Dobbiamo tornare al millenovecentonovantasei (o nel novantasette in Europa) per incontrare l’ultima volta in cui una home-console Nintendo è stata lanciata con un’avventura dell’idraulico più famoso del mondo. Si trattava di Super Mario 64, un titolo che è servito come pietra angolare per il futuro sviluppo dei platform e non solo, indicando la via della telecamera controllata dall’utente e del movimento nelle tre dimensioni grazie agli stick analogici. Durante la sfortunata (dal punto di vista delle vendite) era del Gamecube il testimone è stato passato nelle tremolanti mani di Luigi, da sempre all’ombra del fratello in rosso, che ha saputo prendersi una rivincita mica da ridere con quella piccola, grande perla di Luigi’s Mansion. Arriviamo al Wii, la console dei record, la console del definitivo sdoganamento dei videogiochi come passatempo per famiglie, console sulla quale i Mario Bros. si sono fatti attendere un anno intero, ripagando la pazienza dei fan con Super Mario Galaxy, un titolo capace di guardare negli occhi il capitolo a sessantaquattro bit, ergendosi a nuovo simbolo di un genere (e poi è arrivato il numero Due, ma questa è un’altra storia).
Siamo ai giorni nostri, precisamente siamo al trenta novembre del duemiladodici, il giorno che verrà ricordato negli annali dei videogiochi grazie al lancio del Wii U nel Vecchio Continente, un lancio finalmente accompagnato da una Nuova avventura di Super Mario. Quel “Nuova” non è maiuscolo per un errore, il titolo di cui stiamo parlando è infatti quel New Super Mario Bros. U che si propone come candidato a miglior platform 2D della storia, grazie ad un sapiente dosaggio di elementi tradizionali e di trovate figlie dei giorni nostri. Ma non facciamoci prendere la mano, perché di cose da dire in questa recensione ce ne sono veramente tante e le conclusioni potremo trarle solo alla fine: siamo al cospetto della vera killer application per Wii U?
Killer app. sì, killer app. no
New Super Mario Bros. U è il quarto capitolo nella fortunatissima serie di titoli pensati per riproporre il platform vecchia maniera. E’ un ottimo gioco, senza mezzi termini, ma gli viene addossata la colpa di raggiungere i negozi a poca distanza da New Super Mario Bros. 2 per Nintendo 3DS. Siamo volutamente provocatori, ma certo non si può tacere il fatto che, se il capitolo per la console portatile non fosse arrivato giusto tre mesi fa, forse non avremmo assistito a quelle smorfie di insoddisfazione sulle facce degli utenti più appassionati. C’erano anni in cui gli episodi di Super Mario non sembravano mai abbastanza, è forse passato quel periodo? Probabilmente il motivo del disappunto di alcuni è più legato alle grandi, grandissime aspettative legate al prossimo capitolo che vedrà il baffuto in rosso muoversi nelle tre dimensioni, aspettative che alimentano un bel po’ di sana curiosità che scalpita per essere soddisfatta. Ecco, se mettiamo fianco a fianco l’ipotetico seguito spirituale di Super Mario Galaxy 2 con New Super Mario Bros. U, sempre che tutto vada come al solito negli studi di Nintendo, è chiaro che il secondo non possa ambire a portare con sé alcuno stravolgimento o nessuna particolare evoluzione. Il percorso del Nuovo Mario in 2D è più lento e graduale, ma non per questo meno interessante, e soprattutto meno amato dal pubblico. Magari noi espertoni non abbiamo difficoltà a padroneggiare gli stick analogici o a dominare i movimenti nello spazio, ma gli utenti meno smaliziati trovano la loro coperta di Linus nel vincolo bidimensionale, ed i numeri di venduto più che doppi di New Super Mario Bros. Wii rispetto a Super Mario Galaxy non fanno che consacrare i capitoli della serie New come vere e proprie killer application. Che poi il gioco che stiamo analizzando in queste righe non sia capace di mostrare i muscoli dell’hardware del Wii U, o non sia forse il migliore per presentare le capacità offerte dal Wii U Gamepad è tutto un altro discorso, ma certo non si può dire che l’utenza esperta rimarrà delusa, anzi, la nostra prova ha svelato un titolo che, sotto le innocenti spoglie della familiarità, nasconde un cuore squisitamente pensato per i giocatori più esigenti.
Le sfide della Storia, la storia delle Sfide
La modalità Storia in New Super Mario Bros. U prende il là dai soliti presupposti, ma ci interessa veramente qualcosa di chi abbia rapito chi, quali siano le tartarughe puntute ad inabitare i vari castelli, o quale minaccia incomba sul Regno dei Funghi? In effetti i pretesti narrativi ideati per permettere a Mario di percorrere in lungo e in largo tutto il mondo di gioco non hanno mai ricoperto un ruolo fondamentale e, anche questa, volta si tratta di semplici scuse per giustificare il susseguirsi dei livelli.
La curva della difficoltà è tutto sommato in linea con quella apprezzata nel capitolo per Nintendo Wii, con una prima zona accessibile, ma non regalata, ed un successivo crescendo in un vortice di scelte di game desing sempre più ardite e stimolanti. Al solito ogni livello ha più livelli di lettura, nel senso che si presta a diversi approcci a seconda della tipologia di giocatore coinvolto: un utente alle prime armi sarà soddisfatto semplicemente raggiungendo la bandierina finale entro il tempo limite, un giocatore medio vorrà recuperare tutte e tre le Monete Stella, mentre i più abili non troveranno pace fino a quando non avranno tastato passo passo ogni centimetro percorribile, scoprendo ogni segreto e catturando quante più monete possibile. Se nei primissimi livelli questi tre differenti approcci non sono radicalmente separati, più si procede e più le tre strade si dividono chiamando in causa l’abilità del giocatore, nei livelli oltre la metà del gioco la cattura di una Moneta Stella “qualsiasi” può rivelarsi capace di sfidare l’esperto, mentre alcuni passaggi segreti sono sapientemente nascosti (e non mancano i rimandi al passato).
Dove però il cosìddetto hardcore gamer troverà pane per i suoi denti è nella modalità Sfida, vero e proprio paradiso del completista, capace di stuzzicare anche i più bravi tra gli impersonatori di Mario. Si tratta di una copiosa collezione di livelli (che si sbloccano via via con il proseguo del gioco) nei quali raggiungere degli obiettivi precisi entro un tempo limite: si parte dalla corsa verso la bandierina finale (vero e proprio inno al Piccolo Grande Mago dei Videogames che c’è in ogni giocatore di Super Mario) per arrivare alla caccia alle monete passando attraverso i salti di precisione di nemico in nemico.Ognuna di queste attività sembra la consacrazione di quanto già si faceva per il puro piacere personale (o per bullarsi con gli amici) grazie ad un level design semplicemente senza eguali, capace di creare un perfetto ritmo di gioco per chi sa imbroccare il primo passo di danza. Le nostre prodezze, poi, vengono automaticamente registrate tramite appositi replay che ci permettono di studiare i nostri punti forti e, soprattutto, quelli deboli così da migliorare i risultati.
Passo dopo passo
L’overworld di New Super Mario Bros. U è un corpo unico senza soluzione di continuità che vede il giocatore attraversare le varie zone in maniera armoniosa, zone che sono caratterizzate secondo i canoni della serie, destreggiandosi tra un livello ed uno scontro direttamente sulla mappa. Come succede ormai per tradizione, infatti, anche in questo ultimo capitolo è possibile incontrare dei nemici durante il movimento da un livello all’altro, così da venire trasportati in un mini scontro dal quale ottenere oggetti da conservare nell’inventario per i momenti difficili. Tornano anche le casupole dei fidi Toad nelle quali partecipare a semplici giochi per ottenere i power-up, e fanno la loro comparsa tre diversi tipi di Baby Yoshi da sfruttare per le loro capacità: quello blu è in grado di trasformare i nemici in monete grazie alle bolle, quello rosa può gonfiarsi e far svolazzare il nostro avatar, mentre quello giallo emette una potente luce capace di rischiarare anche i livelli più avvinti dalle tenebre. Non mancano gli Yoshi adulti da cavalcare all’interno dei livelli ed ai quali far mangiare nemici e frutti, proprio questi ultimi permettono, al completamento di un indicatore, di ricevere in regalo un oggetto utile tra i quali non può che fare la sua bella figura il nuovo potenziamento introdotto per questo capitolo. Mangiando una ghianda si può, infatti, indossare il costume di uno scoiattolo volante capace di planare e di seguire così i percorsi disegnati dalle monete sistemate nei punti più invitanti dagli sviluppatori. La gestione di questo power-up è sensibilmente diversa dalla discesa controllata del Fungo Elica, scongiurando il pericolo di una sovrapposizione di capacità e confermando che il gameplay della serie, nonostante sia incredibilmente solido, accetta di buon grado le novità che vi vengono inserite.
E il Wii U Gamepad?
Arriviamo dunque a quella che, paradossalmente, è forse la caratteristica meno riuscita di tutta la produzione Nintendo: l’integrazione delle capacità del Wii U Gamepad nella struttura ludica della serie. Come ormai sappiamo tutti, nelle partite in multiplayer un giocatore può impugnare il tablet controller Nintendo per creare delle piattaforme nel mondo di gioco, bloccare i nemici ed alcuni elementi delle ambientazioni, ed attivare particolari interruttori. Qui il giornalista deve fare uno sforzo e valutare le interazioni con la nuova periferica della Grande N da due diversi punti di vista, il primo dei quali sarà quello del giocatore esperto e capace. Ecco, ci sembra difficile immaginare il raffinato conoscitore del game design della serie affidarsi alle cure di un secondo giocatore, cure che finirebbero per spezzare quel ritmo tanto accuratamente orchestrato da Nintendo. D’altro canto, se parliamo di multiplayer nella serie New, abbiamo in mente un’esperienza tutt’altro che perfezionista e in punta di forchetta, si tratta invece di un’allegra combriccola di personaggi che trotterellano per lo schermo spintonandosi e saltandosi addosso, ora inseguendo gli altri dentro ad una salvifica bolla, ora lasciandoli indietro grazie ad una serie indovinata di salti. In un’ottica di questo genere, in effetti, il Wii U Gamepad ci è sembrato capace di aggiungere quel qualcosa in più al piacevole clima da gita con gli amici che si viene a creare, presentando un quinto giocatore capace, con la sola imposizione del pennino, di aiutare i compagni sull’orlo del baratro o condannarli alla più rovinosa delle cadute. La terza ipotesi, forse quella meno realistica, vede due giocatori inseguire la perfetta sincronia nel pensiero creando così un percorso alternativo a quello pensato dagli sviluppatori, ma ci sembra difficile che a Nintendo lascino appositamente inesplorato un tracciato migliore di quello proposto, per il solo gusto di vederlo ideare agli utenti.
Dove il Wii U Gamepad convince è invece sul fronte della comodità: la periferica della Grande N non fa rimpiangere i controller tradizionali neanche dopo diverse ore di intenso utilizzo, vuoi per la sua leggerezza, vuoi perché ci è capitato più volte di riscoprirci intenti a fissarne lo schermo in luogo di quello del televisore, constatando così l’ottima pulizia tecnica del titolo sia in tv, che sul touch-screen.Del resto se sono ormai sei anni che tutta la stampa specializzata chiede a gran voce un gioco Nintendo in HD ci sarà un motivo, ed il motivo è che, anche senza sfoggio di potenza o di particolari guizzi tecnici, New Super Mario Bros. U gode della solita, indovinatissima, direzione artistica della serie, regalando splendidi scorci nella loro semplicità (per poi spiazzare con livelli come il tanto mostrato acquerello che strizza l’occhio a Van Gogh, facendo sperare che venga realizzato un titolo interamente con quello stile, tanto è meraviglioso).Ad un comparto video semplice, ma curato, si affianca un accompagnamento sonoro all’altezza della situazione grazie a temi vecchi e nuovi. Forse manca un brano simbolo capace di infilarsi tra le pieghe della memoria dei giocatori (un po’ come l’azzeccatissimo temino di Nintendo Land), ma il risultato globale è, come al solito, più che positivo.
– Level design curatissimo
– La modalità Sfide è un sogno per gli esperti
– Mario in HD ha uno stile semplice, ma piacevolissimo
– Sempre ottima la curva di difficoltà
– Il Wii U Gamepad è sfruttato marginalmente
New Super Mario Bros. U è un ottimo platform, forse il miglior esponente della serie New, forte di un level design particolarmente ispirato e di un’offerta ludica variegata e stuzzicante per ogni tipologia di giocatore. Le varie sfide, soprattutto, ci sembrano capaci di catturare gli appassionati grazie al loro valorizzare i migliori elementi dell’architettura di gioco costruendoci attorno degli obiettivi su misura, senza nulla togliere ad una modalità principale che inserisce diverse piacevoli novità. New Super Mario Bros. U è senza dubbio una killer application per il Wii U, sia che si parli ad un hardcore gamer che ad un giocatore dell’ultim’ora, anche se non è certo il titolo migliore per mostrare le capacità del Wii U Gamepad.