Rome: Total War
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a cura di Freemark
Dal Giappone feudale alla Roma imperiale. Il 2004 è l’anno di svolta per la Creative Assembly, che con il nuovo, attesissimo titolo Rome: Total War promette di stabilire una terza pietra miliare per gli strategici del futuro.E come per i due precedenti capitoli, anche questa volta si può parlare senza peli sulla lingua di uno straordinario successo.
Romolo e RemoTotal War è un marchio ben conosciuto dagli amanti degli strategici. Sviluppato dalla Creative Assembly, è un logo che richiama battaglie epiche, scontri tra migliaia di uomini, tattiche di guerra raffinate e capacità strategiche non comuni. Partendo dal nulla, con Shogun: Total War e successivamente con Medieval: Total War, i ragazzi della Creative sono riusciti a guadagnarsi un posto di tutto riguardo nell’Olimpo delle più importani software house. E visti gli incredibili passi avanti dal primo Shogun al secondo Medieval, era naturale aspettarsi qualcosa di storico da questo terzo capitolo.Innanzitutto, l’ambientazione: come il nome suggerisce, Rome è ambientato ai primordi della Roma Imperiale, e ci vedrà impegnati nella difficile impresa di conquistare il titolo di Princeps Senatus, ovvero di Imperatore di Roma (e quindi, fondamentalmente, del mondo intero). Per farlo, potremo scegliere dapprima tre famose gentes, ovvero tre famiglie storiche: la gens Julia, la gens Scipia, la gens Bruta. A quel punto partiremo con una piccola regione e una modesta quantità di truppe, e con alcune missioni assegnate dal Senato: spetterà a noi dimostrare il nostro valore e cominciare la scalata verso il successo!
Le differenze rispetto a MedievalCertamente un punto fondamentale di Rome è dato dalle differenze rispetto al suo predecessore, in termini di sistema di gioco. Questo porta poi alla vera e propria domanda da un milione di dollari, e cioè: “Ma Rome è meglio di Medieval?” Andiamo con ordine. La prima grande differenza rispetto a Medieval consiste nel fatto che, a inizio gioco, non ci sarà possibile scegliere tutte le fazioni presenti, ma solo le tre famiglie romane. Per avere accesso a tutte le altre fazioni (tra cui i Greci, i Macedoni, i Galli, i Traci, i Seleucidi e molti altri ancora) dovremo, nel corso della campagna di gioco, eliminare ciascuna fazione sterminando i suoi regnanti. Ogni fazione che riusciremo personalmente a eliminare diventerà giocabile nelle partire successive. Certo, la cosa può risultare un po’ ostica, ma aumenta notevolmente la curva di interesse del gioco e la voglia di combattere contro ogni fazione. Inutile dire che ciascuna di esse ha unità del tutto speciali, per cui giocare con i Greci piuttosto che con i Romani cambia radicalmente l’esperienza di gioco. Ma proseguiamo con le differenze. Come ricorderete, caratteristica unica dei giochi targati Total War è il dualismo strategia/tattica: la prima parte del gioco si svolge su una mappa dell’Europa dove ci è dato spostare le nostre armate (rappresentate da pedine) da una regione all’altra. Non solo: in ciascuna regione possiamo creare fortezze con vari tipi di strutture, dal fabbro, al mercato, alle caserme per le nuove truppe. La seconda parte del gioco sorge non appena le nostre armate entrano in conflitto con quelle nemiche: la battaglia è una splendida simulazione in cui ciascun plotone, composto anche da centinaia di uomini, viene guidato manualmente con grande gioia degli amanti della tattica.In Rome, questa formula viene mantenuta ma anche enormemente ampliata. Innanzitutto la parte strategica: la mappa di gioco non è più la sterile “pezza bianca” di Medieval, dalle fattezze un po’ risikiane. E’ invece un’ottima mappa simil-3d, con tanto di dettagli grafici (ponti, foreste, strade) che hanno poi importanti effetti di gioco. I nostri eserciti, sempre rappresentati da pedine -ma questa volta animate-, si muovono molto più velocemente se camminano lungo le strade. Non solo: se un’armata viene messa a presidiare un ponte, bloccherà il passaggio a ogni armata nemica, e in caso di conflitto, la battaglia si svolgerà proprio sullo stesso ponte. Se invece appostiamo un nostro plotone in una foresta, nella mappa strategica, avremo la possibilità di tendere imboscate ai nemici di passaggio. La parte tattica del gioco non è molto diversa da Medieval, ma è stata leggermente semplificata e resa più immediata e rapida (uno dei maggiori pregi è dato dalla velocità di spostamento delle truppe, aumentata rispetto al gioco precedente). Ma il fatto che le battaglie si svolgano esattamente sullo stesso terreno di gioco della mappa strategica, implica che la scelta di dove affrontare le battaglie diventi estremamente importante. Difendere un ponte, per esempio, è molto meglio che attaccarlo. Avere dalla propria colline e rilievi montuosi su cui porre gli arcieri fornisce un grande vantaggio tattico. Insomma, se già Medieval era la gioia di ogni novello generale, posso assicurarvi che Rome aumenta questo elemento esponenzialmente…
Altre novità: finalmente la diplomazia!Nella preview di Rome Total War, io personalmente mi ponevo un grande dubbio. Da amante sfegatato di Medieval, ho sempre riconosciuto al gioco della Creative Assembly un difetto piuttosto grave: la quasi totale mancanza di un apparato diplomatico efficace. Certo, era possibile creare emissari e principesse da inviare nei paesi nemici. Ma il loro unico scopo era quello di creare alleanze o tregue, o al massimo corrompere armate. Se consideriamo che giochi come Master of Orion o Alpha Centauri presentavano già molti anni fa le possibilità di stipulare trattati economici, coordinare gli alleati per attaccare un nemico comune e così via, la carenza di Medieval risultava piuttosto deludente. E, nella preview di Rome, mi auguravo che la Creative Assembly migliorasse questo importante aspetto.Indovinate un po’?L’hanno fatto! I diplomatici, sotto forma di “pedine”, possono essere inviati nelle città di altre fazioni per negoziare una serie di proposte, non numerosissime, ma comunque sufficienti. Si può per esempio proporre un accordo commerciale, si può chiedere un’alleanza, si può chiedere un pagamento una tantum di tributi, si può chiedere di attaccare insieme un’altra fazione o, ancora, di cedere immediatamente una determinata città. Naturalmente i diplomatici dell’altra fazione possono replicare alla richiesta con una controfferta… do ut des.Non nascondo la soddisfazione personale per questa novità: risolta questa mancanza, mi sento quasi di dire che Rome sia un titolo pressoché perfetto. Non dimentichiamo infatti che il gioco prevede tutti quegli elementi classici di Medieval, come per esempio le spie (che in Rome possono infiltrarsi nelle città nemiche e aprire i cancelli quando le nostre armate arrivano per assediare…), gli assassini, ma anche i tratti “gidierreschi” di generali e sovrani (le varie virtù e vizi, che rendono più “umani” i personaggi e hanno anche effetti sulle loro statistiche).
Una particolarità: gli assediCi vorrebbe una recensione intera solo per raccontarvi le emozioni che si provano durante le battaglie di Rome. Cominciamo col dire che gli scontri sono molto meno “automatici” di quanto avveniva in Medieval. Impersonando i gloriosi romani, che in effetti avevano l’esercito più preparato e meglio attrezzato del mondo, è possibilissimo vincere contro armate in grande superiorità numerica. L’importante è naturalmente schierare le truppe con attenzione, e usare ogni unità con cura e precisione. Questo implica saper scegliere quali unità vanno sacrificate e quali invece devono entrare in battaglia solo al momento propizio. La cosa diventa particolarmente interessante durante gli assedi alle città. Per rendere il processo meno macchinoso e lungo rispetto a quanto avveniva in Medieval, si è deciso che per conquistare una città nemica è necessario far breccia attraverso le sue mura, raggiungere la piazza centrale, conquistarla e mantenerla per diversi minuti (in alternativa si può sempre decidere di sterminare ogni nemico fino all’ultimo uomo, ovviamente…). La cosa è più facile a dirsi che a farsi, ma l’emozione sale alle stelle! Innanzitutto, diversamente da Medieval, non è più necessario costruire le armi da assedio prima dell’attacco. Arieti et similia vengono costruiti sul posto, durante i turni di assedio, prima della battaglia vera e propria. Quindi, una volta che manderemo una nostra armata ad assediare una città nemica, dovremo per prima cosa valutare di quali difese essa dispone. E’ circondata solo da una palizzata di legno? Un ariete sarà più che sufficiente a far breccia. Possiede invece mura alte e riforzate? Allora serviranno scale e catapulte, per cui bisognerà mantenere l’assedio più a lungo, per permettere alle nostre truppe di costruire le armi necessarie. Fatto questo, si potrà dare il via alla battaglia vera e propria. Ogni battaglia, in Rome, comincia con una breve scenetta random nella quale il generale incita le proprie truppe con frasi cinematografiche (avete presente il Gladiatore?). Mitiche sono anche le frasi di ciascuna unità, che volutamente ricalcano alcuni film storici (i migliori sono gli arcieri: ordinando di attaccare, si sentirˆ dire “Unleash Hell!” – “Scatenate l’Inferno!”)… è chiara e apprezzabilissima l’idea dei programmatori di mettere il giocatore al centro di un’esperienza epica!Ma dicevamo: la battaglia ha inizio, e davanti a noi si stende la città nemica, protetta dalle fortificazioni. Dopo aver schierato le truppe, dovremo mandare alla carica le armi d’assedio, per esempio gli arieti. Ci vorrà qualche minuto perchè riescano a spaccare la cinta nemica, e poi da lì dovremo cominciare a infilare le nostre truppe nella breccia, cercando di non farci bloccare dalle unità di difesa nemiche. Pian piano la battaglia comincerà a spostarsi sempre più verso il centro della piazza, dove si trova di solito il cuore dell’esercito nemico… una volta conquistata la piazza, a meno che non ci siano rinforzi inaspettati, la battaglia sarà quasi sempre in nostro favore!
Tecnicamente, ovvero: sogno o son desto???Dal punto di vista tecnico, Rome è qualcosa di eccelso. La grafica è semplicemente stupenda, con ogni singolo modello in 3D, a differenza di Medieval in cui i modelli erano in due dimensioni. Durante i combattimenti è possibile zoomare fino a vedere il volto di ciascun soldato… e i dettagli sono splendidi. Ripeto: un’esperienza incredibile. Gli scenari poi sono favolosi, se già avevano un certo fascino in Medieval, qui si arriva all’inverosimile. Tenendo comunque presente che si tratta di uno strategico e non di un FPS, la grafica tocca vette di eccellenza mai viste prima in un titolo della stessa categoria.Menzione particolare va anche al sonoro: dalla musica introduttiva a quella di accompagnamento. La colonna sonora è, traccia dopo traccia, degna di un film come il Gladiatore. E parlavamo già prima delle divertenti e azzeccatissime frasi delle unità e dei generali prima delle battaglie: “Scatenate l’inferno!”. Oscar alla colonna sonora e ai doppiatori, insomma.Concludiamo con il gameplay: anche qui non può che scattare un applauso per l’eccellenza raggiunta dai ragazzi di Creative. Sono riusciti a creare un perfetto mix tra la profondità di Medieval e la semplicità richiesta da molti neofiti. Una cosa che ben poche software house sarebbero in grado di compiere senza scontentare un’ampia fetta di giocatori.
ConclusioneMa insomma, qualche difetto questo Rome ce l’ha? Bella domanda. Sono sempre stato un detrattore delle recensioni con voti esaltanti e troppo alti. Ma devo ammetterlo: trovare un difetto in Rome è quasi impossibile. L’unico che mi sento di trovare è la presenza di numerosi bug, ma aggiungo anche che nessuno di questi impedisce una corretta e piacevole fruizione del gioco. Non solo: le prime patch sono già in lavorazione. E poi, per dirla tutta, è impensabile creare un gioco vasto e dettagliato come Rome senza includerci qualche lieve falla. No, Rome è veramente uno dei pochissimi titoli che rasenta la perfezione: sicuramente un gioco eccellente sotto ogni aspetto, dalla grafica (incredibile, sempre tenendo conto che si tratta di uno strategico a turni), al sonoro (strepitoso e carismatico) per finire soprattutto con il gameplay, semplificato rispetto a Medieval ma ancora incredibilmente affascinante e ampio, abbastanza variegato da tenere un giocatore incollato al monitor non ore, non giorno, non settimane, ma direi tranquillamente mesi o anni.
HARDWARE
MULTIPLAYER
E’ presente una sezione multiplayer, giocabile tramite Gamespy, Lan o connessione diretta.
– Grafica eccellente
– Sonoro eccellente
– Longevità virtualmente infinita
– Cura strepitosa dei dettagli
– Migliora tutti gli aspetti di Medieval, e corregge i pochi difetti!
– Quasi nessuno. Qualche bug, ma di poco conto.
9.3
Rome è un gioco che consiglio a tutti. Gli appassionati degli strategici non possono lasciarselo sfuggire, perchè Rome è sicuramente uno dei migliori titoli di sempre, in questa categoria, e per molti potrebbe essere “il” migliore in assoluto. Ma Rome è concepito in modo da piacere a tutti, anche coloro che hanno meno pazienza e voglia di cliccare tra decine e decine di opzioni: la Creative è riuscita al tempo stesso a semplificare e migliorare quel capolavoro che era Medieval, e il risultato è un prodotto pressoché perfetto, sicuramente un gioco storico.
Viste le premesse, c’è da rabbrividire al solo pensiero di quali straordinari prodotti saprà sfornare questa software house per il futuro… cominciamo ad attendere con ansia un’espansione per questo capolavoro immortale!
Voto Recensione di Rome: Total War - Recensione
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