Anteprima

Batman: Arkham Origins

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Passano gli anni, e con loro le diverse edizioni dell’E3, ma Batman non passa mai di moda. Anzi, nei tempi ludici recenti, l’Uomo Pipistrello sembra più attuale che mai.

Dopo il successo degli ottimi Batman: Arkham Asylum e Batman: Arkham City, Warner Bros ha deciso di riprovarci, riproponendo uno dei più famosi supereroi DC Comics per realizzare un prequel dei primi due capitoli. Tuttavia, questa volta i lavori non sono stati affidati a Rocksteady, ma sono stati curati da Warner Bros. Montreal, che non sembra però voler tradire l’atmosfera e l’impostazione dei vecchi episodi, facendone tesoro e arricchendole di nuove, interessanti, caratteristiche – messe a nudo proprio nel corso della fiera.
Nuova voce, vecchio pipistrello
Come accennavamo in apertura, pur rifacendosi a dei canoni divenuti ormai classici per il brand videoludico dell’Uomo Pipistrello, Batman: Arkham Origins propone delle interessanti novità.
La prima che vogliamo sottolinearvi anche in questa sede è il cambio di doppiatore, resosi necessario vista la più giovane età dell’eroe rispetto al passato: si è così passati da Kevin Conroy a Roger Craig Smith che, per quanto visto nei trailer mostrati fino ad ora, sembra essere assolutamente all’altezza del ruolo. Il doppiatore è già noto nell’ambiente videoludico per le sue interpretazioni, tra le altre, di Chris Redfield nel brand Resident Evil e di Ezio Auditore in quello Assassin’s Creed.
Armato della sua nuova voce, il più giovane Batman si trova ovviamente nei guai – o almeno questo è quello che vorrebbero i suoi nemici: il perfido Black Mask ha infatti assoldato un gruppo di otto assassini, promettendo $50 milioni a colui che riuscirà a neutralizzare il Cavaliere Oscuro. Il nostro obiettivo sarà quindi quello di eliminare la minaccia e farla pagare cara a chi ci vuole morti, rovinandogli il Natale.
Natale che farà da cornice all’intero gioco, che si svolgerà nel suggestivo scenario della Vigilia, e vedrà quindi una Gotham City imbiancata dalla neve, colorata dalle vivaci luminarie e adorna di imponenti alberi carichi di festoni. Nel complesso, per quanto visto fino ad ora, l’atmosfera del gioco è indubbiamente riuscita, e la solitamente tetra Gotham City si cala benissimo nella parte di patria del Natale.
Per quanto riguarda la maggior parte dell’impostazione ludica, Batman: Arkham Origins mantiene in larga parte quanto visto nei precedenti episodi. I controlli, ad esempio, avranno un’impostazione del tutto analoga al passato, ed ancora una volta potremo affrontare numerose side-mission per rispondere alle richieste d’aiuto, svolazzando e arrampicandoci lungo la città, per concludere con le appaganti scazzottate con i criminali, anch’esse realizzate in maniera simile al passato.
There’s something new in the air
Se nel precedente paragrafo abbiamo analizzato a grandi linee le analogie che il gameplay del gioco riprende dai suoi precursori, non sono invece da trascurare le novità che Warner Bros. Montreal ha voluto introdurre, tutte particolarmente brillanti ed ispirate, capaci di rendere ulteriormente profonda un’interazione già di per sé decisamente vasta.
Accennavamo in precedenza che, ancora un volta, il Cavaliere Oscuro potrà intervenire per placare i criminali: in questo episodio, però, le side-mission saranno dei veri e propri eventi che si svolgeranno mentre giocate. Per spiegarci meglio, l’intervento o meno di Batman potrebbe influenzare lo svolgimento di una rapina in banca, con il destino dei criminali e la riuscita del colpo che dipenderanno quindi unicamente dal fatto che decidiate di intervenire o no.
I combattimenti vi vedranno fronteggiare anche alcune classi particolari di criminali, decisamente difficili da sconfiggere: un Armoured Enforcer, ad esempio, sarà dotato di una robusta corazza, e sarà forte a sufficienza da sollevare Batman come un fuscello ed immobilizzarlo, costringendovi a premere furiosamente sul vostro controller per liberarvi dalla sua morsa. Una volta che ci sarete riusciti, dovrete impegnarvi ad attaccare la sua armatura nel tentativo di distruggerla, e solo dopo sarete in grado di buttare giù il nemico. Un’altra classe di avversario è quella del Martial Artist che – come dice il nome stesso – è un esperto nel corpo a corpo: scazzottare contro di lui sarà quindi tutt’altro che semplice, e sarà necessario fare bene attenzione ai suoi contrattacchi, dal momento che questo genere di nemici non ha niente da invidiare alle conoscenze del corpo a corpo vantate da Batman.
Tuttavia, con una questione di riflessi, potreste essere voi ad anticipare le mosse dei vostri nemici, contrattaccando in maniera letale: tanto per fare un esempio, potreste ritrovarvi in una situazione in cui un nemico tenterà di attaccarvi con un’arma contudente, lanciandovela. Batman sarà in grado di afferrarla al volo, se avrete il tempismo giusto, e di utilizzarla per colpire gli incauti avversari.
Una volta che avrete avuto ragione dei criminali, il Cavaliere Oscuro otterrà dei punti esperienza che potrà spendere per migliorare le sue abilità e, sopratutto, per migliorare i suoi gadget. Tra di essi, si sottolinea in particolare l’introduzione del Remote Claw a doppia presa, una sorta di rampino che ricorda un po’ quello dei Tenchu dei bei tempi o, più recentemente, di Just Cause. Grazie a questo attrezzo, Batman non solo potrà arrampicarsi agevolmente fino alla cima dei grattacieli più alti di Gotham City (sfruttando un pratico mirino che vi aiuterà a scegliere le sporgenze a cui aggrapparvi), ma potrà anche orchestrare delle ingegnose strategie di attacco contro i cattivi: il rampino vi consentirà infatti di immobilizzare una persona ostile e di trascinarla verso di voi per colpirla brutalmente o, più ingegnosamente, potrete anche agganciare sia un nemico che un oggetto pesante come una cassa o un barile; tirando indietro la corda, potrete mandare a sbattere l’oggetto sull’inerme criminale, eliminandolo.
Infine, Batman potrà ancora una volta analizzare le scene di un crimine, e per farlo potrà contare su una Detective Vision tutta inedita: attivandola, potrete vedere lo scenario con evidenziati i soli punti di interesse utili a proseguire l’indagine. Inoltre, accostandovi ad un indizio o a una prova, sarà necessario tenere premuto un tasto (X nel caso della versione PS3) affinché il Cavaliere Oscuro assimili la prova e cerchi di ricostruire mentalmente quanto è accaduto. Nel gameplay mostrato all’E3, lo scenario era quello dell’incidente di un elicottero, sfortunatamente precipitato: accostandosi al corpo del pilota ed analizzandolo, veniva mostrata su schermo la ricostruzione parziale dell’accaduto, tramite la quale potevamo dedurre che il pilota fosse schizzato fuori dall’abitacolo dopo lo schianto al suolo. Subito dopo, Batman si spostava nell’area circostante l’incidente, per analizzare una sporgenza di un palazzo nei pressi del sito dell’incidente. Sommando questo indizio al precedente, la ricostruzione mostrava che l’elicottero doveva aver urtato la sporgenza, e che il pilota aveva quindi finito con il perdere il controllo del mezzo danneggiato, schiantandosi al suolo e venendo sbalzato fuori dal mezzo.
Questa feature, su tutte, all’E3 è apparsa particolarmente brillante ed interessante, con i ragazzi di Warner Bros. Montreal che hanno promesso di valorizzarla a dovere all’interno degli equilibri di gioco.

– Mantiene il fascino dei precedenti episodi

– Detective Vision molto interessante

– Ottima l’introduzione del Remote Claw

Con il passaggio del brand dalle mani di Rocksteady a quelle di Warner Bros. Montreal, c’era il timore che Batman: Arkham Origins potesse distaccarsi dagli episodi precedenti, perdendone per strada pregi e peculiarità. Al contrario, però, quanto mostrato all’E3 della nuova avventura del Cavaliere Oscuro ha messo in evidenza una forte linea di continuità tra vecchio e nuovo: il più recente episodio del fortunato franchise fa tesoro di ciò che lo ha reso un successo in passato, proponendoci una natalizia Gotham City contaminata da criminali che meritano di essere puniti da un supereroe, e ricca di incarichi che, per essere portati a termine, promettono di alternare con un buon equilibrio le diverse fasi del gameplay, facendoci passare con una certa regolarità dalle fasi esplorative a quelle di combattimento fino a quelle di indagine. L’introduzione del rampino e l’impostazione della Detective Vision hanno indubbiamente ben figurato, e contribuiscono a farci ritenere che Batman: Arkham Origins, ricalcando il successo dei predecessori per ampliarlo e reinterpretarlo, possa a sua volta affermarsi come un titolo di primissimo livello.

Restate come sempre con noi per non perdere nessun dettaglio sul gioco, da qui alla sua uscita.

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