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The Witcher 3: Wild Hunt si sta parlando ininterrottamente da oltre 10 giorni, prima con l’uscita delle prime recensioni della stampa (
la nostra del 13 maggio ha quasi raggiunto i mille commenti) e poi con commenti, video di gameplay, walkthrough e soluzioni. I pareri (basta farsi in giro sulla rete) sono quasi tutti entusiastici e anche il nostro 8,5, pur tenendo conto di alcuni difetti, lascia pochi dubbi sul valore del gioco di CD Projekt RED e delle nuove avventure di Geralt. Abbiamo però aspettato un po’ prima di proporre la recensione per PC. Il motivo principale è l’uscita pochi giorni fa di una patch che porta il gioco alla versione 1.03 e che, rispetto alla 1.02, ha migliorato decisamente le prestazioni, risolto qualche bug e reso il frame-rate più fluido. La nostra prova è stata effettuata con una GeForce GTX 970, una coppia di Hard Disk SATA da 7200 rpm configurati in Raid 0, 12 GB di RAM e un processore Intel Core i5-4690K con clock a 3,5 GHz. Il tutto sotto Windows 7 a 64 bit e driver Nvidia 350.12. Come forse avrete già capito, non abbiamo utilizzato l’ultima release di Nvidia (la 352.86), in quanto il gioco ci ha dato parecchi problemi di instabilità, crashando a più riprese e rimanendo spesso con schermo completamente nero e audio funzionante. Visto che non siamo stati gli unici a sperimentare simili problemi, è molto probabile che Nvidia stia lavorando a un fix, ma per ora siamo rimasti con i driver di metà aprile (quelli usciti per GTA V insomma) e per fortuna non abbiamo mai riscontrato alcun crash in oltre 30 ore di gioco. A dire il vero la GTX 970 tende a scaldare molto durante le sessioni in-game (o almeno più di altri titoli recenti), ma con un buon set-up delle ventole non dovreste avere problemi di sorta.
Per un po’ di pelliccia
The Witcher 3: Wild Hunt è un gioco attesissimo su PC e in gran parte lo è per le aspettative grafiche, con il nuovo e fiammante REDengine 3 che se su console è stato inevitabilmente sacrificato, su PC si presta invece a un’analisi molto più accurata e dettagliata. Diciamo subito che dopo la patch 1.03 il gioco appare estremamente fluido. Siamo infatti riusciti a mantenere una media di 55 fps in Full HD con le impostazioni grafiche impostate su Estrema (la qualità migliore), abbassando solo il valore dell’opzione Hairworks a 4 (contro l’8 originale) direttamente dal file rendering.ini del gioco. Hairworks è una feature esclusiva per schede Nvidia che rende molto più realistici e dettagliati elementi come i capelli e le pellicce degli animali e di certi abiti. Non è affatto un’impostazione “imperdibile” e attivandola si perdono parecchi fps, ma se appena il vostro PC ce la fa (e smanettando un po’ con il rendering.ini), dovreste riuscire ad attivarla e a godervi così il gioco quasi al suo massimo splendore. Con l’impostazione Estrema e gli effetti di postprocessing tutti attivi (ma anche qui si può togliere qualcosa tra Bloom, Aberrazione cromatica e Vignettatura), la fluidità è insomma risultata ottima, senza cali quando ci si posta dagli interni all’esterno, senza fenomeni di stuttering (se non infinitesimali) e con un andamento sempre costante.
Il motore grafico che ti aspetti
Stupisce inoltre la velocità dei caricamenti, sia quando si inizia il gioco, sia quando si compie un viaggio rapido e in tutte le altre occasioni quando compare la schermata di loading. Immaginiamo che con un SSD il tempo di caricamento sarà ancora più breve, ma già così l’esperienza di gioco è estremamente fluida e passerete davvero pochi secondi ad aspettare tra una schermata e l’altra. Altro aspetto che ci ha convinti della bontà del REDengine 3 è l’utilizzo della VRAM. I 3 GB a disposizione della nostra GTX 970 sono stati occupati al massimo per la metà e questo nonostante l’ottima fattura delle texture. Se quindi avete una scheda anche con soli 2 GB di memoria, non dovreste avere problemi su questo versante. Ci sarebbe piaciuto provare il gioco anche su un monitor da 1440p o meglio ancora su un bel display 4K, ma già in Full HD The Witcher 3: Wild Hunt tocca a tratti vette visive davvero altissime, con l’unico rammarico di un filtro di anti-aliasing proprietario che non ci è parso dei più efficaci. Si parla di una via di mezzo tra FXAA e MSAA, ma sinceramente, a ben vedere, l’effetto della riduzione delle scalettature ci è parso più vicino al primo che non al secondo, a vantaggio forse del limitato peso sulle prestazioni ma a svantaggio della resa complessiva. A non convincere del tutto è anche la resa della vegetazione e il movimento degli alberi mossi dal vento non è proprio il massimo, così come certi glitch ancora presenti con personaggi che scompaiono a metà in un muro, nemici uccisi che rimangono distesi a mezzo metro da terra e persino qualche cut-scene in cui il volto di un personaggio scompare del tutto (rarissimo, ma può capitare).
Il roseo futuro dello Strigo
Certo, se poi pensiamo alla vastità del gioco, all’incredibile quantità di verde delle location e alla bellezza che riescono comunque a restituire certi tramonti, certi paesaggi, l’illuminazione negli interni e il dettaglio dei volti durante i dialoghi, il lavoro fatto di CD Projekt RED rimane comunque immane e, lo ripetiamo, fruibile in modo esemplare anche da chi non possiede chissà quale PC. Altre scelte, come i colori troppo carichi, caldi e saturi, potranno non piacere e in effetti, con una simile cromia, si viene forse a perdere un po’ di quelle caratteristiche dark tipiche della serie, ma ricorrendo a SweetFX o ad altri tool esterni si può rendere il gioco un po’ meno saturo. Dove invece CD Projekt RED può ancora migliorare è nelle animazioni e in generale nel sistema di controllo. Troppo spesso infatti comandare Geralt in ambienti piccoli e in situazioni particolarmente “calde” può essere complicato e i suoi movimenti non sono dei più fluidi e immediati. Non stiamo dicendo che il buon Strigo si muova come un “tank”, ma a volte la sensazione è un po’ quella e lo stesso dicasi per quando si cavalca, o quando il nostro amato cavallo si incastra chissà dove e non viene da noi quando lo chiamiamo con il doppio fischio. Per tutte le altre informazioni sul gioco vi rimandiamo alla recensione completa per PlayStation 4 già citata sopra. Qui ci interessava solo analizzare la versione PC del gioco, la bontà del REDengine 3 (e che bontà) e la maturità di un codice che già al day one non dava particolari problemi e che, con la patch di pochi giorni fa, è ulteriormente migliorato.
Attenzione però, per quanto impeccabile, il comparto tecnico su PC non è l’elemento che permette a questa versione dell’opera di CD Projekt di raggiungere la tanto agognata eccellenza, il passo oltre la linea viene dalla moddabilità. CD Projekt ha già affermato di voler supportare il modding offrendo i tool necessari alla community, e strabuzziamo gli occhi dinnanzi alle infinite possibilità che un gioco di queste dimensioni offre a modder con i cosiddetti. Sono già spuntate marginali mod grafiche, ma tra un anno potremmo trovarci davanti modifiche sostanziali al combat system personalizzabili in base alle vostre preferenze, miglioramenti al sistema di sviluppo, di crafting, di magia e di alchimia, boss fight aggiuntive brutali e spassose, personalizzazioni estetiche gustosissime, e chissà cos’altro. Difficile dire fino a che punto i fan potranno trasformare la tela, ma già dei sensibili ritocchi a certi elementi porterebbero a un balzo di qualità epico.
– Elevato spessore grafico
– Ottima scalabilità
– Gioco molto stabile
– Immenso e completamente esplorabile
– Narrativa curatissima, anche nelle quest secondarie
– Anti-aliasing migliorabile
– Ancora un po’ di glitch da sistemare
– Il controllo di Geralt non è perfetto
Se abbiamo premiato The Witcher 3: Wild Hunt su PlayStation 4 con 8.5, non possiamo che alzare questo voto su PC, in primo luogo per le enormi potenzialità offerte dal modding, e in minor parte per l’eccellente comparto grafico, la stabilità del gioco, l’ottimizzazione del REDengine 3 e la scalabilità offerta dalle tante impostazioni grafiche disponibili. Sinceramente, visti i tempi che corrono e con una simile vastità di gioco, non ci aspettavamo una resa già così solida e stabile già a pochi giorni di uscita. Invece CD Projekt RED ha svolto un ottimo lavoro e se è vero che non ancora tutto è perfetto, è anche vero che la perfezione non è di questo mondo.