Blackguards 2
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Dopo anni di avventure grafiche molto apprezzate da pubblico e critica, i tedeschi di Daedelic, circa dodici mesi fa, ci hanno deliziato con la loro prima sortita nel campo dei giochi di ruolo strategici con Blackguards, che il nostro buon Pregianza premiò con un 7,5, evidenziandone i pregi ma anche sottolineando come fosse evidente l’inesperienza del team di sviluppo nel campo specifico.Oggi, dopo diverse ore passate con una build discretamente avanzata di Blackguards 2 vogliamo condividere con voi le nostre prime impressioni, in attesa della release, fissata per il 20 gennaio prossimo.
Blackguards 1.5Ad un anno esatto dall’uscita del primo episodio, e con somiglianze molto marcate tanto a livello di comparto tecnico quanto di gameplay, appare evidente già dalle prime ore di gioco che questo secondo capitolo sia in realtà una versione 1.5 dell’originale Blackguards, figlia dei feedback della community e della reazione della critica specializzata, cui Daedelic ha sempre prestato orecchio.L’abbozzo della componente narrativa di questo secondo capitolo conferma questa impressione, riprendendo gli eventi da dove li si era lasciati, alla fine del capostipite: protagonisti del passato, come Zurbaran, Naurim e Takate, torneranno, appesantiti dagli anni e dal fardello delle preoccupazioni che la vita ha imposto loro, ma il focus sembra stavolta concentrato sulla principessa Cassia, una donna dal grande temperamento, ingiustamente imprigionata e decisa a vendicarsi dei suoi aguzzini, che ne hanno anche orribilmente deturpato il viso.Come nella migliore tradizione Bethesda, l’incipit delle avventure avrà luogo in un dungeon sinistro e ci vedrà impegnati ad evadere con lei di prigione, e l’obiettivo finale sembra duplice: regnare, anche per un solo giorno, sull’intera Mengbilla, e avere la testa di Marwen infilzata su una picca.Troppi dettagli ci sono preclusi in questa preview, e quindi è forse troppo presto per pronunciarsi sulla bontà del sostrato narrativo, ma appare abbastanza chiaro che solo coloro che si siano già cimentati con il primo Blackguards potranno godersi al meglio ogni risvolto della trame e il ritorno di facce note.
Chiudiamo un Dark EyeTra le critiche mosse al pur promettente titolo d’esordio nel campo dei SRPG c’era l’eccessiva fedeltà al set di regole base di The Dark Eye, gioco di ruolo che gode di grande seguito soprattutto in Germania, patria del team di sviluppo: l’innaturale frequenza nel mancare colpi apparentemente semplici, la nebulosa distribuzione degli Adventure Points (i punti abilità) e la mancanza di un indicatore della fatica attenevano tutte a questa scelta di game design.Su ognuno di questi tre punti gli sviluppatori hanno lavorato alacremente: le probabilità di colpire un avversario sono aumentate di molto in battaglia, come anche quelle che un incantesimo riesca; mancare è ancora possibile, ma l’incidenza di questa evenienza è ridotta drasticamente rispetto soprattutto alle fasi iniziali del gioco dell’anno scorso.Sono stati poi rimossi i maestri, che erano precedentemente necessari per progredire nella build del personaggio ed imparare nuove abilità ed incantesimi, e al loro posto c’è un sistema di crescita tutto nuovo, che, nella nostra prova, si è dimostrato decisamente più immediato, soprattutto per quanto concerne le weapon proficiencies: certo, il tutto andrà testato nuovamente a tre quarti dell’avventura, quando il numero di abilità e di possibilità decuplicherà, ma la sensazione è che l’incedere sia meno farraginoso che in passato.
Quasi a voler bilanciare la suddetta maggiore precisione dei nostri attacchi, è stato poi introdotto il valore della fatica, da tenere in conto soprattutto durante gli scontri più lunghi, quando la stanchezza potrebbe fiaccare i nostri combattenti corpo a corpo, che rappresentavano invece la soluzione più “economica” nello scorso capitolo.Questa introduzione, peraltro, potrebbe premiare un atteggiamento più aggressivo da parte del giocatore, cui potrebbe convenire chiudere uno scontro nel minor numero di turni possibili invece che starsene sulla difensiva e rischiare di vedere le sue possibilità di vittoria intaccate dal sopraggiungere della fatica.Sebbene il lavoro del team di sviluppo sia incessante (nella settimana circa di test la nostra build è stata aggiornata per ben tre volte) e manchino ancora quattro settimane all’uscita, non possiamo non segnalare una serie di bug, che vanno da quelli innocui, come l’audio che ci abbandona durante una cutscene senza un perché, a quelli che minano la godibilità del titolo, tra cui freeze totali e subitanei crash to desktop.
Stile teutonicoLo stile teutonico della direzione artistica, con una prevalenza di marroni e grigi, richiama da vicinissimo quello del primo Blackguards, del quale è stato riutilizzato anche il motore tridimensionale, opportunamente imbellettato e svecchiato: esattamente come per il precedente capitolo, Blackguards 2 non stupirà nessuno per le sue texture o per un set animazioni particolarmente brillante, ma punterà piuttosto su una grande quantità di contenuti ed un sistema di combattimento rifinito e perfezionato rispetto al passato.Personalmente ero rimasto colpito dal doppiaggio dell’originale, e sotto questo punto di vista, almeno da quello che si è potuto sentire, la qualità è rimasta immutata, e questo rappresenta già un buon punto di partenza.Non guasta nemmeno il prezzo di lancio ribassato di dieci euro rispetto al primo episodio (39,99 contro 29.99 euro): probabilmente, con grande onestà intellettuale, i ragazzi di Daedelic si rendono conto che Blackguards 2 è più la versione definitiva del loro strategico che non un gioco del tutto nuovo, e come tale lo propongono ad una fascia di prezzo adeguata.
– Daedelic sembra aver ascoltato i feedback dell’utenza
– Dinamiche di gioco ripulite e snellite
– Il ritorno di qualche volto noto
Le ore passate con Blackguards 2 si sono rivelate piacevoli, grazie a una serie di piccoli accorgimenti che ne hanno oliato il gameplay e lo hanno reso più intuitivo, pur senza annacquarne il livello di sfida.
Il titolo è decisamente indirizzato a quanti abbiano già giocato il primo, e forse anche per questo sarà lanciato in una fascia mid price che sarà sicuramente apprezzata dall’utenza: bisognerà solo verificare quanti dei bug riscontrati saranno rimossi definitivamente e come si evolverà la storia, ma per il momento possiamo dirci moderatamente ottimisti.
Appuntamento al prossimo 20 gennaio per la nostra review.
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