Anteprima

ArmA 2: Operation Arrowhead

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a cura di FireZdragon

La guerra sta per tornare nuovamente sugli schermi dei nostri pc, portata ancora una volta da Bohemia Interactive grazie al suo simulatore Operation Arrowhead. Questa espansione stand alone sposterà il luogo degli scontri dall’ambientazione russa di Chernarus di ArmA 2 alle lande desertiche Afghane del Takistan. Come di consueto per questa produzione, le fazioni e gli eventi presi in causa non avranno un riscontro storico reale ma prenderanno solo spunto da luoghi ed eserciti esistenti per ricreare una zona di guerra mai esistita prima.

Un approccio difficileL’alto contenuto simulativo del titolo è rimasto inalterato e, nonostante un corposo tutorial disponibile nel menù principale che ci addestrerà nell’uso delle armi, nella guida dei veicoli e nell’utilizzo di tutto il nostro equipaggiamento, capiterà molto spesso durante le prime fasi di gioco di dover mettere in pausa per cercare il tasto corrispondente all’azione da svolgere. Durante la nostra prova ci è stato possibile sperimentare le prime fasi di gioco della campagna. Dopo un breve briefing di introduzione, un elicottero ci ha trasportati direttamente nel punto caldo della missione a poche centinaia di metri dal nostro obiettivo. Qui, in un vecchio avamposto abbandonato sono tenuti in ostaggio diversi civili ed il nostro compito sarà quello di soccorrerli, eliminare ogni possibile resistenza e scortarli salvi al punto di estrazione. Già da subito ci potremo rendere conto di quanto l’area di gioco sia enorme semplicemente guardandoci intorno, entrando nello specifico i programmatori hanno dichiarato che la mappa del Takistan si svilupperà per centosessanta chilometri quadrati più altre numerose mappe comprendenti agglomerati urbani per un totale di quasi trecento chilometri quadrati. Per facilitare l’individuazione degli obiettivi è rimasto nell’interfaccia l’indicatore con la strada da seguire e la distanza dalla meta, il quale vi fornirà inoltre le coordinate della vostra squadra così da avere sempre tutto sotto controllo. La fase di assalto all’avamposto ci è sembrata fin troppo semplice, i nemici colpiti dalla lunga distanza con il nostro fucile di precisione hanno fatto fatica ad individuarci e invece di cercare riparo dentro gli edifici si sono semplicemente buttati a terra, alcuni addirittura hanno continuato il loro percorso di ronda come se nulla fosse, sintomo che l’IA deve ancora essere messa a punto. Una volta arrivati più vicino all’obiettivo le cose sono andate via via migliorando; la risposta dei nostri colpi non si è fatta attendere con gruppi di soldati nemici che cercavano coperture dalle quali colpirci mostrandoci la loro ottima mira e la nostra scarsa resistenza ai proiettili. Dato l’alto realismo, infatti, anche un solo colpo può portare ad una morte precoce cosa che rende necessario scegliere strategicamente i punti migliori per avanzare cercando di stare sempre coperti. Dopo aver fatto piazza pulita scopriamo a malincuore che gli ostaggi sono già stati trasferiti e che tutto il villaggio è stato minato ed è pronto ad esplodere, a questo punto dovremo trovare la valigetta con il detonatore ed inserire il codice recuperato da uno dei cadaveri per disinnescare l’esplosione. Dai corpi dei nemici sarà possibile reperire utili informazioni che verranno immagazzinate in automatico nel nostro diario o raccoglierne l’equipaggiamento da scambiare con il nostro tramite un inventario simil GDR diviso in settori, semplificato rispetto al passato. Potremo anche fare a meno di portare a termine con successo gli obiettivi secondari esattamente come succedeva con ArmA 2, tenendo ben presente però che le nostre azioni andranno ad influenzare direttamente la trama e lo svolgersi della missione.

Bug, un problema risolto in parteI fan di ArmA 2 hanno ancora vivo il ricordo di quando fu rilasciato il titolo; allora i bug erano numerosi e fastidiosi e sono stati risolti solo successivamente con il rilascio di numerose patch. Affermare allo stato attuale delle cose che Operation Arrowhead sarà esente da questo tipo di problema è difficile. Oltre l’IA abbiamo notato che anche alcune animazioni non sono ancora state messe a punto a dovere come per esempio l’arrampicata sulle scale o la corsa, tuttavia, i gravi difetti visivi come la compenetrazione dei poligoni e i problemi derivanti dalla mappatura di alcune texture sono stati sistemati e anzi, sotto questo punto di vista, il motore grafico ha fatto ulteriori passi avanti presentando ombreggiature migliorate ed un nuovo sistema di visione ad infrarossi particolareggiato nei dettagli che riprodurrà addirittura i diversi livelli di calore rilasciati dai mezzi mossi da poco o dalle varie tonalità di calore derivanti dagli strati di vestiti indossati dai soldati. I modelli dei veicoli e dei personaggi rasentano ormai la cura maniacale, andando a riprodurre con fedeltà ogni minimo equipaggiamento in dotazione delle truppe alleate e dei veicoli a nostra disposizione. L’arsenale in dotazione è stato migliorato introducendo per la prima volta nella serie il fucile d’assalto SCAR ed il più leggero FN FAL che con il suo metro di lunghezza e il basso rinculo si adatta alla perfezione ai combattimenti sulla media distanza nei quali ci imbatteremo. Non mancano inoltre i nuovi elicotteri Apache ed il Chinook oltre ai velivoli spia da comandare direttamente da terra. Tutto questo ovviamente va ad aggiungersi ai mezzi e alle armi già visti in precedenza rendendo il titolo uno degli FPS più completi sul mercato da questo punto di vista. La simulazione sfrenata che si ha nelle sezioni a piedi tuttavia si perde un po’ quando si tratta di pilotare un qualunque mezzo. La guida degli aerei e dei veicoli in generale ci è parsa infatti al momento sottotono rispetto alla pressante ricerca del realismo che si respira in tutto il resto del gioco. Come accade in Battlefield: Bad Company 2 anche qui i paesaggi sono completamente distruttibili nonostante la fisica delle esplosioni non sia riprodotta fedelmente come nel titolo di Electronic Arts lasciando spiazzato a volte il giocatore che si troverà con crolli degli edifici in parti non volute.

Cosa le possiamo offrire oggi?Oltre la consueta campagna per giocatore singolo Operation Arrowhead offrirà missioni singole con obiettivi prestabiliti sia nei panni delle forze alleate che in quelle dei ribelli del Takistan, una ricca modalità modalità multiplayer ed un completo editor con cui creare le proprie battaglie e divulgarle poi tra la comunity. Quest’ultimo aspetto è stato rivisto rispetto alla precedente apparizione e semplificato per essere fruibile da un maggior numero di utenti.

– Riproduzione fedele e realistica dei combattimenti

– Mappa enorme

– Un arsenale infinito di armi e veicoli

Arma 2: Operation Arrowhead si presenta come qualcosa di più di una semplice espansione, le novità in arrivo dovrebbero essere sufficienti a giustificarne l’acquisto per tutti gli amanti del titolo originale. Il motore grafico è stato spinto al massimo e, nonostante resti ancora piuttosto pesante, riesce a rendere in maniera egregia le zone di guerra e a non affaticare eccessivamente la scheda video come accadeva con la sua precedente versione. Tuttavia l’approccio estremo alla simulazione non è stato per nulla smussato e senza dubbio scoraggierà quei giocatori che cercano un semplice FPS con cui passare qualche ora. Gli amanti del genere, di contro, troveranno un gioco che si adatta perfettamente alle loro esigenze votate sicuramente più alla ricerca del massimo realismo piuttosto che alle sparatorie in stile western a cui ci hanno abituato i più recenti sparatutto. Gli unici dubbi sulla effettiva qualità del prodotto finale che abbiamo riguardano i bug riscontrati, che speriamo possano venir corretti nel tempo che ci separa dal 29 giugno, data di rilascio prevista per questa nuova simulazione di guerra.

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