< src=”https://www.spaziogames.it/controls/player_video/player.aspx?id=23463″ width=”640″ height=”360″ scrolling=”no” marginheight=”0″ marginwidth=”0″ frameborder=”0″ allowfullscreen=””>Star Wars è una delle saghe più famose al mondo, un brand per il quale gli appassionati farebbero davvero follie. Con l’imminente arrivo nelle sale del nuovo film, l’entusiasmo di tutti è riesploso come un vulcano e non è certo sorprendente vedere prodotti legati alla pellicola affollare gli scaffali dei negozi, pronti a cavalcare l’onda del suo assicurato successo. Il nostro media preferito non poteva ovviamente esimersi, e dapprima Disney e poi Electronic Arts hanno riportato le guerre stellari sulle piattaforme da gioco, favorendo l’ambientazione della trilogia originale piuttosto che quella vista nei prequel diretti da Lucas (merito soprattutto del ritorno di Harrison Ford e di Carrie Fisher nell’imminente settimo episodio).L’importanza di questa operazione la si può leggere su più livelli, ma vi basti pensare che persino Battlefield è stato messo in pausa per un anno per lasciare campo libero a Battlefront, situazione inimmaginabile in qualsiasi altra circostanza.Alle redini del progetto, ovviamente, ancora DICE che non si è certo tirata indietro negli ultimi mesi quando si è trattato si mostrare lo stato di sviluppo del gioco, favorendo la crescita di un hype davvero esagerato. Oggi siamo finalmente arrivati al tanto atteso verdetto definitivo, un verdetto che va a chiarire tutti i dubbi sul titolo, ora che ogni suo piccolo segreto è stato sviscerato durante una lunghissima maratona di gioco. Rinfoderate le vostre spade laser e fate partire il proiettore olografico, sarà una lunga camminata tra le stelle.
Le basiLavorare su una storia importante come quella di Star Wars non è sicuramente facile. Ogni più insignificante particolare viene supervisionato e anche il minimo dettaglio discusso ai piani alti dai responsabili di produzione. Visti anche i precedenti narrativi di DICE, non esattamente al top come livello, la soluzione più ovvia è stata quella di dimenticarsi del tutto di una qualsivoglia campagna o modalità storia, scrollandosi di dosso un problema che sarebbe potuto tornare indietro come un boomerang. Un vero peccato secondo noi perché, nel complesso, è proprio questo il pezzo di puzzle mancante più grosso nell’intero pacchetto. Per rimpolpare l’offerta ludica, non propriamente ricca e sicuramente inferiore a quella proposta dagli altri shooter “concorrenti”, DICE ha allora virato verso tutta una serie di modalità di gioco competitive e cooperative da poter sfruttare con i bot o da condividere con un amico, sia in locale attraverso Split Screen, rinunciando però ai granitici 60 frame al secondo, sia tramite semplice cooperativa online.Sostanzialmente ognuno dei quattro pianeti ricreati in Battlefront ha una mappa dedicata in ciascuna delle quattro modalità presenti, portando il conteggio a sedici missioni totali.Si parte dalle classiche schermaglie di addestramento, grazie alle quali prendere manualità con i controlli dei vari veicoli e affinare l’empatia con il gunplay, fino ad arrivare alla ormai straconosciuta modalità survival, in cui resistere per quindici turni a ondate continue di sodati e mezzi nemici.Tre i livelli di difficoltà previsti, con l’ultimo in grado di mettere a dura prova le vostre abilità e pensato per richiedere, oltre a un’eccelsa mira e una buona strategia, anche un compagno con cui organizzarsi al meglio, dato che i blaster guidati dalle sapienti mani dell’IA saranno davvero letali. Il tutto non si discosta tuttavia da ciò a cui altri giochi ci hanno già abituato, rendendo i contenuti poco più che un contentino, un semplice svago per dare al giocatore qualcosa di diverso da fare dalle massicce battaglie online. L’unico stimolo a continuare a giocare viene dato da una serie di stelline da raccogliere su ogni mappa, che andranno a sbloccare poi personaggi in un diorama dedicato, un altro elemento di semplice contorno e piuttosto “dimenticabile”.A chiudere il cerchio delle modalità singleplayer ci pensano le Battaglie, che attraverso una meccanica molto simile a quella del Kill Confirmed vista in Call of Duty faranno scontrare la fazione dei Ribelli contro gli imperiali, con tanto di Eroi. Ad aggiungersi ai due giocatori ci penserà come sempre l’IA, che svolge il ruolo del leone questa volta, con un comportamento strategico eccellente ed armamenti di pericolosità crescente con l’avanzare dei match, per partite sempre molto combattute anche in singleplayer.
Zomg Lazer Panda Pew PewNon è particolarmente difficile parlare del gunplay di Battlefront. Il target di riferimento di DICE per quest’anno non è infatti quello degli accaniti sostenitori di Battlefield (con cui questo gioco ha davvero poco da spartire), né tantomeno quello degli appassionati di sparatutto, quanto piuttosto una massa enorme di giocatori che hanno solo il desiderio di andare a combattere come imperiali e ribelli nella speranza di rivivere le stesse situazioni viste nei film. Dimenticatevi quindi particolarità balistiche o scontri eccessivamente ostici, in Battlefront tutto il superfluo è stato cancellato con un veloce colpo di spugna, lasciando allo scoperto un’ossatura basilare ma funzionale e, soprattutto, adatta allo scopo. Le sole 11 armi presenti, tra cui blaster pesanti, pistole e fucili da cecchino di vario tipo, non sono bilanciate e un paio di queste battono tutte le altre in ogni statistica, risultando estremamente più efficaci. Non esiste nemmeno alcuna necessità di accumulare uccisioni in serie per attivare potenziamenti sul campo di battaglia, né tantomeno di tenere le granate solo per gli estremi momenti di necessità, considerando che tutto è legato a semplici cooldown. Il gioco nella sua semplicità diventa una festa di esplosioni, laser che si incrociano e soldati che volano gambe all’aria ad ogni istante, un agglomerato di situazioni perfetto per far divertire chiunque. Persino la scelta di far apparire i token per mezzi e armi speciali nel bel mezzo delle mappe è una decisione che ricalca questa specifica direzione e che può essere riassunta semplicemente dal desiderio di far sentire forte ogni singolo giocatore in partita, anche fosse solo per una kill. Allo stesso modo tutti possono ottenere i token per impersonare gli eroi, sei in tutto al momento, e anche qui si vedono sbilanciamenti chiaramente dovuti alla volontà di replicare le abilità viste nei film più che di elevare l’esperienza stessa del gioco.L’impatto iniziale può lasciare davvero spiazzati, ma anche chi desidera qualcosa di più può trovare pane per i suoi denti, con una gestione delle classi piuttosto diversa dal solito. DICE ha infatti eliminato le canoniche build di abilità predefinite, per dare una scelta più ampia attraverso un sistema di carte e power up che possono essere miscelati in massima libertà. Mano a mano che salirete di livello sbloccherete armi e potenziamenti sempre più poderosi, così come tratti speciali che vi forniscono bonus in base alla quantità di uccisioni consecutive in battaglia. Scegliete la carta del bounty hunter ad esempio, e più diverrete letali più i nemici avranno possibilità di lasciar cadere token per armi e torrette, oppure optate per tratti che favoriscono la rigenerazione salute o la resistenza agli esplosivi, con la possibilità di cambiare setup solo tra una partita e l’altra ma anche di selezionarne uno qualsiasi degli amici con cui state giocando online.
Si poteva fare di più, ma non ci si lamentaIl cuore del gioco risiede nell’online con le sue nove modalità, un numero non eccessivamente elevato ma neanche poi così povero, dato che queste risultano comunque solide e ben fatte. DICE, con la maggior parte di esse, ha voluto andare sul sicuro senza strafare, e ha inserito rivisitazioni di capture the flag, control point e persino dl Rush, con At-At, purtroppo non controllabili direttamente, e At-St al posto di carri armati e blindati. Compaiono poi anche i deathmatch a squadre, ovviamente senza alcuna variazione, e la notevole Fighter Squadron dove salire a bordo degli Ala X, Ala A, Tie Fighter e Interceptor, e combattersi nei cieli dei quattro pianeti presenti. Le diverse modalità di gioco portano in grembo tredici mappe multi giocatore, anche se in questo conteggio vengono considerate porzioni ristrette delle mappe della modalità Walker Assault, ritagliate e inserite per un numero ridotto di partecipanti. Da otto a quaranta giocatori possono così prendere parte al multi giocatore, tentando di guadagnare esperienza e crediti per salire di livello e raggiungere il cap, fissato al cinquantesimo livello. C’è abbastanza varietà da divertire a lungo ma, come dicevamo inizialmente, i giocatori resteranno incollati sui server proprio perché le atmosfere sono ricreate in maniera deliziosa e la giocabilità alla portata di tutti.Ciliegina sulla torta arriva dalle battaglie tra eroi, dove tutti a turno impersoneranno Darth Vader, Palpatine, e Boba Fett contro Han Solo, Leia e Luke Skywalker in battaglie all’ultimo colpo di spada laser.
Bellissimo da vedere e da sentireSe l’atmosfera è ricreata così bene, il merito va ovviamente al comparto tecnico che è, senza mezzi termini uno dei migliori tra gli fps di quest’anno. Ad eccezione della distruttibilità quasi assente, è praticamente impossibile muovere una critica a quanto messo in campo dal frostbite. Dagli scontri tra le nuvole alle tempeste di sabbia che si alzano su Tatooine e Sullust fino alle foglie e gli alberi di Endor, tutto è curato nel dettaglio, e con questa qualità rimpiangiamo ancor più la mancanza di una modalità singleplayer solida.Superlativo anche il sonoro con campionamenti presi direttamente dalle pellicole e una colonna sonora classica da pelle d’oca per gli amanti di Star Wars. non mancano infine le personalizzazioni dei soldati, ma non delle armi purtroppo, relative unicamente alle teste, con solo due opzioni aggiuntive per le armature.Animazioni eccezionali rendono le battaglie spettacolari da vedere con un lavoro fatto sugli eroi curato ma non a livello delle truppe base inspiegabilmente, e anche i veicoli, con il loro semplicissimo sistema di controllo, sono riprodotti con una dovizia di particolari incredibile. Battlefront infine si presenta con due camere distinte, permettendo ai giocatori di combattere anche in terza persona, o di entrare direttamente nel cockpit dei velivolo, sublime per immersione ma decisamente più complesso quanto guidabilità.
– Tecnicamente impressionante
– Atmosfera eccelsa
– Molto divertente, nella sua semplicità
– Discreta quantità di modalità multigiocatore
– Manca una modalità storia
– Sbilanciamenti nelle armi, nelle carte e negli eroi
– Nessuna reale innovazione
– Splitscreen solo per le Missioni
Battlefront non è un FPS studiato per fare breccia nel cuore dei fanatici degli sparatutto, questo è bene metterlo in chiaro fin da subito. Il nuovo titolo DICE è una produzione mirata a un target ben preciso, a tutti quei fan di guerre stellari che non vedono l’ora di entrare nell’atmosfera dei film e partecipare in prima persona alle battaglie viste mille volte su schermo. In questo il gioco qui esaminato è perfetto sotto tantissimi degli aspetti chiave: accessibile, bello da vedere e con modalità note e solidissime, Battlefront fa tutto quello per cui è stato ideato. Con una campagna singleplayer degna e una maggior profondità nel sistema di gioco sarebbe potuto diventare molto più di quello che è al momento, per ogni genere di giocatore.