Alan Wake Remastered per ora è tutt'altro che un successo commerciale

Nella pubblicazione dei suoi dati per il suo primo quarto dell'anno, Remedy ha aggiornato sull'andamento di Alan Wake Remastered.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Si sta parlando tanto in questo periodo, e a buon motivo, delle difficoltà dei videogiochi AAA, che costano sempre di più e spesso non hanno un modello di monetizzazione sufficientemente forte da risultare come opere dal buon profitto per i produttori. È probabilmente quello che ha pensato anche Square Enix quando ha deciso di defenestrare in un sol colpo Tomb RaiderDeus Ex e chi li realizzava, ma il suo potrebbe non essere un caso isolato.

È il motivo per cui molti hanno guardato a modelli di monetizzazione persistente come quelli dei GaaS, i cosiddetti game as a service che puntano a coinvolgere l'utente nel lungo corso per continuare a monetizzare, invece che concentrare le entrate soprattutto sulle vendite del day-one come succede per i single-player – a maggior ragione in quelli story-driven, dove i costi sono alti e le entrate limitate.

Per ora, è anche il caso di Alan Wake Remastered (che trovate su Amazon a prezzo budget). Lanciato lo scorso anno, il titolo di casa Remedy Entertainment voleva rinfrescare le vicende dello scrittore maledetto in vista di Alan Wake 2, ma complici tanti fattori per ora, nonostante fosse stato proposto non a prezzo pieno, non si è rivelato essere un successo commerciale.

Al di là del fatto che molti giocatori avrebbero preferito un remake in piena regola (che però sarebbe costato di più), nei suoi recenti dati fiscali per il primo quarto, la finlandese Remedy ha fatto sapere di non avere ancora registrato entrate per il gioco.

Il motivo? I lavori erano finanziati da Epic Games e Remedy avrebbe incassato solo una volta che i costi di sviluppo e marketing sostenuti da Epic sarebbero stati ripianati. Il che non è ancora successo.

Come leggiamo nel report di Remedy:

«Non abbiamo ancora avuto entrate dalle royalty di Alan Wake Remastered, durante il primo quarto, dal momento che Epic Games Publishing deve ancora recuperare le sue spese per lo sviluppo e il marketing del gioco».

I motivi possono essere molteplici, ma quanto emerge è che la rimasterizzazione non ha avuto un'accoglienza particolarmente calda (complice forse anche l'esclusività su Epic Games Store, per i giocatori PC), in attesa del futuro esordio anche su Nintendo Switch, che potrebbe incrementare questi numeri.

Vedremo se le cose andranno meglio invece con Alan Wake 2, un seguito che i fan di Remedy attendevano da oltre dieci anni, e che debutterà nel corso del 2023.

La riflessione, però, rimane più attuale che mai: anche piegando il budget alla rimasterizzazione di qualcosa di già esistente, non è facile per i single-player riuscire a sostenere i loro costi e andare in positivo, con il risultato che alcuni publisher meno disposti a prendersi dei rischi potrebbero ridurli ai minimi termini, finendo con l'appiattire l'offerta ludica per adattarla a quello che si sa essere di forte presa commerciale con certezza.

È un rischio di cui abbiamo parlato anche nella nostra chiacchierata con Bandai Namco, publisher di opere come Elden RingLittle Nightmares, con cui abbiamo discusso anche di come i dati di vendita vengono interpretati dalle grandi etichette videoludiche.

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