Anteprima

Wild

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a cura di LoreSka

Uno sciamano, una donna da salvare. Poteri mistici. Questo è quanto abbiamo visto nella demo di Wild, il nuovo titolo di Michel Ancel, alla Paris Games Week 2015. Un gioco molto originale, nel quale siamo chiamati a concatenare una serie di azioni per risolvere un problema. Potremmo definirlo una sorta di gigantesco puzzle game sandbox, nel quale chi gioca ha la completa libertà di agire sfruttando le capacità del proprio personaggio.
Il fatto è che, dopo avere assistito a una demo a porte chiuse giocata da Ancel in persona, abbiamo compreso che Wild è un progetto estremamente ambizioso, con del grande potenziale e tante, tantissime promesse da mantenere.
A contatto con la natura
È davvero incredibile quanto poco sappiamo di questo gioco, nonostante questo primo contatto ravvicinato. Il nostro alter ego è uno sciamano, ma non ci viene detto nulla del suo passato né che ruolo abbia all’interno della vicenda. Più in generale, non abbiamo alcun elemento riguardo alla trama di questo gioco, che si fonda principalmente sulla grande libertà concessa al giocatore.
Nella demo, l’eroe è chiamato a salvare una donna attraverso l’evocazione di uno spirito serpente, che può essere evocato solo raccogliendo del veleno di serpente. Così, lo sciamano prende il possesso di un’aquila che caccia il serpente. Il tempio dell’evocazione, tuttavia, si trova in un luogo lontano da dove inizia la nostra avventura, e lo sciamano chiama in aiuto un orso che, cavalcato a pelo, lo porta in prossimità del menhir dove un gruppo di cannibali sta adorando l’idolo, suonando degli inquietanti tamburi. La situazione è potenzialmente mortale, e il mistico decide di prendere possesso di una lepre per esplorare indisturbato il luogo da conquistare. Dalla lepre si passa poi a uno stormo di corvi, che distraggono i cannibali e ci consentono di penetrare con il nostro orso per mettere fuori combattimento i nostri rivali e spaventare i superstiti. Così, dopo avere ottenuto l’accesso al luogo sacro, lo sciamano può finalmente evocare lo spirito, e concludere la missione.
Ecco, questo è tutto quello che abbiamo visto di Wild: una demo che ci ha lasciato una lunga serie di interrogativi che abbiamo immediatamente rivolto ad Ancel. Ecco cosa abbiamo scoperto.
Grandi ambizioni
Wild si basa principalmente sull’interazione tra l’uomo e la natura, che il giocatore può utilizzare a proprio vantaggio per risolvere le varie situazioni proposte. L’avventura inizia con lo sciamano bambino che, nel corso della vicenda, diventa adulto e inizia a diventare un punto di riferimento per la propria tribù. Egli ha la capacità di dialogare con gli animali: può prenderne il controllo psichico, ma può anche addomesticarli e crearsi un piccolo esercito di aiutanti capaci di concatenare una serie di azioni. Così come l’aquila ci ha portato al serpente, una pecora potrebbe attirare dei lupi, un lupo potrebbe stanare un coniglio e il coniglio potrebbe infilarsi in un buco altrimenti irraggiungibile. Non esiste un modo univoco per risolvere le situazioni: la creatività del giocatore è messa continuamente alla prova, e vi sono situazioni risolvibili in maniere probabilmente nemmeno pensate dagli sviluppatori.
Riuscire a costruire un contatto con gli animali e addomesticarli, tuttavia, è un processo lento e laborioso: il giocatore è quindi costretto a procedere con cautela, a prendersi il proprio tempo per riuscire a coltivare la propria serie di alleanze e, naturalmente, a prendersi cura di se stesso e della natura che lo circonda.
Da bambino, il futuro sciamano ha la capacità di sviluppare un legame empatico con i cuccioli degli animali: si può adottare un lupacchiotto, nutrirlo, cercare di farlo sopravvivere e poi riconsegnarlo alla libertà. In un momento avanzato del gioco, il nostro lupo adottivo potrebbe ritornare, riconoscerci e dare luogo a un momento estremamente emozionante. Questo è quello che promette Ancel: un gioco capace di risvegliare nel giocatore dei sentimenti, un titolo in grado di creare un forte legame tra il giocatore, il proprio alter ego e tutto quello che vi sta attorno. Ma non solo: Wild vuole avvicinarsi al genere RPG, in cui il giocatore ha il completo controllo delle proprie azioni che possono generare delle ricadute anche importanti su quello che ci circonda.
Stiamo dunque parlando di uno di quei prodotti difficili da decifrare, che potranno esprimere il proprio potenziale solo dopo svariate ore di gioco. Per questa ragione, al momento, siamo molto cauti: in alcuni momenti e in seguito ad alcune affermazioni sui possibili risvolti di questo gioco, infatti, Ancel ci ha ricordato le grandi promesse di un suo connazionale, Peter Molyneux, che in passato presentò giochi con tanto potenziale, rivelatosi poi totalmente inespresso. Non riusciamo a fare a meno di pensare a quanto Wild potrebbe essere un gioco straordinario ma, come sempre avviene in questo genere di progetti, è necessario attendere una versione meno acerba di quella mostrata alla Paris Games Week.
Gli altri
I cannibali presenti nella demo ci hanno lasciato intendere che, nel mondo di Wild, il giocatore dovrà fronteggiare anche tribù rivali, spesso ostili. Ancel ci ha spiegato che noi non siamo l’unico sciamano presente nel mondo, e che gli stessi trucchi utilizzati dal nostro eroe potrebbero essere nelle mani di qualche altro personaggio in grado di renderci le cose davvero complicate.
Al contempo, il giocatore non può prendere possesso di tutti gli animali dimenticandosi di essere un essere umano: nel momento in cui eseguiamo una possessione mistica, infatti, è necessario fare in modo che il nostro corpo sia al sicuro. Così, alcuni enigmi potrebbero risolversi in maniere piuttosto intricate e complesse, e la meccanica che ci spinge ad avere degli alleati animali non controllati direttamente sembra assumere un ruolo centrale in questo genere di missioni. Inoltre, vi sarà la possibilità di costruire dei rifugi dove ripararsi (e dove respawnare in caso di morte), che obbligheranno chi gioca ad una progressione costante tra gli enormi spazi aperti di questo titolo.
A tutto ciò, poi, si aggiunge la componente multiplayer: il giocatore avrà modo di invitare i propri amici per compiere delle azioni coordinate per risolvere situazioni piuttosto complesse, anche se – al momento – Wild non sembra prendere le pieghe di un gioco online massivo. Si tratta di un’esperienza in cui la solitudine gioca un ruolo importante ai fini narrativi e – in generale – l’idea di Ancel di creare un gioco capace di suscitare forti emozioni ci sembra sposarsi bene con questa premessa.

– Enorme e affascinante

– Offre grande libertà e un gameplay originale

Wild è un titolo misterioso e mistico, così grande da richiedere un approfondimento ben più grande della breve demo a porte chiuse mostrata a Parigi. Il gioco è straordinariamente originale, e la libertà concessa al giocatore è davvero enorme. Siamo affascinati e al contempo preoccupati per questo progetto: un gioco che potrebbe davvero rivelarsi qualcosa di unico nel panorama videoludico contemporaneo ma che, allo stesso tempo, risulta di difficile comprensione allo stato attuale. Resta dunque da capire come il team di Ancel perfezionerà l’idea e se riuscirà ad incastrarla in una struttura narrativa davvero efficace. Se le cose andranno come promesso, ci troveremo di fronte a qualcosa di mai visto.

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