Recensione

Final Fantasy VI

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Testato su Nexus 7 (2012). Disponibile su PlayStore a 14,49€.
La storia recente di Final Fantasy
 ha visto decine di fan di vecchia data rivolgersi a Square Enix domandole perché non provare nuovamente a puntare, con i nuovi episodi, sul gioco di ruolo classico che caratterizzava i primi grandi successi della serie. Effettivamente, sembra che la software house sappia bene quanto alta fosse la qualità di questi indimenticati prodotti, al punto che li ha proposti e riproposti su praticamente tutte le piattaforme di gioco, portatili e no.
Così, è venuto anche il turno di Final Fantasy VI su terminali Android. A suo tempo, nell’oramai lontanissimo 1994, l’opera sesta della serie dell’illuminato Hironobu Sakaguchi si fece notare per essere una perla di rara bellezza, capace di offrire un mondo di gioco sufficientemente esteso, ricco di cose da fare e popolato da un cast di personaggi ben scritti e curati.
A quasi vent’anni di distanza, e molte ulteriori release dopo, cosa è cambiato e cosa è invece rimasto invariato, con il passaggio da SNES ad Android?
Una perla è per sempre
Mettiamo subito in chiaro una cosa: se amate gli RPG di vecchio stampo, fondati sui sistemi di battaglia a turnazione, e siete instancabili sostenitori del level up fino all’ennesima potenza, Final Fantasy VI incarna perfettamente i vostri desideri. Il gioco vi pone nei panni della giovane Terra, che si ritroverà suo malgrado coinvolta in una avida guerra per il potere, che rischierà (sigh) di portare il pianeta alla rovina. Il gioco si snoda quindi nelle diverse città del mondo, ed arricchisce via via il vostro cast di nuovi personaggi che possono far parte del party, arrivando fino ad un massimo di quattordici membri. Ognuno di essi, come da sempre nella serie, si caratterizza per abilità particolari: Terra ha poteri magici, Locke può rubare, Edgar può utilizzare letali attrezzi d’attacco e Gogo può imitare qualsiasi mossa di chi ha colpito prima di lui, solo per citarne alcuni.
Il sistema di battaglia, classico e a turnazione in tempo reale (potete anche decidere però di disattivare questa opzione e di evitare l’attacco nemico fino a quando non avrete scelto la prossima mossa da eseguire) ovviamente gioisce innanzi alle diverse specializzazioni dei personaggi, che vi spingono anche ad avere un approccio strategico, portandovi a scegliere il party più adatto per le diverse situazioni o per i diversi stili di gioco.
Di battaglia in battaglia (casuali e non segnalate sulla mappa, come ai vecchi tempi), i vostri personaggi saliranno di livello ed otteranno punti Esperienza, apprendendo anche nuove abilità in base alla Magilite con la quale li avete abbinati: ogni pietra magica consente loro di potenziare determinati parametri o di ampliare il loro parco mosse con degli incantensimi, che vi porteranno ad avere un party sempre più potente, sia in offesa che in difesa.
A questo sistema di battaglia, ancora irrimediabilmente godibile, si sposa un grande scenario di gioco ricco di cose da fare e di side-quest con cui divertirsi: potete recarvi alla casa d’asta per aggiudicarvi delle rarità, combattere nell’arena per scommettere sulla vostra forza, collezionare tutte le Magiliti o dare la caccia a tutti i draghi leggendari che popolano il pianeta, tanto per fare degli esempi. Se invece non volete girovagare troppo nelle due mappe del mondo disponibili (sì, due), potete lasciarvi trascinare negli eventi di una trama che saprà sicuramente emozionarvi per la sua capacità di parlare con efficacia cristallina dell’animo umano, e che vi riempirà di buone motivazioni per diventare il più forti possibili, perché sì – maledizione – il mondo ha bisogno di voi.
Final Fantasy VI è un gioco ben bilanciato, ben scritto, godibile, di sicuro impatto, e rappresenta ancora oggi un’ottima sfida per tutti gli appassionati del genere che non hanno intenzione di lasciarsi scoraggiare da una grafica in due dimensioni che, sebbene ben realizzata, forse non verrà incontro ai gusti dei giocatori più giovani, abituati agli attuali standard. Il gioco è ulteriormente impreziosito da una delle migliori colonne sonore mai realizzate dal maestro Nobuo Uematsu, dimostratosi capace anche di stendere l’atto di un’opera lirica per accompagnare una delle scene più intense e meglio dirette dell’intero franchise.
Cosa cambia, cosa resta uguale
Abbiamo riassunto tutti gli aspetti del gioco nel primo paragrafo per concentrarci, in questo, su tutte le novità che sono state apportate all’edizione Android rispetto all’originale vecchia di vent’anni.
I controlli, originariamente su joypad, sono ora completamente affidati al touchscreen: tappando su qualsiasi punto dello schermo aprirete una croce a otto direzioni (o quattro, a vostra discrezione) che vi consentirà di spostare il personaggio nello scenario. Per aprire l’inventario sarà invece necessario premere con il dito sull’apposita icona, e si dovrà fare lo stesso durante le battaglie per selezionare l’azione e i nemici, o nelle città per aprire forzieri o parlare con persone a cui si è prossimi. Il controllo del personaggio con la croce direzionale touch risulta ovviamente più problematico rispetto a quanto accade con un normale joypad, sopratutto se giocate su uno smartphone e non su un tablet, ma è solo questione di farci un po’ la mano.
Ovviamente, ci sono anche altri elementi che hanno subìto delle modifiche in virtù del touchscreen: ad esempio, gli attacchi Blitz di Sabin devono ora essere eseguiti premendo le frecce giuste che compariranno sullo schermo, e anche i controlli dell’immancabile aeronave saranno affidati a bottoni tematici che compariranno sul display solo quando dovrete pilotarla. Nel complesso, il passaggio dal controller al touch è stato gestito in maniera abbastanza intelligente, ed ha favorito anche alcune aggiunte interessanti: in alto a sinistra, ad esempio, viene mostrato un bottone recante un “?”, tappando sul quale il gioco vi ricorderà qual è il prossimo passo da compiere per proseguire nella storia. Si tratta di una nuova feature sicuramente utile, dal momento che con l’edizione originale poteva capitare di vagare per il mondo in cerca di side-quest e finire con il dimenticare totalmente qual era la prossima destinazione secondo la sceneggiatura. Per lo stesso motivo, anche la mappa di gioco è stata arricchita, ed ora evidenzierà con un punto rosso qual è l’ambientazione presso cui dovete recarvi per continuare ad avanzare nella storia.
Il touch è andato a influenzare anche l’organizzazione del sistema di battaglia: l’interfaccia ATB classica è stata sostituita da quattro finestrelle poste in basso nello schermo, che si estendono fino a mostrarsi del tutto mano a mano che il turno del personaggio rappresentato in ciascuna di esse viene caricato. Quando, ad esempio, Terra sarà pronta ad intervenire nella battaglia, la sua finestra d’azione sarà completamente visibile, e potrete tappare sulla mossa che intendete eseguire. Per velocizzare ulteriormente un sistema di battaglia che, ai livelli più alti, si può ridurre al mero premere “Attacca” per spazzare via chiunque, Square ha inserito un bottone che consente di accelerare le fasi di combattimento, e che seleziona per voi a ripetizione le ultime opzioni che avete scelto.
Ci sono però anche altre novità, che sono più che altro delle piccole chicche che saranno gradite ai fan di vecchia data: innanzitutto, il gioco è stato dotato della schermata Album, all’interno della quale, via via che proseguite, trovate il riassunto di tutti i 74 capitoli che compongono la storia. In questo modo, potete tenere sott’occhio l’intera sceneggiatura, e rileggere le parti che potreste aver dimenticato nelle circa trenta ore richieste per giungere dal prologo all’epilogo (side-quest e allenamenti extra esclusi). Per gli amanti delle sfide, è stato aggiunto anche il Bestiario, che elenca tutti i mostri contro i quali avete combattuto, e vi indica quante volte li avete sconfitti, incorniciandone le immagini in bronzo, argento o oro in base al numero dei vostri successi. Infine, è stata aggiunta anche la possibilità di selezionare liberamente le tracce della colonna sonora da ascoltare in qualsiasi momento, ed il gioco supporta anche gli Obiettivi nel servizio Google Play Games, proponendovi 28 premi da sbloccare, sulla scia dei Trofei di PlayStation e degli Achievement di Xbox.
Il passaggio da SNES ad Android, tuttavia, non è affatto privo di note dolenti: nel corso del nostro test, il gioco ha infatti mostrato dei rallentamenti molto visibili durante le sequenze filmate in cui la telecamera era gestita dalla regia, con la comparsa del testo e lo spostamento della visuale che scattavano senza troppa dignità. Questo difetto, sicuramente di poco conto e trascurabile, diviene però estremamente frustrante nel corso di una determinata scena di gioco, quando vi viene richiesto di selezionare delle opzioni di dialogo in concomitanza con il procedere della colonna sonora; peccato però che il testo (e quindi le suddette opzioni di dialogo) lagghino, e la musica no, costringendovi quindi a tappare furiosamente sullo schermo prima che il gioco vi consideri fuori tempo e vi faccia ricominciare la scena daccapo. Al momento, non siamo in grado di dire se il problema è confinato al device su cui abbiamo testato il gioco (Nexus 7 del 2012), né se è stato risolto con gli update che sono stati rilasciati nei giorni scorsi. Per dovere di cronaca, dobbiamo infatti riportare che Final Fantasy VI è stato rilasciato su PlayStore afflitto da un bug imbarazzante, che impediva fisicamente ai giocatori di oltrepassare una determinata scena, rendendo di fatto impossibile proseguire con la storia. Avvertita del problema dagli inferociti acquirenti, Square Enix (che pareva davvero ignara della cosa, facendo sospettare di non aver testato approfonditamente il gioco prima di rilasciarlo) si è prodigata per distribuire un fix il prima possibile, e così ha fatto. Al momento, quindi, possiamo garantire che è possibile terminare completamente il gioco, ma non si può ignorare il fatto che la compagnia nipponica abbia rilasciato il prodotto senza nemmeno accorgersi del grottesco bug.
Nota di merito va invece alla traduzione in italiano del gioco, finalmente ufficiale, ben realizzata e che consente a più utenti di godere della bella sceneggiatura.
Farsi lo sgambetto da soli
C’è una curiosità che vogliamo segnalare: l’edizione Android di Final Fantasy VI viene venduta su PlayStore al non proprio economicissimo prezzo di 14,49€. Sebbene si tratti di un’esperienza ludica completa ed estremamente appagante, è evidente che il suo costo sia abbastanza più alto della media dei titoli mobile.
Square Enix sembra però essere maestra nel farsi lo sgambetto da sola, ed ha effettivamente proposto un prezzo non proprio concorrenziale per questa versione del gioco: tanto per fare un esempio, in questi giorni trovate Final Fantasy VI su PlayStation Store (riproducibile su PS3, PSP e PS Vita) a soli 4,99€ – addirittura 4,49€ se siete utenti PlayStation Plus. In periodo non di saldo, il prezzo di listino dell’edizione PlayStation del gioco è comunque pari a 9,99€, diversi euro in meno rispetto a quello della versione Android. Dal momento che le migliorie apportate sono godibili ma non sicuramente irrinunciabili, ci sembra che Square si sia data un po’ la zappa sui piedi proponendo i 14,49€ per questa versione del gioco, che seppur abbastanza ben realizzata rischia di essere scartata in favore di altre, ugualmente portatili ma più economiche.

– Una perla di rara bellezza

– Apprezzabile anche su touchscreen

– Trama avvincente e personaggi indimenticabili

– Colonna sonora tra le più belle della saga

– Prezzo elevato

– Rilasciato con alcuni bug

– Necessita di connessione per avviarsi

– Square si fa concorrenza in casa

7.5

Il voto finale che abbiamo deciso di assegnare a quest’edizione di Final Fantasy VI è figlio del compromesso nato tra il capolavoro rappresentato dal gioco di per sé, e i lati positivi ma sopratutto negativi che pesano su questo passaggio ad Android. Per quanto non rispondente quanto un controller, il touchscreen fa degnamente il suo lavoro, e le aggiunte come il Bestiario e l’Album sono sicuramente gradite; tuttavia, non si possono ignorare i rallentamenti di alcune fasi narrate del gioco, e non possiamo chiudere gli occhi innanzi al fatto che, sebbene ora sia stato fixato, Square ha davvero rilasciato sul mercato un gioco inizialmente non funzionante. A questo prezzo, maggiorato rispetto alle altre edizioni del medesimo prodotto, ci saremmo aspettati dalla software house sicuramente un po’ di attenzione in più.

In definitiva, consigliamo l’acquisto del gioco a chiunque non abbia modo di accedere alle versioni più economiche, dal momento che Final Fantasy VI è davvero una perla che non può mancare nella vostra vita di videogiocatori.

Voto Recensione di Final Fantasy VI - Recensione


7.5

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