Assassin's Creed Syndicate
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
In questa prima giornata di E3, siamo stati invitati da Ubisoft a provare numerosi titoli della sua lineup, tra cui quello che è, da anni, il brand di punta della software house transalpina: Assassin’s Creed.Come già visto nei trailer circolati nelle ultime settimane, Syndicate ci trasporterà nella Londra del 1868, nel pieno della rivoluzione industriale, quando le disuguaglianze sociali e il progresso andavano di pari passo.Nel bel mezzo di uno stand affollatissimo (uno dei più gettonati del primo giorno di fiera, senza dubbio), ci siamo isolati dal resto del mondo con un buon paio di cuffie e ci siamo gettati a capofitto nel XIX secolo.
Gang rivaliLa missione che abbiamo avuto modo di provare si divideva in due parti: nella prima, dovevamo liberare un quartiere di Londra dall’oppressione di una gang, restituendolo così ai cittadini e aprendolo alle nostre attività commerciali, mentre nella seconda dovevamo completare una missione di assassinio al termine di un adrenalinico inseguimento.A fronte di un gameplay che non stravolge affatto la formula nota, che si è andata consolidando nel corso degli anni, ho notato con piacere qualche miglioria qua e là: su tutte, la maggiore facilità con cui è possibile muoversi nell’ambiente, e in particolare sui tetti.Adesso, alla pressione del tasto O (la prova è stata effettuata sulla versione PS4), il personaggio discende dalle sporgenze e dai palazzi in maniera fluida, graduale, senza abbandonare istantaneamente la presa, esponendoci a lunghe cadute e alle conseguenti desincronizzazioni.L’introduzione del rampino, richiamabile con la pressione del dorsale sinistro, apre ad una serie di nuove possibilità, facilitando enormemente la navigazione e rendendo il nostro alter ego una sorta di Batman ante litteram.L’esperienza di gioco ne esce irrobustita, perché il tempo risparmiato a non combattere con le idiosincrasie del sistema di controllo può essere speso per esplorare una Londra meravigliosa, riprodotta nei minimi particolari, che cattura, come molte delle altre location che hanno fatto la fortuna della saga, lo spirito dell’epoca.
Carrozze e poliziaLa possibilità di “requisire” carrozze per lanciarsi alla rincorsa di un obiettivo in fuga, per attaccare nemici arrotandoli o, semplicemente, per velocizzare gli spostamenti da un lato all’altro della City, avvicina ancora di più la saga degli assassini a quella di GTA, con i conducenti delle carrozze che a volte si limiteranno a riempirci di improperi, mentre altre tireranno fuori un coltello e proveranno a farsi giustizia da soli.Se tutto questo dovesse accadere sotto gli occhi delle forze di polizia, le probabilità di beccarsi una pallottola sarebbero molto alte: durante la prova sono stato steso senza troppa pietà per aver solo provato ad impossessarmi di una carrozza.Questa stessa severità, purtroppo, non si applica ai nemici, che attendono ancora il proprio turno per attaccare, sebbene sia stata introdotta una nuova tipologia di avversari (dei thugs pelati grossi come armadi) che infligge una quantità di danni decisamente superiore alla media dei nemici che hanno fin qui popolato la serie.La fluidità e la spettacolarità dei combattimenti ne escono ridimensionate solo in parte, ma di certo ogni edizione del franchise è quella buona per introdurre un sistema di combattimento con antagonisti che si accaniscono sul giocatore in maniera realistica, senza attendere il proprio turno nemmeno fossero in fila alla posta. Va detto che gli scontri sono stati sensibilmente velocizzati, e che l’enfasi sul corpo a corpo si nota in un affinamento delle manovre di schivata e degli attacchi.Non mancheranno le attività secondarie, né altri punti fermi che hanno fin qui caratterizzato le avventure degli assassini, dagli assassinii volanti alle fasi stealth, in cui rimanere celati è una necessità più che una scelta. Alcune meccaniche aggiuntive legate alle distrazioni e alla gestione dei corpi implicano insomma che la software house non ha voluto abbandonare il cambio di sistema stealth intrapreso solo con moderato successo in Unity, ed è una cosa positiva. Nota finale per il doppiaggio, eccellente nel ricreare un accento britannico chiuso e gutturale, che si perderà, verosimilmente, nella versione localizzata in italiano: potrebbe valere la pena, per una volta, selezionare la lingua inglese.
– Il rampino velocizza le scalate…
– …mentre il nuovo sistema di discesa cancella le cadute
– Le carrozze aggiungono una variante gradita al gameplay base
Assassin’s Creed Syndicate sembra intensificare gli sforzi nella direzione di rendere l’esperienza di gioco il più fluida e naturale possibile, dalle nuove meccaniche di discesa fino all’introduzione del rampino, mantenendo tanti altri elementi che la gente ha imparato ad amare nel corso dell’ultimo decennio.
Se solo il sistema di combattimento andasse incontro ad altrettante revisioni.
In ogni caso, questa prova con mano ha rivelato un titolo solido, divertente, con valori produttivi di rilievo: non resta che attenderne l’uscita, fissata per il prossimo 23 ottobre.
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