Airoheart | Recensione - Come i vecchi Zelda?
Airoheart è puro amore per i grandi classici di metà anni '90, ma è sufficiente per decretarne il successo?
Advertisement
a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Pixel Heart Studio
- Produttore: SOEDESCO
- Distributore: SOEDESCO
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Avventura
- Data di uscita: 30 settembre 2022
Talvolta viene da pensare che le buone intenzioni e gli obiettivi possano bastare per riportare in auge i fasti di un tempo ormai andato perduto tra i ricordi dell'infanzia e dell'industria che fu. Altre volte, invece, dei progetti sbattono contro quel solido muro fatto di realtà e concretezza che frena certe ambizioni.
Airoheart si trova un po' in mezzo, ed è tutto sommato una delle rare volte dove il valore affettivo delle proprie esperienze passate può contare più di ogni giudizio. In particolar modo se siete tra coloro che fremono ancora per vivere una di quelle avventure che oggi sono viste solo con occhi pieni di nostalgia.
Pixel Heart Studio lo ha dichiarato sin dall'inizio: Airoheart vuole essere soprattutto un'ode a quei titoli che hanno fatto la storia, a delle serie che ancora oggi (pur con mutamenti epocali che ne hanno cambiato per sempre il volto) segnano il medium e lo espandono verso nuove direzioni.
Airoheart, la storia
Airoheart narra la storia di una terra contesa chiamata Engard, dove la popolazione locale è stata a lungo vessata da invasori esterni che vedevano nelle risorse dell'area una reale opportunità di espansione.
In questo contesto in cui per anni gli abitanti non hanno mai avuto pace, se non quando la situazione cominciava a stabilizzarsi, si va a incastonare la vicenda familiare del protagonista.
Il fratello di Airoheart ha l'intenzione di portare a compimento un piano diabolico e potenzialmente in grado di cambiare per sempre le sorti del continente: vuole liberare attraverso il potere della Pietra Druidica un essere demoniaco scacciato da tempo nelle più recondite e oscure profondità, al fine di soggiogare le genti e ridurle in schiavitù per il proprio tornaconto personale.
Starà dunque a voi imbarcarvi in un'avventura che prevede esiti non scontati, dove forza di volontà, paure, conseguenze terribili e sorprese inattese vi attendono lungo un cammino irto di pericoli.
Quella di Airoheart è soprattutto una storia di tradimenti, mistero e redenzione, e in questo gli autori hanno voluto modellare la narrativa secondo gli schemi tanto cari ai vecchi Final Fantasy (trovate su Amazon i migliori prodotti a tema). A rafforzare quanto detto ci sono personaggi affascinanti, invischiati in storie uniche e in qualche modo connesse con le altre e con quella portante del gioco.
Taluni avranno degli scopi nobili e vi chiederanno di portare a termine delle mansioni specifiche o vi metteranno a conoscenza di dettagli prima sommersi o tenuti nascosti da tempo; altri ancora vi spingeranno ad agire secondo scelte morali ambigue.
Le similitudini con la serie di Square Enix chiaramente si esauriscono qui, perché va specificato che Airoheart non è un gioco di ruolo in senso lato ma s'incunea abilmente nel genere degli action-adventure vecchia scuola, con variazioni sul tema pressoché trascurabili.
L'unica davvero degna di nota, e meritevole di essere riportata poiché incide su ambizioni e grandezza del progetto, è con ogni probabilità l'ampiezza dell'open world. Non v'ingannino la grafica in pixel art da titolo dell'era SNES e le presunte limitazioni tecniche che possono catturare la vista di prima acchito: Airoheart è stato sviluppato con l'ausilio di Unreal Engine 4, e questo ha avuto un peso non indifferente per modellare il mondo di gioco e garantire certi standard che sarebbero stati altrimenti difficili da raggiungere.
Ci riferiamo nello specifico a Paper 2D systems, ossia a un'integrazione in seno al motore grafico che consente di creare livelli molto sofisticati tramite il potente editor messo a disposizione. Tutto ciò si vede chiaramente nel momento in cui giocherete ad Airoheart, che dopo la prima fase di ambientamento, utile in fin dei conti come tutorial, si apre in modo evidente e si rivela molto più ricco, elaborato e complesso di gran parte dei progetti allineati allo stesso genere.
Gameplay
Per chi ama esplorare a fondo ogni centimetro di mappa, parlare con chiunque e andare a caccia di segreti nascosti, Airoheart è tra i progetti vecchia scuola più validi. Se invece non siete quel tipo di giocatore, il rischio di essere tediati da certe lungaggini non solo esiste, ma è addirittura prominente in gran parte dell'avventura. Questo dipende dal fatto che quegli spazi vanno in qualche modo riempiti da qualcosa, ma abbiamo appurato nostro malgrado che si tratta di contenuti raramente significativi.
Si potrebbe asserire che questo è in fin dei conti un problema intrinseco al genere, in particolar modo in questa veste lontana dalla modernità, ma la verità è che c'è qualche ingenuità di troppo che non consente di trarre sempre il meglio dell'esperienza.
Ci riferiamo al tenore dei dialoghi, spesso di poco conto e con frasi non così pregnanti (a proposito, il gioco è sottotitolato in italiano), ma anche ad alcuni dungeon che sanno di già visto e che non sempre si configurano come zone ideate con grande piglio creativo o con la volontà di proporre autentiche novità. Va bene omaggiare il passato, ma aderire pedissequamente a certe consuetudini non può essere un motivo di vanto.
Va meglio invece con gli enigmi, in media migliori rispetto a quelli visti negli altri congeneri. I dungeon, oltre a essere pieni di nemici da sconfiggere, presentano non poche trappole in cui il giocatore può incappare. Sebbene alcune siano infingarde e di difficile lettura, altre possono essere prevenute con un buon occhio e con dei segnali che imparerete a riconoscere.
Dal punto di vista strettamente del gameplay, Airoheart è davvero un titolo molto classico in tutto e per tutto. A questa base da action-adventure di metà anni '90 aggiunge delle migliorie da non sottovalutare, che accrescono il valore globale dell'opera.
I combattimenti in tempo reale e persino l'avanzamento stesso sono solo alcuni degli elementi che ricordano in modo lampante The Legend of Zelda: A Link to the Past (trovate su Amazon i migliori giochi della serie e il merchandise). D'altra parte, gli sviluppatori nominano apertamente quel capolavoro del passato quando citano le più importanti fonti di riferimento. Ecco dunque che il protagonista di Airoheart potrà sollevare piccoli oggetti e scagliarli via, colpire con la sua spada, rotolare, usare pozioni per riempire i cuoricini adibiti alla segnalazione dello stato di salute, e anche piazzare delle bombe e lanciare degli incantesimi.
Airoheart è dunque più completo per quanto concerne il ventaglio delle movenze e delle possibilità che il giocatore ha a disposizione, eppure non tutto è perfetto come dovrebbe. Si nota qualche debolezza nella sensibilità dei movimenti, ad esempio, e soprattutto nelle prime fasi capiterà di farsi cogliere in fallo e sbagliare azioni piuttosto semplici. Ad ogni modo, Airoheart possiede la forza per emergere, ma sarà chiaramente il mercato a decretare o meno il suo successo.
Ci teniamo a sottolineare che il lavoro degli sviluppatori è chiaramente un'infusione di amore per il genere, un lavoro certosino che si rivolge a quella cerchia di appassionati che ancora oggi anelano a giocare qualcosa che viene fuori da un tempo diverso dal nostro.
E in questo, va detto, Airoheart riesce a fare centro. Il suo essere assai derivativo, pur considerando alcune evoluzioni niente male, lo penalizza un po' e non gli consente di essere l'ideale prosecuzione di quell'era videoludica rivisitata in chiave moderna. Eppure, Pixel Heart Studio si è preparata il terreno migliore possibile per intraprendere con maggiore convinzione questa strada, magari già col prossimo progetto.
Versione recensita: Nintendo Switch
Voto Recensione di Airoheart - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Ricorda e omaggia i grandi classici di metà anni '90
-
Mappa di gioco inaspettatamente più estesa degli altri titoli dello stesso genere
-
Tante piccole aggiunte che svecchiano la concezione del genere...
Contro
-
... Ma rimane pur sempre un titolo estremamente derivativo
-
Diverse lungaggini di troppo che possono tediare i meno pazienti
Commento
Advertisement