Nintendo Switch è stata lanciata il 3 marzo 2017: esattamente cinque anni fa. Si tratta di un traguardo ragguardevole, soprattutto se consideriamo che si tratta di una console Nintendo.La casa di Kyoto, infatti, raramente ha mantenuto una console come piattaforma principale per più di cinque anni, almeno dalla quinta generazione di console in poi. Non solo: Nintendo non è mai stata granché capace di gestire adeguatamente il fine vita delle sue console, spesso lasciate a morire in silenzio senza uscite degne di nota.
E invece Nintendo Switch è ancora qui, cinque anni dopo, con una line-up corposa per il 2022 e nessuna parola ufficiale sul suo futuro successore. Sulla base di questi elementi, abbiamo voluto elaborare questa riflessione per ricordare insieme il traguardo raggiunto da questa console e, soprattutto, per ipotizzare cosa possiamo aspettarci dal suo futuro.
La scommessa di Nintendo
Da quando il compianto Satoru Iwata prese le redini di Nintendo, tutte le console concepite sotto la sua guida hanno seguito la strategia di mercato chiamata “blue ocean”. Questa punta a diversificare il proprio prodotto da quello dei concorrenti, permettendogli così di correre separatamente dagli altri nel mercato.
Si tratta di una strategia rischiosa, che ha premiato Nintendo Wii e ha punito Wii U. Ovviamente alla fortuna del primo e alla sfortuna del secondo contribuirono molti altri fattori, ma sicuramente anche la decisione di puntare su innovazioni diverse dal semplice progresso tecnico ha inciso profondamente.
Dopo il fallimento di Wii U, Nintendo non poteva sbagliare: era in gioco la sua stessa sopravvivenza nel mercato console, proprio come dopo l’epoca GameCube. A questo vanno aggiunti due fattori: Nintendo era ormai incapace di gestire contemporaneamente due sistemi, uno portatile ed uno fisso; inoltre, il mercato mobile in continua espansione aveva rosicchiato una notevole fetta di mercato a Nintendo 3DS, rendendo più complesso un settore che era sempre stato di dominio Nintendo.
Perseverare nell’ottica di una strategia blue ocean era quindi ancora più rischioso che in passato, ma era anche l’unica soluzione possibile per Nintendo per accontentare più fan possibili. Cercare di competere a livello di pura potenza grafica con Sony e Microsoft sarebbe stato praticamente impossibile per la casa di Kyoto, soprattutto in quel determinato contesto.
Fortunatamente, l’idea alla base di Nintendo Switch fece immediatamente breccia nel cuore del pubblico e della critica, e la console cominciò subito a registrare numeri da capogiro.
Da allora, l’ibrida di Nintendo ha continuato ad infrangere record di vendite, mentre Nintendo è riuscita a rimediare ai suoi errori dell’epoca Wii U, supportando la sua nuova console con tutti i suoi brand di punta e con un calendario di uscite ragguardevole.
Il rischio più grande, però, doveva ancora venire. Essendo stata lanciata molto presto, e con un hardware già vecchio, Nintendo Switch sarebbe dovuta sopravvivere anche all’arrivo di una nuova generazione di console da parte delle altre concorrenti (che pure in una strategia blue ocean vanno considerate).
Insomma, nonostante il successo iniziale non era garantito che il pubblico rimanesse interessato alla console anche dopo l’arrivo di una nuova generazione. I fatti, ovviamente, hanno smentito questo timore. Anche se i numeri sono falsati dalla crisi dei semiconduttori causata dalla pandemia, abbiamo visto come Nintendo Switch goda di ottima salute, grazie anche ai nuovi modelli Lite e Oled giunti sul mercato.
E da una scommessa vinta siamo quindi passati ad un caso quasi unico nella storia recente di Nintendo.
Altro che fine del ciclo vitale: Nintendo Switch nel 2022 e oltre
Come dicevamo in apertura, in effetti, le console Nintendo dal 1996 in poi non hanno mai avuto una particolare longevità, anzi. Se Wii U è un’eccezione negativa, è pur vero che tutte le altre console hanno sempre avuto un ciclo vitale di circa cinque anni, peraltro mai gestito ottimamente nelle fasi finali.
Soprattutto per quanto riguarda le console casalinghe, Nintendo era solita lasciare morire lentamente, con calendari sostanzialmente vuoti in attesa dell’uscita della console successiva. Nintendo Switch, invece, sembra voler invertire questa tendenza.
Nintendo ha dichiarato più volte che il ciclo vitale di Nintendo Switch sarebbe stato più lungo, è vero, ma il rischio che le parole del quadro dirigenziale fossero solo una rassicurazione per i fan e poco più era concreto.
E invece eccoci qui: Nintendo Switch compie cinque anni ed entra nel suo sesto anno di vita con una line-up che sa di tutto fuorché di fine ciclo vitale. Il recente Nintendo Direct ci ha mostrato una carrellata di titoli in arrivo del corso dell’anno, tra cui alcune sorprese davvero niente male, tra graditi ritorni e novità assolute.
Non solo: in ballo ci sono ancora veri e propri pesi massimi, come il sequel di Breath of the Wild e Metroid Prime 4, quest’ultimo al momento ancora disperso. Insomma, Nintendo sembra essere ancora concentrata appieno sulla sua console ibrida, ed al momento le uscite non sembrano voler diminuire.
Certo, rimangono ancora alcuni punti critici, come il supporto delle terze parti, problema che ormai Nintendo si porta dietro fin dal 2007. In effetti, con Switch le cose non sono andate affatto male (soprattutto se pensiamo a come andavano in precedenza), ma si avverte comunque la mancanza di un sostegno a tutto tondo da parte di sviluppatori e publisher terzi, con molti titoli multipiattaforma che non hanno mai varcato la soglia dell’ibrida Nintendo.
Rispetto al passato, però, la possibilità per Nintendo di concentrare i suoi sforzi su un solo sistema ha permesso di non creare quella carenza di uscite che si era fatta sentire già su Wii ed in maniera ancora più eclatante su Wii U. Ancora oggi, dopo cinque anni dal suo lancio, Switch non ha vissuto veri e propri “periodi morti”, principalmente grazie ai titoli first e second party.
Per Nintendo si tratta di un traguardo non da poco: Switch potrebbe diventare senza troppi problemi la sua console più longeva della storia recente, e la casa di Kyoto potrebbe finalmente aver imparato a gestire la seconda parte del ciclo vitale delle sue creature.
C’è una domanda, però, che tutti i possessori di Switch si staranno facendo, forse anche da qualche tempo. Quanto ancora può durare Switch, prima dell’arrivo di un inevitabile successore? Proviamo a fare insieme due calcoli.
Quanto ancora durerà Nintendo Switch?
Per capire quanto ancora Nintendo Switch potrebbe rimanere sul mercato come console principale di Nintendo, dobbiamo tenere in considerazione diversi elementi. E non ci riferiamo soltanto alle vendite, ancora buone, che sono l’indicatore più ovvio del bisogno di una nuova console per un’azienda.
Consideriamo, infatti, l’attuale crisi dei sistemi di produzione, tuttora in corso: è possibile che anch’essa abbia un impatto sulla vita di Switch. Non solo perché potrebbe ritardare il processo di sviluppo del successore, ma anche perché i tempi per soddisfare la richiesta di Switch (in particolare per il modello Oled) sono al momento dilatati da una distribuzione non sempre all’altezza.
Sia chiaro, la situazione è ben diversa da quella di PlayStation 5 e Xbox Series X|S: è ovvio, dopotutto, visto che in questo caso parliamo di una console che era sul mercato già da tre anni prima della pandemia. Ciò nonostante, è plausibile che anche questo fattore giocherà un ruolo nelle scelte di Nintendo sul futuro della sua console.
E per avere un’idea delle intenzioni di Nintendo, ripensiamo un attimo all’ultimo Nintendo Direct, in particolare ad uno degli annunci fatti in quell’occasione, vale a dire l’arrivo di DLC per Mario Kart 8 Deluxe, che arriveranno da qui alla fine del 2023. Una scelta apparentemente strana: Mario Kart 8 Deluxe è sul mercato da cinque anni (ed era già la riedizione dell’originale uscito su Wii U), e nonostante le vendite costantemente da record, appare bizzarro che Nintendo abbia aspettato così tanto per proporre dei DLC.
Scelta strana anche perché, ad otto anni dalla prima uscita di Mario Kart 8, è ovvio che siano cominciati i lavori sul prossimo Mario Kart 9. Diversi rumor, in effetti, lo vorrebbero come cartuccia di punta per il lancio della prossima console Nintendo.
Ecco quindi che la scelta di ridare linfa vitale a Mario Kart 8 Deluxe prende quindi senso, ed il fatto che i DLC arriveranno da qui alla fine del 2023 potrebbe significare che Nintendo non ha alcuna intenzione di lanciare un successore di Switch prima dell’inizio del 2024. E forse anche oltre.
Mario Kart è uno dei principali system seller di Nintendo; è quindi lecito pensare che Nintendo, avendo i tempi, voglia tenerlo come titolo di lancio per la nuova console. E per evitare di dividere l’attenzione dei fan, non lancerà un nuovo capitolo mentre sta ancora supportando il precedente, su una console oltretutto vecchia. Anche se la nuova console dovesse essere retrocompatibile (come auspicabile e rumoreggiato) con i titoli Nintendo Switch, avrebbe ben poco senso.
In questa ipotesi, Nintendo Switch arriverebbe tranquillamente a spegnere sette candeline come console principale della casa di Kyoto, accompagnandoci per almeno altri due anni. Certo, magari in questo lasso di tempo cominceremo ad avere notizie della prossima console, ma quel momento sembra essere ancora lontano, e Nintendo Switch, adesso, sembra ancora più in forma di quando è stata lanciata sul mercato.
Se ancora dovete rimediare una Nintendo Switch, vi consigliamo lo splendido modello Oled.