Anteprima

Arslan the Warriors of Legend

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a cura di FireZdragon

La serie di Arslan non è particolarmente nota sul suolo occidentale, ma ha una folta schiera di sostenitori ed estimatori nella terra del Sol Levante. Una storia epica medievaleggiante che narra le avventure del giovane Arslan per l’appunto, erede al trono della terra di Pars, e invischiato in intrighi di corte e battaglie. Il nuovo titolo Koei non fa però della trama il suo punto di forza, concentrandosi solo marginalmente sulla narrativa per puntare la lente di ingrandimento su schermaglie e guerre su larga scala. Un nuovo musou si avvicina, siete pronti?

quadrato, quadrato, quadrato, triangoloNon è poi così complesso spiegarvi i contenuti del gioco: se avete visto, giocato o solo guardato il retro di una delle decine di iterazioni precedenti di questo genere avrete già un quadro generale molto completo su quello che vi aspetta.Calatevi nei panni di uno dei circa venti personaggi giocabili rivelati fino ad ora (decisamente pochi per il genere) e preparatevi a combattere contro ondate infinite di soldati, nemici dotati di un’intelligenza artificiale praticamente inesistente. Le combinazioni basilari dei musou tornano replicate alla perfezione con colpi veloci e pesanti da concatenare per eseguire mosse speciali, per sessioni di gioco senza un attimo di tregua.Ogni eroe in Arslan si presenta però sul campo di battaglia con due armi specifiche, che possono andare da semplici spadine e falcioni fino a strumenti di morte più ricercati e fantasiosi, con ben pochi risvolti effettivi sul gameplay però.La possibilità di portare in battaglia due armi amplia il ventaglio di mosse a disposizione, una meccanica già vista in altri titoli Tecmo Koei del genere e qui ulteriormente perfezionata e rifinita, ma che al contempo lì si ferma, mancando di rivoluzionare quanto i musou non abbiano già mostrato negli anni.Per cercare di portare qualcosa di nuovo alla luce, bisogna per forza di cose scavare a fondo nei menu, dove emergono diversi elementi interessanti che danno questa volta un po’ più di profondità al titolo. Il primo è la possibilità di cambiare a piacimento l’elemento legato alla lama equipaggiata, innestando attacchi con effetti differenti. Questo sistema non solo aggiunge varie tipologie di danno che possono bypassare le difese nemiche, ma introduce tutta una nuova serie di combinazioni e colpi finali indispensabili per variare i pattern di attacco.Tutto bello sulla carta, ma in gioco le cose sono ben diverse da quanto previsto, con i giocatori che si troveranno come sempre a usare le mosse ad area più potenti e a schiacciare fondamentalmente la stessa combinazione di tasti, trasformando la volontà di dare nuova linfa vitale al gioco in uno sforzo da parte degli sviluppatori quasi inutile.In sede di recensione andrà verificato se queste meccaniche hanno senso in modalità hard, laddove gli avversari riescono a mettere in difficoltà i giocatori grazie alla mole mastodontica di punti ferita e di danni inflitti e dove strategie più ricercate sono spesso utili, seppur non indispensabili.Le novità, almeno quelle che siamo riusciti a scovare, non finiscono però qui. Interviene in Arslan anche un sistema di carte totalmente nuovo per i musou, da recuperare ovviamente dai nemici sconfitti, esattamente come armi e potenziamenti vari.Le carte si presentano in quantità considerevole e funzionano sostanzialmente come l’equipaggiamento nei gdr. Ogni singolo oggetto può infatti essere inserito in uno dei tre slot a disposizione, andando ad aumentare determinate caratteristiche. Al giocatore starà quindi scegliere quale statistica aumentare, adattando i vari personaggi al proprio stile di gioco, con la possibilità ulteriore di accedere a un semplicistico sistema di crafting per impossessarsi delle carte mancanti o potenziare quelle già in nostro possesso.Non mancheranno poi set unici e combinazioni specifiche molto più convenienti, che richiederanno ovviamente di spendere diverso tempo nelle mappe nella speranza di riuscire a trovare le carte fondamentali. Un elemento che potrebbe aumentare notevolmente la durata della produzione.

A CavalloIn Arslan spesso vi troverete a combattere in sella al vostro cavallo, anche se come al solito la trovata non è gestita in maniera perfetta, e potrete addirittura portare attacchi di cavalleria ricorrendo a mosse speciali. Entrando in determinate zone potrete far partire così le charge rush, che sostanzialmente vi permettono di controllare decine di cavalieri contemporaneamente e spazzare via l’esercito nemico semplicemente spostandovi per la mappa. Questo sarà inoltre l’unico modo per poter rompere alcune barriere che delimitano le varie aree, mettendo così sostanzialmente un blocco alla navigazione libera della mappa che abbiamo visto da sempre in tutti i musou.Rifacendosi a quanto di buono visto in One Piece, anche Arslan adotterà un sistema grafico in cel shading, capace di mettere in risalto anche i modelli poligonali non propriamente ricercati dei nostri protagonisti. Il colpo d’occhio delle truppe, ad ogni modo, è davvero ottimo, anche se i fondali, con texture piatte e poco definite, vanno a rovinare quanto fatto negli altri campi. La speranza è che entro la release, prevista per febbraio, pure le ambientazioni ottengano un lifting completo… speranza purtroppo flebile visti i vari precedenti di Tecmo Koei.

– L’intero arco narrativo di Arslan

– Sistema di carte e elementi interessante

Arslan è il classico musou che tutti conoscono già approfonditamente. Qualche novità ovviamente c’è, ma questa nuova produzione sembra voler puntare solo ed esclusivamente ai fan del genere, senza voler abbracciare nuovi possibili acquirenti. Gli amanti dei musou invece avranno sicuramente di che divertirsi, a patto che il numero dei personaggi giocabili salga esponenzialmente e che le modalità di gioco vengano arricchite con qualcosa di originale.

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