God of War, un vero God of War

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a cura di Matteo Bussani

Un vero God of War è di sicuro la più difficile, ma allo stesso tempo appagante, modalità che potete scegliere una volta in possesso della vostra copia di God of War. E’ vero, non è forse la migliore per cominciare, ma è sicuramente perfetta per una seconda run all’insegna della follia, degli improperi e della rievocazione costante del nostro pantheon preferito. Ovviamente noi ci siamo passati e, oltre a suggerirvi di vedere la prima ora giocata a questa modalità, vi vogliamo dare anche qualche suggerimento e qualche consiglio da “amico” per viverla nel migliore dei modi, senza che la frustrazione venga a bussare troppo presto alla vostra porta.

Cosa cambia nel combattimento:

– I nemici hanno molta, ma molta, ma molta più vita di prima
– vanno in modalità “berserk”, si ricaricano la vita e salgono di livello 
– hanno un cooldown molto più ridotto per gli attacchi
– non barcollano facilmente e non si concedono altrettanto facilmente ai nostri colpi
– infliggono un danno ampiamente maggiorato
– compiono spostamenti maggiori in minor tempo
– lasciano cadere un numero ridotto di pietre per la vita

1) Non scegliete la strada diretta, esplorate

Sembrerà una banalità, ma è assolutamente fondamentale. Andare dritti per dritto non vi servirà a nulla. Recuperate tutto l’argento possibile dai forzieri, così come tutti gli incantesimi e tutti gli artefatti. Avere dalla vostra materiali, armature e chi più ne ha più ne metta è necessario per affrontare con un arsenale per quanto possibile adeguato i mostri che si parranno innanzi. 
Immaginate di imbarcarvi nel new game plus di dark souls armati di ciuccio e pannolino per l’intera durata dell’avventura: così sarà la vostra esperienza con il gioco se fin da subito non riuscirete a potenziare il vostro set armatura o le abilità a disposizione. 
Non solo, questo punto è legato a doppio filo con il seguente e ora vi spiegheremo il motivo.

2) Prendetevi i vostri tempi

Trovare tutto il loot possibile è la base, ma non pensate che l’esplorazione esaurisca così le sue proprietà benefiche. Godetevi quei pochi momenti di pace senza i combattimenti. Risolvete i puzzle, seguite i passaggi di una sezione non lineare, distraetevi quando possibile. La concentrazione, infatti, è una dote rara e può essere mantenuta al 100% soltanto per brevi sessioni di gioco e recuperarla quando possibile è imprescindibile. Pensate che alcuni studi dicono che la concentrazione durante una lezione cali dopo solamente 40minuti. Bene, giocare in modalità God of War spinge l’attenzione della vostra mente ben oltre una lezione di analisi, per cui va da sé che avrete un’autonomia sicuramente più limitata e sentirete il bisogno di tutti gli stacchi per riprendervi che vi verranno offerti.

3) Morire vi fa bene

Al di là del fattore concentrazione, non potete pretendere di affrontare subito con successo tutti i mostri che vi verranno messi innanzi. Draugr, redivive, bestioni più o meno accoglienti, saranno dei demoni in terra, fortissimi e con delle abilità da far rabbrividire il Kratos degli anni che furono. Essi salgono di livello durante i combattimenti, menano sberloni che neanche Bud Spencer e poi ogni tanto ricaricano pure la vita, spingendo il giocatore sempre al limite del Rage Quit istantaneo. Non demoralizzatevi però, perchè al di là dell’insistenza con cui i nemici cercheranno di rendere concreto il verbo “mors tua vita mea”, più li combatterete più scoprirete i loro pattern di attacco che, per quanto variegati e difficili da arginare, sono pur sempre limitati. Morti una, due, tre volte, avrete sotto controllo situazione e vi verrà naturale scegliere la tattica giusta con cui affrontarli e sarà solo una questione di riflessi… “solo” direte voi: sicuramente meglio che niente. 

4) Non giocate per una partita di salute

Tutte le considerazioni passate ci portano a un’unica soluzione: non giocate assolutamente God of War a questo livello di difficoltà giusto per passare il tempo. Scegliendo questa opzione percorrerete due strade, la prima quella della frustrazione perchè non riuscirete ad avanzare di mezzo centimetro, la seconda quella della disperazione perchè rimpiangere i joystick rotti è un atto che non si augura nemmeno al peggior nemico. La sfida è stata pensata per concentrare nella folle difficoltà dei combattimenti il fulcro della sua esperienza, cercare di snaturarla con partite disimpegnate finirà con farvi prendere a sberle in faccia. E l’unica cosa che verrò a dirvi sarà: “ve lo siete cercati!”.

5) La difesa è il migliore attacco

Una parola può ferire più di una spada, lo scudo non credo. Ma di sicuro è impensabile brandire una spada da morti, per cui fare ampio uso dello scudo non è poi una così brutta idea.
Partite dal presupposto che sono molto più difficili le sezioni con tanti nemici di piccole dimensioni piuttosto che quelle contro i boss, proseguite con il fatto che nessuno di loro avrà la pazienza di aspettare i vostri colpi prima di reagire e vi ritroverete con lo scudo levato a difendervi per gran parte del tempo. Ma non è tutto, i nemici non staranno certo fermi a colpire lo scudo al posto vostro. Saper posizionarsi dietro le linee nemiche, schivando e rotolando a destra e a manca è dunque un ulteriore requisito per non soccombere, anche perchè non tutti gli attacchi potranno essere evitati alzando lo scudo.

6) Ricordatevi di Atreus

Chi fa da sè fa per tre dicono, in questo caso non credeteci. Atreus con i suoi colpi di fulmine paralizzanti e quelli stordenti può cambiare la sorte dei combattimenti; può anche distrarre i nemici e attirarli verso di sè. Le sue capacità, infatti, non cambiano assolutamente a questo livello di difficoltà per cui sfruttatele senza riserve: una freccia può separarvi da morte certa. Un bastone della vecchiaia su cui Kratos può sempre contare.

Questi piccoli suggerimenti vogliamo darveli per evitare che facciate il passo più lungo della gamba. Soprattutto imbarcandovi in una modalità God of War che al contrario di quella difficile non può essere cambiata nel corso dell’avventura. Ciò è valido sia per chi incomincia, ma anche per quelli che forti delle sfide dell’end-game appena concluse pensano che ricominciare il gioco a questa difficoltà sia una passeggiata.

Con il giusto metodo è però vero che le soddisfazioni del combat-system di God of War diventano ancora più incredibili.

Che sia un articolo sia di ispirazione e di monito per chi si sente pronto per un’avventura nell’inferno. Altro che Valhalla!

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