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Pro
- Un roguelike dove la cooperazione tra giocatori è fondamentale.
- Semplice e immediato nella forma, ma impegnativo nella sostanza.
- Esteticamente è una chicca, soprattutto con le boss fight...
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Contro
- ...ma non mancano alcuni momenti fin troppo caotici.
- Rimangono alcuni dubbi sui prossimi aggiornamenti.
Conclusioni Finali di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Thunder Lotus
- Produttore: Thunder Lotus
- Distributore: Thunder Lotus
- Testato su: XSX
- Piattaforme: PC , XSX
- Generi: Azione , Roguelike
- Data di uscita: 18 marzo 2025 (Early)
Annunciato a sorpresa durante lo showcase Xbox di giugno 2023, 33 Immortals era riuscito da subito ad attirare l’attenzione di videogiocatori e addetti ai lavori per la volontà di proporre un’esperienza roguelike cooperativa... per ben 33 giocatori in simultanea.
Un compito ambizioso, ma chiaro e promosso con una certa attenzione, con il team di Thunder Lotus Games che ha investito ingenti sforzi sul bilanciamento per proporre un’esperienza il più possibile equilibrata fin dal lancio in accesso anticipato, avvenuto qualche giorno fa.
Lancio che era inizialmente previsto già nel 2024, per poi essere rimandato al 2025 proprio a conferma – in positivo a ben pensarci – della cura per i dettagli da parte della software house canadese.
Lo ammettiamo, parlare di roguelike non è per nulla semplice al giorno d’oggi, con una concorrenza spietata per una categoria dove si rischia costantemente di cadere nell’oblio della ripetitività e della scarsa creatività, anche considerando che solo pochi titoli, come Hades e seguito diretto – sono riusciti a brillare di luce propria e a rimanere nel cuore dei videogiocatori.
Adesso, però, abbiamo messo le mani su 33 Immortals in accesso anticipato con una genuina curiosità – con il gioco saggiamente disponibile anche via Xbox Game Pass –, e abbiamo così tracciato i contorni di un progetto che è già riuscito a lasciarci moltissime sensazioni positive.
Vediamo come e perché.
Nel mezzo del cammin di nostra vita
Come ogni buon roguelike che si rispetti, anche su 33 Immortals abbiamo un comparto narrativo che fa più che altro da cornice alle attività (in questo caso cooperative) in gioco, dando più che altro uno sfondo generale e personalità al progetto. Oltretutto, c'è anche qualche chicca di lore che ci aspettiamo che possa venire ampliata in seguito, come ciliegina sulla torta.
Ci troviamo, in sostanza, in una versione alternativa della Divina Commedia, con i suoi personaggi più rinomati pronti a supportare le anime intenzionate a ribellarsi al loro nefasto destino e combattere proprio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, per non soccombere al giudizio divino.
La famosa Selva Oscura, allora, diventa l’hub centrare dove possiamo interagire con i vari alleati come Dante, Caronte, Beatrice (in versione guerriera) e non solo, per ottenere potenziamenti e prepararci all’ennesimo raid insieme agli altri giocatori.
Niente di particolarmente innovativo sotto questo aspetto, sia chiaro, ma le premesse funzionano comunque egregiamente e tutto è stato contestualizzato molto bene.
Il giocatore, nello specifico, è calato perfettamente nella parte dell’anima dannata che deve allenarsi per combattere e cambiare il proprio destino, insieme ad altri giocatori che si ritrovano nella medesima (e nefasta) condizione.
Al momento 33 Immortals, nonostante sia in accesso anticipato, presenta una discreta mole di contenuti, con tanti elementi ben implementati per stuzzicare l'utente e convincerlo a fare una partita dietro l’altra. Abbiamo la mappa dell’Inferno, disponibile per 33 giocatori e la mappa del Purgatorio, disponibile per 22 giocatori, con quest’ultima sbloccabile solo ogni volta che si ottiene una chiave apposita, superando determinati requisiti nella precedente.
Già dalla schermata di selezione della mappa di gioco si anticipa la presenza dello scenario del Paradiso in fase di sviluppo, con partite in questo caso accessibili per gruppi di solo 11 giocatori.
Considerando la difficoltà crescente delle tre ambientazioni, il gioco sembra aver fin da subito capito come suddividere l’esperienza per giocatori della domenica ed hardcore gamer, mantenendo comunque una difficoltà generale abbastanza marcata.
33 guerrieri entrano trotterellando
La regola d’oro del gameplay di 33 Immortals è la collaborazione. Anche nelle sessioni (solo all’apparenza) più semplici di inizio gioco vengono scoraggiate le iniziative in solitaria, dove la superiorità numerica delle varie creature – oltre alla loro resistenza e letalità – non va mai sottovalutata.
Nella mappa di gioco è sempre possibile visionare la posizione degli altri giocatori, così come i punti di interesse che sbloccano man mano delle arene specifiche – denominate Sale – dove al massimo sei guerrieri possono ottenere laute ricompense se sopravvivono alle orde di creature.
Con il passare del tempo, aumentano le arene e le possibilità di ottenere potenziamenti o accessori unici utilizzabili esclusivamente durante la partita – moltiplicatori di danni, maggiori potenza di attacco o difesa e molto altro –, fino alla possibilità finale di raggiungere l’ascensione e avere il diritto di sconfiggere il boss finale.
Raggiunto questo punto si ha proprio la sensazione di essere in un vero e proprio raid dei più blasonati MMO, dove più giocatori possibili devono obbligatoriamente collaborare all’unisono per ridurre a zero i numerosi punti salute di una creatura non solo grande nelle dimensioni, ma anche dall'eterogeneo set di attacchi e peculiarità difensive.
Nel caso della mappa dell’Inferno, ad esempio, se si riesce a raggiungere con tutti e 33 gli utenti la sessione di gioco finale si avrà la possibilità di combattere come un unico party contro Lucifero in persona; se pensate sia una passeggiata vi sbagliate di grosso.
I tentativi e i game over sono numerosissimi e quasi mai si riesce a raggiungere il boss finale con un numero completo di giocatori, perché qualcuno viene sconfitto prima e non riesce ad essere guarito o aiutato dagli altri giocatori.
Ovviamente, come in ogni buon roguelike che si rispetti, anche in 33 Immortals – una volta finita la partita – si ricomincia dall’ hub centrale della Selva Oscura, con la possibilità di progredire di livello in base agli obiettivi e alle missioni completate, ottenendo così potenziamenti definitivi per il proprio guerriero.
Da segnalare anche l’ottima suddivisione delle classi dei vari guerrieri presenti, intercambiabile dall’hub centrale prima di iniziare ogni partita: spaziando dall'una all'altra, si può decidere ad esempio se combattere in prima linea, o se tentare un approccio più defilato.
Abbiamo il classico tank armato di spada con un buon equilibrio di parametri offensivi e difensivi, il ranger armato di pugnali più rapido e dedito alle schivate, o arciere e mago, rigorosamente adibiti a scontri alla lunga distanza.
Ogni classe ha un attacco speciale e una peculiarità difensiva, oltre a un’abilità che si attiva solo insieme ad altri giocatori presenti fisicamente – tramite evocazione di speciali cerchi magici – ed il tutto è tanto vario quanto ben equilibrato.
Un gioco fatto e finito?
Quindi, in sostanza, funziona già tutto alla perfezione?
In realtà non ancora, perché alcuni momenti sono ancora fin troppi caotici durante le battaglie e l’hitmarker dei colpi dei nemici non è sempre chiaro.
Si tratta, però, di elementi già sotto la lente dell’ingrandimento degli sviluppatori, pronti per i prossimi interventi correttivi.
Sul piano della personalizzazione, invece, abbiamo un discreto numero di elementi estetici, ma che necessitano inesorabilmente di upgrade e ampliamenti al più presto – perché, per quanto superficiali, sono elementi che attirano i giocatori e gli danno uno scopo ulteriore al completamento dei vari obiettivi con il passare dei mesi.
Ultimo, ma non per importanza, due rapide considerazioni sul comparto tecnico di 33 Immortals.
Al momento il risultato è decisamente positivo, con rarissimi casi di lag o bug (almeno nella versione testata, su Xbox Series X).
Esteticamente il gioco, per quanto in linea con lo stile di Hades, è un piccolo gioiellino che riesce a sprizzare una certa dose di personalità con la sua direzione artistica, merito anche delle varie animazioni implementate a mano, che danno valore al colpo d'occhio.
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