Perché Mario è considerato quasi all’unanimità il personaggio più importante e noto della storia dei videogiochi? Pensate che sia dovuto al fatto che è in giro da decenni? Oppure ai tanti capolavori di cui è stato protagonista? Non sbagliate, ma Mario non ha solo innalzato i videogame, li ha salvati dal baratro, li ha risollevati dall’abisso nel quale una filosofia di pessime uscite a raffica aveva fatto affondare l’industria. Tutto questo l’ha fatto quando ancora si chiamava Jumpman ed era stato infilato da un omino di nome Shigeru Miyamoto in un gioco dove si dovevano evitare barili lanciati da un grosso gorilla. Poi si è evoluto, ha ottenuto un nome proprio e ha creato un genere, quello dei platform, riuscendo, mentre gli altri mescolavano sempre di più le meccaniche e si allargavano verso altri lidi, a rimanere sulla vetta puro e incontaminato.
Tanti hanno provato a imitarlo, ancora di più hanno cercato di offrire qualcosa di diverso introducendo elementi atipici nei loro titoli, ma Mario è sempre rimasto solo in cima al monte, a guardare tutti gli altri che zompettavano cercando di evitare le punte rocciose. Dopo anni però i saltatori avversari si sono fatti tanti, il mercato indie è riuscito a portare qualche innovazione nel campo dei platform, e le ibridazioni hanno iniziato a stuzzicare i gusti degli amanti del genere, che anche al buon idraulico hanno chiesto novità e stravolgimenti, possibilmente senza cali di qualità dopo l’apoteosi di Galaxy 2.
Ecco, oggi siamo qui per dirvi che Nintendo ha risposto. Ed è riuscita a farlo mantenendo invariati gli elementi che hanno sempre reso i Mario inconfondibili, ma al contempo introducendo nel colorito mondo del baffuto saltatore novità enormi per la saga. Come hanno fatto? Scopritelo insieme a noi!
Un balzo felino in avanti
Ci si rende rapidamente conto che le cose non andranno come al solito in Super Mario 3D World. La storia infatti non inizia con l’immancabile rapimento di Peach, bensì con la rosea principessina impegnata in una passeggiata in compagnia di Mario, Luigi, e del fido Toad per le strade del Mushroom Kingdom, finché il gruppetto non si trova davanti a una misteriosa conduttura trasparente. Dal tubo all’improvviso spunta la Principessa Sprixie, una sorta di fatina svolazzante che terrorizzata tenta di chiedere aiuto ai nostri eroi, ma viene quasi subito riacciuffata da un agguerrito Bowser.
Con un certo impeto eroico Peach si tuffa nel condotto, seguita a ruota dagli altri tre. Si ritroveranno a dover affrontare Bowser e i suoi scagnozzi in un nuovo mondo, come sempre ricchissimo di trappole, piattaforme e nemici.
Il fatto di avere a disposizione una nuova locazione su cui lavorare ha offerto numerose possibilità agli sviluppatori di Nintendo, che hanno approfittato immediatamente della cosa per introdurre nel loro gioco svariati power up e una lunga serie di migliorie. Un occhio poco attento potrebbe credere di trovarsi di fronte a una semplice versione hd di Super Mario 3D Land, ma sbaglierebbe di grosso. Super Mario 3D World è senza dubbio un titolo unico, che pur mantenendo una telecamera dalle inquadrature limitate offre un sacco di meraviglie per gli amanti dei platform.
I titoli dedicati a Mario si sono sempre attenuti alle regole fondamentali del genere d’appartenenza: un gameplay basato principalmente sui salti, una struttura a livelli lineari, e il massimo del focus sulla qualità e varietà del level design. 3D World resta fedele a questi tre principi, eppure rappresenta un piccolo terremoto per una serie che ha sempre evitato di spezzare le regole da lei stessa create. La prima innovazione è rappresentata proprio da uno dei power up: la Cat Suit o campanella d’oro, un comodo costume da gatto che offre a Mario e ai suoi amici la capacità di scalare qualunque parete verticale. La Cat Suit apre tutta una serie di nuove vie all’interno dei livelli, permettendo di bypassare momentaneamente l’impeccabile struttura congegnata dagli sviluppatori Nintendo, e di vagare per gli ostacoli tridimensionali del gioco con libertà quasi assoluta. Indubbiamente si tratta di uno dei potenziamenti più utili ed efficaci mai apparsi in un gioco della saga, e anche di uno dei meglio riusciti, al punto che la software house ha costruito certi livelli completamente attorno al suo utilizzo, e inserito alcune delle tre stelle nascoste negli stage in locazioni raggiungibili solo se vestiti da gatto. Fidatevi se vi diciamo che, armati di coda e vibrisse, vivrete gran parte delle mappe di gioco in modo completamente diverso.
Non basta tuttavia certo un piccolo power up aureo a rappresentare una reale rivoluzione, ed è quindi una fortuna che non sia tutto qui. Super Mario 3D World si addentra difatti in un universo che non aveva mai completamente avuto il coraggio di percorrere prima di oggi, quello dell’ibridazione. Non fraintendeteci, non vedrete Mario armato di raggi congelanti e lanciamissili (grazie al cielo), semplicemente vi ritroverete ad affrontare fasi che sono innegabilmente dei puzzle mescolate ai livelli comuni, e dovrete superare alcune delle più creative ed uniche locazioni mai uscite dalla mente di un game designer umano.
Per farvi un paio di esempi concreti, alcuni quadri vedranno Mario e compagnia bella alle prese con un power up a forma di ciliegia, capace di creare cloni di chiunque lo utilizzi. Ciò vi obbligherà non solo a tenere in vita il vostro “team di copie”, ma anche a riposizionare i cloni sfruttando la conformazione del paesaggio per superare certe piattaforme numerate, e a tenerli in vita per ottenere stelle segrete. Un’altra chicca di questo tipo è rappresentata dalle missioni del Capitano Toad, sezioni che vedrete apparire fin dal primo mondo e vi chiederanno di far trovare al minuto capitano un gran numero di stelle verdi senza saltare neanche una volta!
Questi livelli presentano puzzle piuttosto semplici, ma ci hanno positivamente stupito e sono gli unici in cui la telecamera si può muovere a piacimento, poiché si basano molto sull’osservazione e richiedono un attento calcolo della strada da far seguire al piccolo Toad. Non crediate peraltro nemmeno per un momento che siano solo queste peculiari fasi rompicapo a donare varietà alla formula, poiché l’estro creativo del team Nintendo e la loro fantasia praticamente illimitata si vedono ancora principalmente nei livelli “normali”.
Artigianato videoludico
Ormai sono finiti i tempi in cui i programmatori della grande N rimanevano chiusi in una stanza blindata a spremere le meningi. Con Super Mario 3D World la squadra di geniacci nipponici alle dipendenze di Iwata si è guardata attorno, e ha deciso non solo di prendere un po’ di interessanti idee da altri platform game spuntati nel mondo degli indipendenti e non, ma di dimostrare che qualunque cosa esce meglio quando riapplicata al buon Mario. I level designer di Nintendo non sono menti comuni: sono artigiani della piattaforma, artisti del balzo virtuale, e hanno tirato fuori davvero ogni genere di mondo e mappa dal loro magico cappello ricolmo di idee. Potremmo descrivervi un livello che fa uso delle ombre per variare la prospettiva del giocatore, e che va navigato in base a ciò che si vede nelle zone illuminate per svelare ogni segreto. Oppure potremmo parlarvi dei livelli in groppa a Plessie, un coccoloso dinosauro arancione che sfreccia sull’acqua manco fosse un motoscafo. O forse ancora raccontarvi di un livello strutturato come una pista di Mario Kart, con tanto di piazzole turbo, o passare ore a narrarvi le meraviglie viste nelle case stregate, sui treni di Bowser, nei castelli di fine mondo, o addirittura in zone ispirate alla savana africana. Oppure potremmo fermarci qui, e dirvi solo l’unica cosa importante: “tutti i mondi di Super Mario 3D World sapranno lasciarvi a bocca aperta per la loro genialità, e ogni livello riuscirà a stupirvi”. Qui non c’è spazio per la ripetitività o la noia, tutto quello che vi si parerà davanti saprà darvi gioia e farvi tornare un po’ bambini.
Se comunque le vostre preoccupazioni rimangono e sono principalmente indirizzate verso il livello di difficoltà, avete poco di cui aver paura anche in questo campo. Tenete a mente che i controlli nei titoli dedicati a Mario sono l’assoluta perfezione del platform game: i salti sono precisissimi e calcolati al millimetro, le manovre molteplici e tutte utili, la gestione dei livelli impeccabile e calcolata anche perché questi siano completati a velocità sovrumane e senza il minimo errore. Ognuna di queste cose è rimasta invariata in Super Mario 3D World e, anzi, ampliata dall’inserimento di altre due tipologie di livelli dedicate ai puristi della piattaforma. Parliamo dei livelli veloci e dei Mistery Box, con i primi che sono semplicemente mappe con il timer settato sul 100, mentre gli altri sono vere e proprie serie di sfide da superare in una manciata di secondi, e a volte propongono facili puzzle di cui è necessario trovare la soluzione all’istante. All’inizio i giocatori esperti supereranno ogni tipo di livello con grande facilità, d’altronde bisogna ricordare che i Mario sono da sempre pensati per essere accessibili e spingere il giocatore a migliorarsi con gradualità, ma credeteci se vi diciamo che nei livelli più avanzati anche gli esperti verranno messi a dura prova nella ricerca di ogni singola stella. Certo, se cercate roba atroce per i nervi alla Super Meat Boy è il caso di guardare altrove (e la foglia d’oro che offre l’invulnerabilità a chi muore troppe volte rimane).
I completisti saranno poi felici di sapere che, oltre alle stelle verdi nascoste nelle mappe, ci saranno anche dei timbri, alle volte persino più ardui da raggiungere delle stelle stesse. Questi timbri saranno poi utilizzabili anche nel Miiverse, e aggiungono un po’ di longevità in più a un titolo che già non consumerà poche ore del vostro tempo libero.
Il fascino della corona
Parlando di Miiverse, è forse il caso di passare a un altro elemento estremamente significativo in questo Super Mario 3D World, il multiplayer. Come da premessa, il titolo è giocabile utilizzando uno qualsiasi tra Mario, Luigi, Peach e Toad, con tanto di caratteristiche differenti per ogni personaggio. Mario è come sempre quello più bilanciato, ma usare Luigi permetterà di saltare più in alto a discapito del controllo durante il movimento, scegliere Peach donerà al giocatore una planata portando la velocità in corsa a calare di netto, e affidarsi a Toad vorrà dire avere un gran corridore a disposizione incapace di fare balzi particolarmente poderosi. Ogni schema di controllo è ovviamente studiato nei minimi dettagli, e si adatta più o meno bene a specifici livelli (ci sono persino interruttori dedicati a determinati personaggi in alcuni di questi). Le cose però prendono ben altra piega quando si inizia a giocare in compagnia, una piega molto più caotica e spassosa.
L’opera di Nintendo supporta fino a quattro giocatori in locale, ma non divide lo schermo, mantenendo la telecamera fissa sul giocatore maggiormente in là nel livello. Le vite sono condivise, cosa che dovrebbe spingere alla collaborazione, ma poi nell’equazione subentrano i punteggi separati e la terribile corona. Cerchiamo di spiegarci meglio: dopo il primo livello, il giocatore con il punteggio maggiore otterrà una luccicante corona, atta a indicare la sua superiorità. Il diadema passerà di giocatore in giocatore in base al punteggio, ma potrà anche essere rubato durante il livello colpendo il proprio compagno. Ecco, questo semplice espediente dà facilmente il via a una lotta serratissima per i punti, quasi all’ultimo sangue, e il tutto per girare con un semplice gioiellino virtuale sulla testa. Funziona, rendendo tutte le partite uno spasso, ma fate attenzione a non giocare con la vostra ragazza se è troppo competitiva, potreste passare molte notti sul divano.
L’unica reale mancanza del multigiocatore è, ancora una volta, la capacità di giocare online. E’ stata introdotta la possibilità di visionare i ghost dei vostri amici su Miiverse, sicuramente molto utile e apprezzabile, ma Mario purtroppo non si è ancora aperto alla rete. Capiamo la volontà di Miyamoto e compagnia bella di mantenere l’enfasi sul multiplayer casereccio, ma nel 2013 sarebbe forse ora di abbracciare un po’ di più il mondo internettiano.
Ennesima nota positiva del titolo è il suo utilizzo del gamepad, prevedibile trattandosi di un’opera in-house. Il pad non solo permetterà di visionare blocchi invisibili e paralizzare i nemici con un tocco, ma anche di attivare determinate piattaforme (anche soffiando), rompere cubi cristallini, bloccare oggetti in movimento e ruotare la telecamera. Tutte qualità che rendono il giocatore uno indispensabile per facilitare la vita al resto del gruppo in multiplayer.
Tecnicamente il gioco è uno splendore, coloratissimo e sempre ricco di carisma. Se da una parte è vero che tutto apparirà molto familiare ai fan della serie, vedere finalmente un Mario 3D nel luccichio dell’alta definizione è una gioia per gli occhi, e non mancheranno le sezioni in cui il titolo saprà stupirvi con le sue spettacolari ambientazioni o le brillanti trovate visive.
Le musiche, non ci sarebbe neanche da dirlo, non sono da meno, e vi si infileranno senza pietà nel cervello, peraltro scandite da animazioni a tempo di cespugli e oggetti molto azzeccate.
Da applausi infine la longevità, sempre discretamente elevata in casa dell’idraulico italiano, ma particolarmente degna in Super Mario 3D World, per via di numerosi segreti, una mappa del mondo nettamente più estesa e libera del solito, e di tanti livelli da scoprire. Ci metterete una vita a raccogliere tutto, e non potrete evitare di farlo davanti a tanta beltà.
– Level design stratosferico, capace di stupire di continuo
– Controlli impeccabili, anche con la diversificazione dei protagonisti
– Il multiplayer locale è uno spasso, persino quando degenera
– Osa addentrarsi un po’ nell’ibridazione
– Ancora niente multiplayer online
Dopo tanti anni, e davanti a un’industria videoludica sempre più buia e spinta verso il soldo facile, è consolante vedere che Nintendo rappresenta ancora per certi versi il cuore e l’anima dei videogiochi. Super Mario 3D è un’opera magistrale, senza scorciatoie o quadri frettolosi, che riuscirà ancora una volta a stupirvi con il suo level design magnifico e mai banale. Tra i Mario è, paradossalmente, uno di quelli che “osa” di più, ma lo fa rimanendo fedele alle sue radici e restando ancora una volta saldo sulla vetta dei platform. WiiU aveva bisogno di una killer app? Eccola qua. Il suo protagonista ha i baffi e l’avete visto un po’ ovunque, ma non si può non amarlo quando si ripresenta in casa vostra con certi regali.