Proprio quando pensi che Wii U abbia esalato l’ultimo respiro, sostituito da Switch nel cuore degli appassionati Nintendo, ecco arrivare, quasi fuori tempo massimo, una conversione che si è fatta attendere per mesi, Darksiders Warmastered Edition, che il pusblisher, mantenendo la parola data al momento dell’annuncio, ha deciso di pubblicare comunque anche se l’ex ammiraglia della grande N è andata in pensione lo scorso 3 marzo.
Noi lo abbiamo ovviamente provato per voi, e vi stupirà sapere che, se non avete riposto Wii U in cantina, potrebbe valere la pena collegarla alla corrente una volta ancora.
L’apocalisse è più vicina di quanto si pensi
Darksiders Warmastered Edition non è una versione “goty” né un remake, ma solamente una riproposizione tecnicamente migliorata del medesimo prodotto che a inizio 2010 seppe guadagnarsi buoni voti da parte della critica specializzata e tanto amore da parte della community, principalmente grazie allo splendido e caratterizzante design artistico di Joe Madureira.
Leggenda vivente tra i fumettisti statunitensi, nonostante non abbia ancora compiuto quarantatré anni, Madureira condivide con altri grandi artisti (ci viene in mente Toriyama, passando dall’America al Giappone) un dono che pochi hanno, ovvero quello di riuscire ad essere sempre interessante pur reiterando da anni un character design fondamentalmente uguale a se stesso.
Le sue opere, ed entrambi i Darksiders non fanno eccezione, sono immediatamente riconoscibili, popolate come sono di personaggi massicci, pesanti, dalle proporzioni quasi irreali, eppure la somiglianza tra i protagonisti da egli creati non toglie loro un briciolo di carisma: questa Warmastered Edition rappresenta l’ennesimo esempio, visto che parliamo di un prodotto vecchio di sette anni e senza migliorie stupefacenti (al di là di un aumento di risoluzione che esamineremo nel paragrafo dedicato), che però fa ancora la sua sporca figura propri grazie alla direzione artistica.
La storia non è cambiata di una virgola: Guerra, uno dei quattro cavalieri dell’apocalisse, viene ingiustamente accusato di aver scatenato l’evento catastrofico prima dei tempi, infrangendo il patto siglato millenni prima da angeli e demoni, che adesso, di conseguenza, se la stanno dando di santa ragione sul pianeta Terra, senza alcun riguardo per le migliaia di vittime umane che il loro scontro sta causando.
L’Arso Consiglio concede a Guerra il beneficio del dubbio, e gli consente di tornare sulla Terra per trovare il vero colpevole e fare luce in maniera definitiva su come siano andate veramente le cose.
Nonostante i numerosi passi avanti del sequel in termini di puro gameplay, abbiamo sempre apprezzato al compattezza e la linearità di questa trama dalle forti simbologie cristiane, che richiama, per molti versi, quello alla base di Diablo III: inizialmente concepita per essere la prima di quattro storie, la vicenda, sebbene priva di grandi colpi di scena, è aiutata da personalità ben tratteggiate e da un eccellente lavoro di doppiaggio, tanto per il protagonista, quanto per il main villain.
Un lustro e due anni portati benissimo
Avevamo già giocato a Darksiders nell’inverno del 2010 su Xbox 360, e lo ricordavamo come uno di quei titoli che, pur non inventando nulla, e anzi pescando a piene mani da un paio di capolavori conclamati, restituiva un’esperienza di gioco familiare ma mai monotona, iterativa ma tremendamente divertente, appesantita solamente dalle limitazioni tecniche delle console della scorsa generazione e da alcune sequenze meno riuscite di altre (sezione di volo col grifone stiamo guardando proprio te).
Nonostante i sette anni passati e la miriade di titoli similari giocati nel frattempo, anche in questa versione Wii U, Darksiders Warmastered Edition riesce ad offrire lo stesso tipo di intrattenimento al contempo disimpegnato ma godibile, facendo leva su alcuni punti di forza non da poco, che omaggiano perlopiù due produzioni, ovvero la saga di Zelda (quantomeno nei capitoli tridimensionali) e quella di God of War.
Dalla prima, il titolo dei fu Vigil Games prende la struttura a dungeon (quattro per l’esattezza), la necessità di utilizzare gli oggetti giusti ai posti giusti e quella di tornare sui propri passi, una volta acquisita una nuova abilità, per risolvere puzzle lasciati indietro o aprire porte e passaggi prima invalicabili.
Come per gli episodi di Zelda antecedenti al sublime Breath of the Wild, allora, non è tanto l’ampiezza della mappa il marchio distintivo, quanto un level design mai banale, che lascia spazio all’esplorazione ed alla curiosità del giocatore, unito ad un costante senso di progressione, dalle armi, che salgono di livello con l’utilizzo e si moltiplicano progredendo nella main quest, alle skill aggiuntive di cui fare sfoggio quando c’è da menare le mani.
Ed è proprio in questi frangenti che viene fuori l’altra grande fonte di ispirazione del team di sviluppo, ovvero le avventure di Kratos: i combattimenti non sono altrettanto violenti e viscerali, ma i ritmi, la necessità di alternare attacchi furiosi a rapide schivate e la fisicità dei colpi ricordano molto da vicino i prodotti di Sony Santa Monica.
Il miscuglio risulta essere, allo stesso tempo, un po’ di più ed un po’ di meno degli originali: se Darksiders non possiede la finezza degli enigmi ambientali dei titoli Nintendo né la rabbia che trasuda dagli scontri all’arma bianca del semidio greco simbolo di Sony, è pur vero che mescola sapientemente elementi di cui nessuno dei due titoli sopra citati può fregiarsi.
Insomma, il combat system degli episodi di Zelda fino all’ultimo e gli enigmi proposti nei vari God of War non è che fossero lo stato dell’arte: qui, invece, il risultato è maggiore della somma delle parti, al netto di una mappa comunque di dimensioni ridotte e di qualche collisione rivedibile.
Molto bene anche le boss fight, impegnative il giusto e graziate da pattern nemici raramente banali, che costringeranno spesso ad assumere un atteggiamento guardingo anche ai più smaliziati tra i giocatori: di action game tanto ben dosati nella loro progressione Wii U non ne ha purtroppo visti tanti, ad eccezione dei due magnifici Bayonetta e del folle The Wonderful 101, che pure rappresenta tutt’altra tipologia di gioco d’azione.
Un po’ old gen, un po’ remastered
Meno lineare il discorso se si affronta il versante tecnico della produzione, assai meno convincente delle versioni PS4 e Xbox One, com’era d’altronde lecito attendersi vista la cospicua differenza in termini di potenza bruta rispetto a Wii U.
Darksiders Warmastered Edition per l’ex ammiraglia Nintendo, allora, rappresenta un curioso ibrido tra le versioni giocate sulla scorsa generazione di console e quelle, ben più performanti, viste sulle macchine attuali: framerate e risoluzione sono identici a PS3 e Xbox 360, quindi, rispettivamente, 30 fps e 720p, ma conviene continuare a leggere prima di sfoderare ai forconi.
THQ Nordic non si è seduta sugli allori, e il lavoro svolto, apparentemente nullo se ci si ferma ai due valori di cui sopra, è invece evidente se si prendono in considerazione l’applicazione di efficaci contromisure alla piaga del tearing, che infestava le versioni old gen, l’utilizzo di numerose texture in alta risoluzione, l’aumento della risoluzione durante le cutscene e il generale (e notevole) miglioramento delle ombre e degli effetti di luce.
Peccato che, probabilmente per non appesantire il framerate, non sia stato applicato un filtro antialiasing, ma se questo era il prezzo da pagare, fatti i conti con la scarsa potenza della console ospite, per avere trenta fps perlopiù stabili (con rarissime eccezioni), allora condividiamo la scelta del team di sviluppo.
Peccato non aver sfruttato il Game Pad, che rimane spento per tutta la durata del gioco, a meno di non utilizzarlo come semplice specchio di ciò che si visualizza sullo schermo della tv.
Nel complesso, quindi, per questa versione Wii U sono state utilizzate come base le versioni old gen, il che rende le controparti PS4 e Xbox One largamente preferibili dal punto di vista tecnico e visivo, ma il lavoro dietro questa Warmastered Edition è stato assai meno pigro di quanto si potrebbe pensare ad una prima occhiata.
Invecchiato benissimo
Poche alternative nella ludoteca Wii U
Prezzo invitante
La peggior versione del gioco a livello tecnico
Game Pad totalmente ignorato
Nonostante rappresenti la peggior versione sul mercato, Darksiders Warmastered Edition rimane un prodotto consigliato a chi non ha ancora abbandonato il suo fido Wii U: parliamo di un action game dalle dinamiche efficaci e dal ritmo ben dosato, divertente da giocare sia quando propone enigmi sia quando mette il giocatore di fronte a furiosi combattimenti.
Chi ha la possibilità di giocarlo sulle console di attuale generazione dovrebbe comunque propendere per una di quelle versioni, ma chi è passato da Wii U a Switch e quindi non ha altre scelte può spendere molto peggio i venti euro scarsi richiesti per godere del prodotto.