Recensione

Gran Turismo Sport, recensione del nuovo capitolo orientato agli e-sport

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

ATTENZIONE: Gran Turismo Sport è un titolo strutturato per essere quasi esclusivamente un competitivo online, pertanto la vera bontà del lavoro di Polyphony Digital può essere saggiata solo sul lungo periodo e dopo diversi mesi in cui le gare saranno a pieno regime e coi piloti virtuali che determineranno di fatto il successo o meno del gioco. Solo col tempo si potrà capire se l’intuizione di Yamauchi è stata buona o se gli appassionati di Gran Turismo non vedranno di buon occhio questa evoluzione, motivo per cui continueremo a fare altre dirette e articoli di approfondimento, così da scoprire quale sarà il destino di Gran Turismo Sport. Consapevoli di tutto ciò, è il momento per noi di emettere il nostro verdetto sull’offerta di gioco disponibile al lancio.
In occasione del ventennale della storica saga automobilistica che ha fatto le fortune delle prime due PlayStation, il nuovo capitolo appena arrivato su PS4 ha deciso di cambiare faccia: Gran Turismo Sport rinuncia integralmente alla classica modalità carriera composta storicamente da una pletora di gare e competizioni e si sposta online, con una modalità multiplayer che vuole diventare il nuovo punto di riferimento per gli e-Sport automobilistici.

I tempi che cambiano

Entrati nel menù principale vi renderete immediatamente conto dal cambio di rotta operato da Gran Turismo Sport: oltre alla modalità arcade, composta da trentotto gare da effettuare senza incorrere in penalizzazioni e usando tutti i furbi stratagemmi a cui la serie ci ha abituato da vent’anni, troviamo la modalità Campagna, suddivisa idealmente in tre macro sezioni. 
Le gare Arcade vengono sbloccate progressivamente all’aumentare del livelo pilota, non hanno condizioni particolari a cui dover sottostare e funzionano esattamente come nel vecchio Gran Turismo uscito su PSP. 
Nella Modalità Campagna, a seconda delle sfide proposte, potreste invece essere squalificati se uscite fuori pista, toccate un avversario o sbattete contro una protezione; in ogni caso, non potrete operare in alcun modo sulle opzioni delle gare, perché sarà ovviamente il gioco a mettervi dei paletti, così come avviene nelle competizioni multiplayer.
La campagna, dicevamo, è composta dall’Accademia di Guida, della Sfida Missioni e dall’Esperienza sul Circuito, che fungono da preparazione alla modalità Sport, vero cuore pulsante del prodotto e della nuova proposta pensata da Yamauchi e soci.
All’interno dell’Accademia di Guida troverete diverse mini sfide che sostituiscono di fatto le vecchie patenti, senza tuttavia essere vincolanti per prendere parte alle gare successive. In Sfida Missioni dovrete spingere al massimo le vostre tecniche di guida attraverso otto diverse fasi in cui dovrete salire a bordo di bolidi e soddisfare determinate condizioni, come raggiungere velocità molto elevate prima di tagliare il traguardo o vincere delle gare. In Esperienza sul Circuito apprenderete invece le strategie per dominare ogni tracciato, grazie a delle mini sfide ambientate nelle diverse sezioni dei circuiti. Questi sono in sostanza i contenuti che troverete nel single player..

Scendono in pista i campioni

La modalità Sport è il centro nevralgico dell’esperienza di gioco, poiché una volta portate a termine le poche missioni proposte dalla cosiddetta campagna, tutto ciò che vi rimane saranno le sfide online. Al suo interno troverete gare quotidiane e campionati in cui dovrete contendere la vittoria ad altri giocatori, e non fatichiamo a credere che nel corso del tempo gran parte della vera carriera, che molti avrebbero voluto trovare offline, sarà in qualche modo presente nel multiplayer. 
Scandite da un calendario che nei prossimi mesi sarà davvero fitto di eventi, le competizioni sono studiate per tirare fuori il massimo dalla vostra voglia di primeggiare, spingendovi a diventare dei dominatori dell’asfalto che difficilmente commetteranno un errore e che tenteranno di migliorare, tutti i giorni, i propri tempi e diventare dei leader incontrastati. 
Se farete vostra questa visione, potreste potenzialmente non staccarvi più da Gran Turismo Sport; se venite dai precedenti capitoli e pensate che non sia questa l’evoluzione della serie, fareste meglio a pensarci molto bene prima dell’acquisto.
Ottimo, almeno concettualmente, il sistema di crescita e di penalità, che favorisce parecchio una guida pulita, corretta e senza sbavature, a dimostrazione di una filosofia che vuole essere mantenuta anche contro gli avversari umani. 
La Classificazione Pilota (CP) fa riferimento alla sua “velocità”, migliora con l’ottenimento di risultati positivi ed è composta da livelli che partono da E (classe da cui tutti devono iniziare), fino ad arrivare a S. La Classificazione Sportività (CS) tiene invece conto del comportamento sportivo del pilota; di conseguenza, indurre altre vetture a uscire fuori pista o tamponarle significherà avere una pessima reputazione e arrancare rispetto a tutti gli altri. Più la classificazione pilota è alta, più punti è possibile ottenere durante i campionati, che consistono in diverse gare su circuito da portare a termine nelle giornate proposte. 
Sebbene questo sistema di penalità sia un ottimo deterrente per chi tende a guidare in maniera scorretta e anarchica, c’è davvero la necessità di un importante perfezionamento, poiché è davvero sin troppo facile toccare le altre auto durante le mischie o subire delle vere e proprie ingiustizie quando la colpa è esclusivamente di chi vi ha tamponato; inoltre, il sistema di collisioni online è un po’ troppo arbitrario e punitivo: il gioco calcola che dobbiate passare attraverso una vettura che diventa una versione fantasma quando gli andate addosso a velocità sostenuta, ma talvolta ciò accade anche quando siete a velocità modeste; la stessa cosa succede quando venite appena toccati o tamponati fortuitamente da un avversario, senza capire in che modo il sistema giudichi le collisioni e la velocità d’impatto. Ci aspettiamo insomma alcune limature per questo sistema buono ma ancora perfezionabile, che al momento può tagliare le gambe anche ai più precisi e mandare in malora delle gare che altrimenti sarebbero andate alla grande e senza particolari problemi. 
Ciascuna gara ha delle regole ben precise, pertanto non potrete impostare il livello dei danni, l’usura delle gomme o il consumo del carburante. Se volete provare l’ebbrezza di guidare nella maniera che ritenete più realistica, e dunque senza aiuti di questo tipo, dovrete limitarvi a qualche gara personalizzata.

The Real Cars Lover

Gran Turismo Sport prosegue alla grande la tradizione della serie per quanto riguarda la cura e la bellezza estetica delle autovetture. I modelli continuano a essere realizzati con una dovizia di particolari davvero maniacale, e grazie alla Photo Mode, chiamata Panorami, potrete mettere il vostro bolide al centro dei luoghi più belli del mondo. Si tratta chiaramente di un orpello che non aggiunge nulla di rilevante in termini di gameplay, così come l’editor delle livree, ma i veri amanti delle auto apprezzeranno senz’altro la possibilità di immortalare splendide auto in scatti che potranno decidere come impostare, tra effetti, filtri e il libero posizionamento delle vetture.
Quando scenderete in pista, si noterà un po’ lo stacco tra le auto e le parti più esterne delle piste, alcune delle quali non fanno di certo gridare al miracolo. Tuttavia Gran Turismo Sport riesce a superare alla grande, anche in questa generazione, la prova estetica sotto la lente d’ingrandimento.
Piccole migliorie arrivano anche dal modello di guida, che è rimasto grossomodo aderente ai classici canoni della serie. Si nota maggiormente il peso delle diverse vetture, soprattutto nelle frenate e negli attacchi alle curve; la fisica ha avuto piccole revisioni e, a parte per i fantasiosi e irrealistici pattinamenti visti nei rally, la situazione è senz’altro migliorata. Ancor più realistico è il feedback del controsterzo e sovrasterzo con determinate vetture, e se opterete per un’esclusione totale degli aiuti – laddove è previsto – avrete un’esperienza di guida totalmente diversa rispetto a chi sceglie le impostazioni di base. Stiamo pur sempre parlando di un “SimArcade”, quindi è chiaro che per avere una simulazione raffinata dovrete rivolgervi ad altri prodotti, ma come sempre Gran Turismo riesce a offrire una valida via di mezzo, adatta a tutti e con una discreta scalabilità.
Ancora una volta, uno dei punti dolenti è rappresentato dall’IA delle vetture, che seguono la loro traiettoria indisturbate, oppongono una resistnza pressoché nulla e non hanno mai l’ardire di abbozzare un sorpasso se non avete prima fatto qualche grossolano errore.
Il sistema di danni, anch’esso scalabile, ha una rappresentazione estetica scarsa, con solo delle lievi ammaccature e delle sverniciature, mentre i danni meccanici possono compromettere la corretta guidabilità del veicolo.
Sono rimaste intatte le opzioni di personalizzazione delle vetture, ideali per chi desidera mettere a punto con grande precisione il proprio mezzo prima di partecipare a una competizione, e nonostante il modding sia ormai un pallido ricordo di quello che fu nelle precedenti iterazioni, è ancora possibile operare – previo scambio di punti miglia – su parametri come la diminuzione del peso e il rapporto di potenza, potendo di fatto far compiere un salto o una retrocessione di categoria per poter così soddisfare le condizioni di determinate gare.
Il vero tallone di Achille di Gran Turismo Sport, rimane però la grande mancanza di contenuti, eccessivamente risicati per un prodotto che viene venduto a prezzo pieno. Se è vero che il supporto al gioco non mancherà nel corso dei prossimi mesi, è vero anche che non conosciamo il modello economico messo a punto da Polyphony e Sony, e pagare per dei DLC che includono piste che in Gran Turismo ci sono sempre state e per dei pacchetti di vetture che avrebbero potuto rimpinguare sin da subito il magrissimo parco macchine attualmente a disposizione, è una pratica che persino al fan più sfegatato della serie farebbe poco piacere.

– La modalità Sport potrebbe davvero essere la diretta evoluzione del franchise

– Molte delle competizioni classiche torneranno nella modalità Sport

– Piccoli miglioramenti alla fisica e al modello di guida

– Pochi contenuti al lancio

– Molti dei difetti storici della serie sono rimasti, IA scarsa, niente ciclo giorno/notte né meteo dinamico

– Sistema di penalità assolutamente da migliorare

8.0

Gran Turismo Sport deve essere considerato un capitolo di rottura, che sposta completamente gli equilibri della saga dal single player al multiplayer, puntando tutto sulla magnificazione degli e-Sport come diretta evoluzione della formula di gioco, che si apre completamente alla competizione e punta a far crescere la community e i futuri campioni di questa disciplina. Gli amanti delle corse online saranno senz’altro sedotti da questa evoluzione, che potrebbe sul serio funzionare e durare nel tempo, ma i puristi della serie, abituati ai capitoli più canonici, rimarranno perplessi dalla mancata possibilità di avere tutto ciò che hanno sempre amato.

Voto Recensione di Gran Turismo Sport, recensione del nuovo capitolo orientato agli e-sport - Recensione


8

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