Se siete amanti del calcio sicuramente vi piacerà FIFA o PES. Se siete patiti di corse in macchina invece ci sono molti titoli che fanno al caso vostro, come Need for Speed, Forza, Assetto Corsa e via discorrendo. Ebbene, sia per voi che per tutti gli altri, a cui di questi generi non frega niente, qualche giorno fa è uscito per PS4 e PC Rocket League, il seguito di Supersonic Acrobatic Rocked-Powered Battle-Cars, un gioco che di fuori di testa, oltre al nome, ha anche il concept. I ragazzi di Psyonix lo hanno creato quasi per sbaglio, mentre erano al lavoro su altro, ma il risultato è stato un prodotto dal coefficiente di divertimento veramente fuori scala.
Partite di calcio con macchinine a propulsione razzo? Si può fare! Ed ecco il modo migliore per farlo!
Sciabolata col paraurti
Probabilmente a leggerla così può sembrare un’idea sciocca o strana, ma vi assicuro che, pad alla mano, il gioco è divertente come pochi altri. In Rocket League si disputano partite di calcio usando al posto dei giocatori delle macchinine, con lo scopo ovviamente di insaccare la palla nella rete avversaria e totalizzare più goal possibili. I mezzi sono in grado di compiere acrobazie mirabolanti: saltare è la più semplice, ma premere una seconda volta il salto mentre si è a mezz’aria permette di effettuare uno “strafe roteante” nella direzione indicata. Una volta caricata la barra del turbo inoltre, tramite la raccolta di specifici power-up sparpagliati nel campo, è possibile fruire dalla spinta a razzo.
“Un normale NOS” penserete voi. Certo, tuttavia la sua utilità non si riduce a una semplice accelerazione improvvisa. Di sicuro la maggior velocità è utile per raggiungere la palla prima degli avversari, ma se invece della sfera il vostro obiettivo è una vettura nemica lo speronamento la farà esplodere, tenendola fuori dal gioco per alcuni secondi. E non è finita qui, la propulsione, se attivata in aria, fa volare la macchinina come un razzo, rendendola difficile da controllare ma in grado di compiere intercettazioni aeree e schiacciate in porta estremamente efficaci.
L’arena di gioco è delimitata da pareti e soffitto invisibili ma, complice anche una fisica permissiva, la possibilità di correre su queste superfici c’è e ciò contribuisce a non spezzare mai il ritmo di gioco con seccanti inchiodate. Insomma, come avrete capito, questo titolo basa tutto sul suo concept da manicomio e su un gameplay maledettamente divertente. Non lasciatevi ingannare però, il divertimento inizia subito ma padroneggiare totalmente il sistema di controllo richiederà un po’ di tempo, soprattutto per quanto riguarda il volo con il turbo. L’anima da competitivo online del titolo Psyonix vi porterà spesso a confrontarvi con sfidanti che, invece di normali macchinine, sembra stiano utilizzando degli aerei.
Bigger, better, and more badass!
Rispetto al predecessore Rocket League introduce alcune novità, soprattutto per quanto riguarda l’estetica dei veicoli, vero tallone d’Achille della precedente incarnazione. Man mano che si gioca infatti vengono sbloccati nuovi bolidi, differenti tra loro solo per estetica, e varie parti per personalizzarli come ruote, adesivi, verniciature, antenne e tanta altra roba gustosa. Il titolo prevede match che vanno dall’uno contro uno al quattro contro quattro, giocabili sia con i bot che in split screen, e ovviamente anche online. La vera chicca è la possibilità di giocare in rete con lo schermo condiviso, dando vita a vere sfide tra salotti, spalla a spalla con i propri compagni di squadra. É inoltre possibile giocare una sorta di torneo offline contro i bot settando tutti i parametri del caso: dimensioni delle squadre, durata della stagione e numero di team nei playoff.
Esiste peraltro una modalità allenamento suddivisa in tre discipline: parate, tiri in porta e tiri al volo, tutti con tre livelli di difficoltà. Il training permette di prendere confidenza con delle meccaniche molto importanti, dandoci la possibilità di approcciarle con calma e studiarle a fondo, per poi riuscire ad applicarle efficacemente in partita.
Unico neo rispetto alla precedente produzione è la presenza di un solo campo da gioco, forte di diverse ambientazioni ma sempre uguale. Torna anche la telecamera fissa in direzione della palla, questa volta attivabile e disattivabile alla pressione di un tasto. Aggiunta degna di nota è un segnalatore a forma di cerchio presente sul terreno in corrispondenza della palla: questo ne indica l’altitudine permettendoci di calcolare il tempo con cui saltare per intercettarla.
Per quanto concerne il comparto tecnico non ci si può lamentare. Il design giocattoloso ma aggressivo delle vetture ha il suo perché e sia queste ultime che le arene vantano un buon dettaglio grafico. Artisticamente il titolo fa uso di sgargianti colori al neon per ambientazioni e boost, e gli effetti delle esplosioni sono gradevoli anche se non fanno gridare al miracolo. Punto di forza, fondamentale per questo tipo di produzione, il framerate, che ci è sembrato granitico senza mai mostrare alcun calo.
– Divertimento a palate
– Gameplay intuitivo ma profondo
– Giocabile in splitscreen, on line ed entrambi contemporaneamente
– Non ha un nome altisonante come quello del predecessore
– Un solo tipo di campo
Questo gioco fa esattamente quello che ogni buon videogame dovrebbe fare: diverte di brutto! Il suo concept delirante, unito ad un gameplay veloce e mai noioso, non necessita di orpelli o modalità aggiuntive per fare il suo lavoro. Le migliorie rispetto al predecessore ci sono e i pochi punti deboli che aveva sono stati efficacemente aggiustati. Che vogliate giocarci sul divano con amici, online con perfetti sconosciuti, o entrambe le cose contemporaneamente, il risultato non cambia: il divertimento è assicurato. Consigliato senza riserva alcuna!