Amy Hennig, celebre autrice videoludica che ha lavorato in particolar modo sulla trilogia di Uncharted, ha concesso un’interessante intervista durante il podcast Idle Tumbs’ Designer Notes, parlando dell’industria AAA a tutto tondo, degli orari e ritmi di lavoro e dei progetti sempre più grandi che vengono richiesti agli sviluppatori. In merito agli anni di lavoro in Naughty Dog
, il director di Uncharted 3 ricorda che “sono stati molto duri. Per tutto il periodo in cui ho lavorato con Naughty Dog—dieci anni e mezzo—in media, probabilmente, non penso di aver lavorato per meno di 80 ore alla settimana. C’erano alcune eccezioni in cui mi dicevo ‘ok, prendiamo un paio di giorni liberi’, ma grossomodo lavoravo per sette giorni alla settimana, per almeno dodici ore al giorno.”La Hennig
non è ovviamente contenta di carichi di lavoro simili, ed ha anche aggiunto che si tratta di uno stile di vita che non vale la pena fare.In merito allo sviluppo dell’industria, il director ha spiegato che con l’arrivo di nuovi metodi di distribuzione—uno su tutti, quello digitale—si aspettava che l’industria potesse cambiare, ma non è stato proprio così: “quando vai a presentare un gioco, succedono cose come ‘beh, dovrà durare queste ore, e sarà bene che abbia questa modalità, e dovresti fare questo e quest’altro” ha spiegato. “Siamo ad un punto in cui c’è bisogno di una svolta. La mia speranza era che, con mezzi di distribuzione diversi e il fatto che non ci fossero più solo i negozi fisici e i giochi in scatola, questa svolta sarebbe arrivata. Credo che in qualche modo sia vero, ma penso che con lo sviluppo AAA siamo ancora bloccati in questa situazione, in questa monotonia, mentre la posta in gioco continua a salire.”A causa di questi motivi e di questo atteggiamento dell’industria, secondo Amy Hennig, “prendiamo Uncharted 1: un gioco da dieci ore, senza altre modalità. Ecco, un gioco così non si può più fare.”Come valutate le sue considerazioni?