo è stata mantenuta in secondo piano durante questo reveal ma che sicuramente farà contentissimi i vecchi fan della serie.

– Campagna a quattro giocatori

– Progressione continua del personaggio

– Nuova IA e alto livello di sfida

Il Single Player di Black Ops III, se così lo possiamo ancora definire, punta in alto, con una costruzione della campagna completamente rinnovata rispetto al passato e un filo conduttore che sembra voler puntare sulla progressione persistente del nostro soldato in tutte le varie modalità di gioco. Una nuova IA, un nuovo engine, nuovi sistemi di crescita e tattiche completamente nuove sembrano poter dare una svolta alla serie. Nei prossimi mesi, e probabilmente all’E3 ne sapremo sicuramente di più, il nostro contatore dell’hype è intanto schizzato alle stelle.

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