Immagine di Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp | Recensione - L'unica guerra che vale la pena combattere
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Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp | Recensione - L'unica guerra che vale la pena combattere

Due perle dall'era Game Boy Advance

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp
Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp
  • Sviluppatore: Nintendo
  • Produttore: Nintendo
  • Distributore: Nintendo
  • Piattaforme: SWITCH
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 21 aprile 2023

Rimandato di oltre un anno in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, Advance Wars 1+2 Reboot Camp è pronto a sbarcare su Nintendo Switch, complice l'assurdo protrarsi del suddetto conflitto e la necessità di Nintendo di accontentare i fan della serie, che aspettano un capitolo del franchise da ben tre lustri.

Non che questa raccolta si possa definire esattamente un "nuovo" capitolo del franchise, beninteso, ma l'innegabile valore dei due titoli contenuti la rende comunque appetibile alle nuove generazioni di giocatori, e sicuramente servirà al gigante di Kyoto per sondare le acque per un eventuale rilancio del brand, proprio come successe dieci anni fa con Fire Emblem Awakening su 3DS.

Scopriamo insieme com'è andata nella nostra recensione.

L'unica guerra divertente da combattere

Esattamente come ventidue anni or sono, in Advance Wars (lo trovate su Amazon) vestiremo i panni di Andy, recluta dell'esercito di Orange Star sotto l'ala protettiva di Nell, comandante supremo delle forze militari della piccola repubblica che si trova, suo malgrado, a dover far fronte all'improvviso attacco di uno dei suoi stati confinanti, Blue Moon, che sembra aver dissotterrato l'ascia di guerra dopo molti anni, per motivi inizialmente ignoti ai nostri eroi.

Nonostante la leggerezza dei toni e lo stampo marcatamente nipponico della narrativa, è facile comprendere (e giustificare) la scelta di Nintendo di posticipare la pubblicazione del prodotto in seguito all'invasione russa dell'Ucraina: le similitudini sono evidenti e, considerato che i morti del conflitto russo/ucraino sono purtroppo reali, aver agito con prudenza ha evitato polemiche inutili, pur prolungando ulteriormente l'attesa per milioni di fan.

Ed è altrettanto singolare il fatto che la storia, tristemente, si ripeta: nel 2001 il gioco uscì quasi in contemporanea con l'attentato alle torri gemelle negli Stati Uniti, ed anche allora le alte sfere di Nintendo furono dubbiose fino all'ultimo sull'opportunità di far arrivare comunque il gioco, scelta che alla fine prevalse e regalò ai possessori della console portatile Nintendo dell'epoca uno dei titoli migliori della sua sterminata libreria.

Tornando alla trama del gioco, essa rimane esile ed assolutamente non invasiva durante la campagna del primo titolo, con un canovaccio narrativo come detto piacevole ma tutto sommato accessorio rispetto all'azione strategica: prima e dopo ogni missione i personaggi porteranno avanti la vicenda con dei dialoghi piuttosto scorrevoli, ma di certo la narrazione e la caratterizzazione dei protagonisti non sono tra i punti forti della produzione.

Non racconteremo nulla delle vicende narrate in Advance Wars 2 Black Hole Rising, perché diretta continuazione di quelle viste nel primo episodio, tanto che il gioco stesso consiglia di cimentarsi nella seconda campagna solo dopo aver terminato la prima, così da evitare antipatici spoiler.

A guardar bene, non c'è nulla da cambiare

Controllare quante più città possibili per poter creare, turno dopo turno, un esercito senza fine, così da vincere di forza il confronto con il nemico in accese battaglie a turni giocate su griglia: questo, in estrema sintesi, è il gameplay che ha reso famosi non solo i primi due episodi di Advance Wars, quelli presi in esame quest'oggi, ma anche il resto della serie, tristemente parcheggiata in garage dal 2008.

La formula base non necessitava di riammodernamenti o sostanziali modifiche, perché dal punto di vista della giocabilità pura e del divertimento la serie riesce ancora oggi a dare la paga a parecchi congeneri – e difatti le modifiche che Nintendo ha apportato a questa raccolta sono di contorno più che sostanziali, il che non vuol dire che non impattino comunque in maniera significativa sull'esperienza utente, come la possibilità di ricominciare il turno corrente o di velocizzare quello nemico.

Catturare le città, allora, non consente solo di rafforzare il proprio esercito tramite il denaro incassato, ma anche di curare nel tempo unità danneggiate, tanto di fanteria quanto meccaniche, e la grande varietà di unità disponibili (aeree, antiaeree, cannoni, sottomarini, elicotteri e tanto altro ancora) assicura un ampio ventaglio strategico, che consente di approcciare le situazioni proposte dal gioco in vari modi.

Non bastasse, ci sono da tenere d'occhio anche le riserve di carburante delle unità meccaniche e quelle di munizioni, rimpinguabili tramite specifiche unità di supporto ma altrimenti abbastanza limitate, con tutte le conseguenti valutazioni da fare in sede strategica.

Se le condizioni di vittoria includono, immancabilmente, la cattura del quartier generale nemico o l'annientamento di tutte le sue truppe sulle mappa, la strada da percorrere per giungere a tale risultato è completamente nelle mani del giocatore – e, a parte le prime missioni di addestramento, è possibile utilizzare tattiche anche completamente differenti tra una battaglia e l'altra per condurre in porto lo scontro, magari con il minor numero di perdite possibili per incrementare il rango e le ricompense a fine stage.

A ravvivare ulteriormente le battaglie ci sono poi delle mosse uniche specifiche per ogni comandante (chiamate Virtù), dagli effetti più disparati ma tutte decisamente potenti se utilizzate al momento giusto nell'arco delle battaglie: alcune sono prettamente difensive (come la capacità di riparare tutte le unità sul campo e di aumentarne la difesa temporaneamente), altre migliorano la capacità bellica (aumentando la portata degli attacchi e la loro potenza), mentre altre ancora modificano sostanzialmente il campo di battaglia, applicando limitazioni e condizioni speciali capaci di scompaginare i piani del più astuto tra i comandanti.

Alla fine di ogni pugna, come poc'anzi accennato, il giocatore otterrà una valutazione ed un conseguente compenso, con il quale sbloccare nuove mappe multigiocatore, nuove Sfide, tracce audio o artwork originali dei due giochi.

Nintendo, Intelligent Systems e Wayforward (l'uno nelle vesti di publisher, gli altri due allo sviluppo) si sono dimostrati piuttosto lungimiranti tanto nel fornire il gioco di una modalità più facile, che accompagna passo dopo passo anche coloro i quali non avessero mai giocato uno strategico a turni in vita loro, quanto nel fornire tutorial più estesi ed esaustivi di quelli che ricordavamo (sì, nel 2001 eravamo già malati di giochini, ndr), che possono tuttavia essere saltati a piè pari con la semplice pressione di un tasto per quanti, invece, volessero tuffarsi subito nel cuore dell'azione.

Non che parlassimo già all'epoca della prima pubblicazione di titoli propriamente "hardcore", ma, soprattutto nelle fasi più avanzate (e soprattutto di Black Hole Rising), il livello di sfida poteva alzarsi anche repentinamente: oggi, una fetta più ampia del potenziale pubblico potrà godersi entrambi questi titoli indipendentemente dalla propria abilità e dalla dimestichezza con il genere di riferimento.

Le possibilità per giocare in cooperativa sono poi espanse rispetto agli originali, per ovvi motivi: dalla possibilità di giocare in modalità Sfida in quattro sulla medesima console in locale, a quella di utilizzare quattro differenti Switch nella medesima stanza, per chiudere con il gioco online, con tanto di piastrina di onoreficenza che mette subito in chiaro le vostre capacità con gli altri giocatori in rete.

Non abbiamo potuto provare direttamente alcuna di queste nuove feature perché i server non erano attivi nelle settimane di prova antecedenti al day one, ma la natura a turni della produzione ci fa ben sperare per la buona riuscita di queste modalità.

A chiudere un pacchetto stratosferico in termini contenutistici anche un corposo editor di mappe (anch'esse condivisibili con altri giocatori in rete) ed una serie di mappe uniche, acquistabili anche con valuta in-game ottenibile dopo ogni battaglia, con condizioni di vittoria e design delle arene consistentemente differenti da quelli apprezzati nelle due campagne principali.

Questione di gusti?

Non facciamo finta di nulla ed affrontiamo subito l'elefante nella stanza: nonostante sia molto apprezzabile il lavoro svolto dai grafici di Wayforward per traslare i pixel dei titoli originali in poligoni che non sfigurino su un televisore moderno, o sullo schermo di una Nintendo Switch, da parte nostra non siamo grandi fan della nuova direzione artistica intrapresa, che avvicina Advance Wars 1+2 Reboot Camp un po' troppo, a nostro avviso, ad una produzione mobile, con unità molto stilizzate e tratti semplici e piuttosto squadrati.

Questo è un elemento intimamente connesso ai gusti personali e non ha minimamente influito sul voto, sia chiaro, ma la caratterizzazione delle battaglie dei titoli originali rimane inarrivabile – e avremmo preferito un taglio più vicino alla pixel art di inizio secolo, invece di quello intrapreso.

Da questo punto di vista, i recenti remake in HD-2D ci hanno abituato ad un livello di direzione artistica e di dettaglio quasi inarrivabili, e lo stile più asciutto ed impersonale adottato da Wayforward, che pure si difende discretamente in modalità televisiva, non rende a sufficienza sullo schermo integrato della console Nintendo.

Ciò detto, il lavoro svolto dal team di sviluppo si è invece dimostrato al di sopra dei gusti personali in tanti altri campi, dalla caratterizzazione dei comandanti all'aggiunta del doppiaggio, passando per tempi di caricamento enormemente ridotti e per la cura riposta nella realizzazione delle scene di intermezzo (come nell'esecuzione delle mosse dei comandanti): questa è sicuramente (e di gran lunga) la migliore versione possibile dei due giochi, con buona pace degli inguaribili nostalgici.

Proprio per questo, a nostro avviso, la visualizzazione delle battaglie stride un po' con l'impegno profuso e con la qualità media dei valori produttivi, sui quali Nintendo, a differenza di altre raccolte di classici viste su Switch nel corso del suo ciclo vitale, non ha lesinato.

A tal proposito, segnaliamo anche la completa localizzazione nella nostra lingua, tanto per i testi a schermo quanto per le linee di dialogo, un marchio distintivo della casa di Mario da non dare per scontato, come abbiamo visto anche recentemente con la collection dedicata a Mega Man Battle Network.

Anche il comparto sonoro ha fatto enormi passi avanti rispetto all'originale – non solo, banalmente, per la qualità dei campionamenti rispetto alle piccole e gracchianti casse dei primi modelli di Game Boy Advance, ma anche perché le marcette militari ed i motivetti energici che accompagnavano le battaglie negli originali sono stati sì ripresi ma anche rimaneggiati ed ampliati, per dar vita ad una colonna sonora sempre sul pezzo e sempre in linea con il taglio mai troppo serioso che caratterizza la produzione.

Sebbene non sia capillare, anche il doppiaggio nella nostra lingua contribuisce a rendere più umani e credibili i personaggi e aumenta l'immersione nel mondo di gioco, che pure rimane un'ideale e colorata astrazione di un evento insensato e terrificante come la guerra.

Durante le nostre ore di test non ci siamo imbattuti in alcun tipo di problematica legata alla sporcizia del codice o a problemi prestazionali di sorta: tutto scorre fluido e veloce, grazie anche alla limitata estensione delle mappe e ad una mole poligonale complessiva alquanto limitata, con il solo caricamento iniziale della partita piuttosto prolungato a ricordarci che Switch è entrata nel suo settimo anno di vita.

Voto Recensione di Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp - Recensione


8.2

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Restyling deciso e profondo a livello audiovisivo...

  • Una marea di contenuti

  • Adatto tanto ai veterani quanto ai neofiti

  • Meccaniche di gioco fresche come alla data delle release originarie

Contro

  • ...ma la nuova direzione artistica non ci ha convinto fino in fondo

  • Mancano gli episodi pubblicati su DS

Commento

Nintendo, Intelligent Systems e WayForward fanno centro (quasi) su tutta la linea: Advance Wars Re-Boot Camp è un prodotto curato in ogni minimo dettaglio, un remake a tutto tondo che preserva quanto di buono c'era nei prodotti originali e li rende appetibili anche alle nuove generazioni grazie ad una serie di accortezze e miglioramenti dell'esperienza utente. Che cerchiate uno strategico mordi e fuggi che vi introduca al genere o uno morbido solo all'apparenza ma capace di farvi sudare sette camicie, qui troverete tantissimi contenuti ed un gameplay puntuale come un orologio svizzero, che fa del bilanciamento e della pluralità di approcci alcuni dei suoi capisaldi. Non siamo rimasti particolarmente colpiti dalla nuova direzione artistica e ci sarebbe piaciuto avere accesso anche ai due episodi della serie pubblicati su Nintendo DS, ma queste sono minuzie in un quadro che ci ha lasciato decisamente soddisfatti. Adesso, a che santo dobbiamo votarci per avere un remake di F-Zero?
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