Se avete seguito le precedenti anteprime dedicate ad Assassin’s Creed: Brotherhood, saprete già molto di questo seguito delle avventure di Ezio Auditore. Per quanto al tempo dell’annuncio il titolo fosse stato accolto piuttosto freddamente, destando sospetti di mera operazione commerciale sulla scia dei successi del secondo capitolo, anteprima dopo anteprima abbiamo scoperto con piacere la presenza di una solida ossatura alla base del nuovo progetto, che dovrebbe garantire agli appassionati molte ore di divertimento ed un quantitativo più che sufficiente di novità ed aggiustamenti al gameplay, tale da dissipare buona parte dei dubbi iniziali. Una recente visita presso gli studi milanesi di Ubisoft ci ha permesso di mettere finalmente le mani su una versione quasi definitiva del sequel e di testarne in tutta tranquillità le prime tre ore di gioco: ecco le nostre impressioni, alle quali vi consigliamo di affiancare uno sguardo alla nostra Video Anteprima, in pubblicazione nella mattinata di domani.
Verso RomaCome ormai da tradizione per la saga, il nuovo capitolo comincia a pochi istanti dalla fine del predecessore, concedendo un breve video riassuntivo in stile serie TV, tramite il quale scopriamo (non senza sorpresa) che nella fiction ludica sono trascorse solo due settimane dall’inizio della vicenda narrata nell’arco dei primi due titoli. Senza altri indugi, rincontriamo Ezio proprio dove l’avevamo lasciato alla fine di Assassin’s Creed II: la fuga dai sotterranei della Cappella Sistina avviene grazie al provvidenziale intervento dello zio Mario Auditore, in compagnia del quale ci facciamo largo tra le vie di Roma, braccati dalle Guardie Svizzere. Sfuggiti con successo alla cattura facciamo ritorno a villa Monteriggioni, la quale durante la nostra prolungata assenza è stata notevolmente fortificata dallo zio: mura più resistenti e cannoni sui bastioni garantiscono una sicurezza consona alla minaccia sempre più pressante di un attacco da parte dei Templari. Segue una fase di gameplay introduttiva molto simile a quella già sperimentata nella Firenze di Assassin’s Creed II, dove ci troviamo a svolgere semplici compiti con lo scopo di immergerci nella giusta atmosfera e familiarizzare con alcune nuove meccaniche di gioco, come l’utilizzo dei cannoni (non dissimile nei controlli da qualunque tipo di postazione di fuoco fissa già vista in altri titoli) e la possibilità di condurre il cavallo anche per le strade del borgo, possibilità che si estende anche alle altre città presenti nel gioco. Dopo un incontro con la bella Caterina Sforza, Ezio si trova bruscamente a dover difendere il suo borgo dal tanto temuto attacco dei Borgia, i quali prendono d’assedio le mura: la lunga sequenza di gioco seguente vede il protagonista tentare inizialmente di arrestare l’avanzata nemica, per poi darsi alla fuga tra le vie della città. Tra combattimenti cappa e spada, utilizzo dei cannoni ed una spettacolare fuga a cavallo, questa digressione (già provata presso l’E3 di quest’anno) si conferma come una delle migliori sequenze d’azione mai proposte dal brand. Al di là della spettacolarità e del ritmo serratissimo, essa introduce anche alcuni miglioramenti apportati ai combattimenti all’arma bianca, che vedono ora i nemici comportarsi in maniera più aggressiva, attaccando Ezio (finalmente) anche mentre questi ingaggia altri combattenti. Per quanto la relativa staticità tipica della serie sia ancora avvertibile, i miglioramenti si fanno sentire: i fendenti da molteplici direzioni, la possibilità di raccogliere le armi degli avversari e le nuove finishing move (le quali prevedono spettacolari colpi ferali inferti con un’arma diversa da quella con cui si sta attaccando, come un colpo di pistola a completare una sequenza di attacchi di spada) contribuiscono a rendere i combattimenti molto più dinamici e piacevoli a giocarsi. Il crescendo di tensione arriva all’apice quando Ezio, disperato e ferito, comprende che la fuga è ormai l’unica alternativa possibile: sfuggendo a malapena alla distruzione di Monteriggioni, l’assassino decide di cavalcare verso Roma, luogo ideale per reclutare nuove braccia e colpire i Borgia al cuore del loro potere.
It’s all about DesmondPer quanto le trame dei due precedenti titoli tendessero a farlo dimenticare, il vero protagonista delle vicende narrate in Assassin’s Creed è Desmond Miles: senza le sue memorie genetiche, ovvero frammenti di DNA dei suoi antenati che un’apparecchiatura nota come Animus è in grado di stimolare, non avremmo mai avuto occasione di vestire i panni di Altair ed Ezio Auditore. Il lungo incipit di questo nuovo episodio della saga sembra volerci ricordare proprio questo, regalando al giovane protagonista uno spazio più ampio che in passato, condito con cut scene ed interessanti fasi di gameplay. La prima di queste sequenze la troverete a ridosso della fuga di Ezio da quel che rimane di Monteriggioni: una breve schermata di caricamento, durante la quale sentirete le familiari voci di Lucy, Sean e Rebecca, vi riporterà alla realtà, con Desmond collegato all’Animus. Data la pericolosa situazione in cui gli Assassini si trovano, il team guidato da Lucy opera ora in movimento: invece che tra le familiari mura del covo visto nel precedente episodio vi sveglierete nel retro di un camioncino. La necessità di nascondersi dai Templari ha infatti portato il team a decidere di spostarsi il più lontano possibile, e quale luogo potrebbe essere migliore di Villa Monteriggioni? Per quanto vedere la dimora di Ezio circa 510 anni dopo faccia un certo effetto, la struttura conserva tutto il suo fascino. Nei panni di Desmond vi troverete ad esplorare i sotterranei della magione insieme a Lucy, nel tentativo di trovare una sala abbastanza appartata dove sistemare l’Animus e tutte le ingombranti apparecchiature informatiche a corredo. La sequenza si sviluppa offrendo ampie chance di mettere in pratica le abilità acrobatiche del protagonista, il quale, grazie al prolungato collegamento all’Animus, sta velocemente acquisendo l’agilità che contraddinstingueva i suoi antenati Assassini: oltre a costituire una piacevole digressione narrativa, questa sezione permette di approfondire ulteriormente la figura di Desmond, il suo rapporto con Lucy e gli altri membri della squadra ed i risvolti della guerra tra Templari ed Assassini nel presente, arricchendo notevolmente la cornice narrativa di Brotherhood e di tutta la saga.
Insieme per la vittoriaUna volta risistemato l’Animus, torniamo a collegarci ai ricordi di Ezio, non prima di aver testato uno degli upgrade di Rebecca al software: grazie ad una simulazione, prima di passare ad una nuova sequenza sarà infatti possibile allenarsi in uno spazio virtuale neutro, il quale permetterà di testare le nuove mosse a disposizione di Ezio man mano che la sincronia delle memorie migliora. Per l’occasione abbiamo potuto impratichirci con la Serie di Uccisioni, una meccanica che tramite la pressione del tasto d’attacco con il giusto tempismo permette di eliminare elegantemente molti avversari in rapida sequenza. Ci siamo poi finalmente immersi nella Roma del 1500, scoprendo l’ennesima certosina riproduzione messa in scena dai ragazzi di Ubisoft Montreal: grande circa quattro volte la Firenze di Assassin’s Creed II, l’immensa location colpisce grazie all’eccezionale qualità con cui sono stati ricostruiti alcuni dei monumenti e delle piazze più famosi: dal Colosseo al Pantheon, passando per il Mausoleo di Augusto e Piazza di Spagna, la cura al dettaglio è ancora una volta impressionante e garantisce un’immersività rara a trovarsi altrove. Oltre a seguire la trama completando le missioni, la riconquista di Roma richiederà al giocatore di intaccare l’incontrastato e dispotico dominio dei Borgia, al fine di convincere la popolazione a ribellarsi: a livello di gameplay, questo si traduce nella necessità di distruggere delle torri di guardia fortificate distribuite sulla mappa, eliminando le molte guardie presenti e dando infine fuoco alle strutture. Oltre a sbloccare la possibilità di migliorare la condizione economica di un quartiere della città (proprio come accadeva con Monteriggioni nel secondo capitolo), la distruzione delle torri permetterà di avere accesso alle Gilde degli Assassini, dove reclutare nuovi alleati. La gestione di questi ultimi rappresenta la principale novità di Brotherhood ed avviene su due livelli ben distinti: il primo avviene in tempo reale durante il gameplay, e prevede l’eliminazione di nemici in una maniera molto simile a quella sperimentata con i Mercenari in Assassin’s Creed II. Nella parte in alto a sinistra dello schermo troverete una barra segmentata che indicherà il numero di assassini disponibili sul campo (il quale, partendo da uno, potrà aumentare fino a dodici migliorando la sincronia e procedendo nella storia), i quali una volta entrati in azione rimuoveranno velocemente le minacce e torneranno disponibili dopo qualche minuto di cooldown. L’altro aspetto gestionale della Fratellanza di Assassini è invece meno legato al gameplay, ma non meno interessante: tramite un apposito menu sarà possibile controllare e modificare le statistiche di ogni compagno assoldato, tra cui il livello, l’arsenale a disposizione e l’abbigliamento. Le scelte in questo senso avranno importanti risvolti strategici: equipaggiare un alleato con una balestra farà sì che esso si tenga a distanza dai bersagli, mentre dotandolo di una lama sarà necessario affiancarvi abiti poco appariscenti, in modo da consentirgli di confondersi tra la folla. Quando non indispensabili sul campo di battaglia, gli Assassini alle vostre dipendenze potranno essere per di più mandati in missione tramite una mappa interattiva rappresentante tutta l’Europa: su di essa sarà possibile controllare i contratti di assassinio disponibili, compararne la difficoltà con il livello e le statistiche dei compagni ed ottenere una probabilità di successo in percentuale. Una volta scelto il sicario più adatto per il lavoro, sarà possibile inviarlo: dopo qualche minuto si otterranno i risultati, il guadagno e l’esperienza acquisita. Questa microgestione degli alleati si rivela divertente da affrontare e piuttosto profonda nei risvolti tattici: quando tra le fila dei vostri alleati maturerete i primi “veterani”, questi sfoggeranno tecniche di assassinio raffinate e velocissime, eppure il loro utilizzo in una situazione a rischio potrebbe portare alla loro morte sul campo, costringendo il giocatore ad operare con attenzione le proprie scelte.Affrontando alcune delle prime missioni disponibili a Roma abbiamo notato altre interessanti novità introdotte da Brotherhood: la prima è la presenza di obbiettivi secondari nelle missioni, in grado di garantire una maggiore sincronia e ricompense migliori. Essi comporteranno completare gli incarichi seguendo particolari indicazioni, come ad esempio l’utilizzo dei soli pugnali per l’eliminazione del bersaglio, non scendere mai dai tetti durante un pedinamento o non immergersi in acqua durante una fuga. Questo espediente dovrebbe risultare particolarmente gradito ai giocatori più navigati, che senza dubbio avevano trovato la campagna del predecessore piuttosto facile da completare. Per supportare appieno questo aspetto, gli sviluppatori hanno anche implementato la possibilità di ripetere le sequenze già completate al fine di sbloccare eventuali obbiettivi secondari precedentemente falliti, aumentando ulteriormente la longevità del prodotto.
– Molte novità
– Approfondimento della figura di Desmond
– Gestione della Fratellanza promettente
Poco dopo le impressioni positive ricavate dalla beta multigiocatore, questa lunga prova diretta della campagna single player di Assassin’s Creed: Brotherhood è stata in grado di dissipare qualunque dubbio in merito alla validità del progetto ed agli sforzi degli sviluppatori. La lista delle novità è lunghissima, la nuova location promette davvero bene e la campagna si preannuncia lunga ed appassionante. Il tempo è ormai agli sgoccioli, rimanete con noi per il verdetto finale, a presto su queste pagine.