Il 2020 sarà l'anno di Final Fantasy VII Remake: il punto su cosa sappiamo - Speciale
Prendiamo un titolo rodato, aggiungiamo una giovane console, mescoliamo il tutto con un pizzico di aspettative e otteniamo hype
a cura di Marco Giannotta
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Square Enix
- Produttore: Square Enix
- Distributore: Koch Media
- Piattaforme: PC , PS4 , PS3 , PSX , PSP
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 17 novembre 1997 PSX - 25 giugno 1998 PC - 4 giugno 2009 PSN - Inverno 2015 (PS4) - 20 agosto 2015 (iOS) - 10 aprile 2020 (Remake)
Annunciato nel lontano giugno 2015, Final Fantasy VII Remake all’inizio era un titolo provvisorio per identificare un progetto gargantuesco: ricreare l’intero universo di Final Fantasy VII in chiave moderna, tracciando un delicatissimo anello di congiunzione fra la quasi inviolabile sacralità del capitolo originale su PlayStation e la ritrovata urgenza di trasformarlo in novità su PlayStation 4. A mano a mano che il progetto ha preso corpo, Square-Enix ha deciso di rendere Final Fantasy VII Remake il titolo definitivo dell’opera, sottolineando alla luce del sole tutte le proprie ambiziose intenzioni su questo lavoro.
Alle radici: un terreno in cui si può scavare ancora
Nell’ultima decade, volenti o nolenti, i fan di Final Fantasy si sono abituati a sostenere lunghe attese e, come Final Fantasy Versus XIII (poi Final Fantasy XV), anche FF VII Remake si lascia certamente desiderare. Vista la miriade di contenuti presenti nel gioco, che su PlayStation contava un totale di tre dischi, gli sviluppatori hanno quasi subito sottolineato che il remake della settima fantasia finale non sarebbe arrivato tutto in una volta. La decisione è stata quella di frazionarlo in più episodi, ognuno dei quali si concentrerà su precise porzioni della storia.
Questa scelta, al di là delle dinamiche più prettamente commerciali, consente a Square-Enix di perseguire un audace obiettivo: estendere ulteriormente la trama di Final Fantasy VII. Il team di sviluppo, infatti, ha dichiarato di voler approfondire il ritratto psicologico dei personaggi, nonché ramificare gli eventi che compongono il tessuto narrativo. È proprio in questo contesto che s’inseriscono nuove scene d’intermezzo, di cui alcuni frammenti compaiono già in alcuni trailer, e addirittura personaggi mai visti prima, come Roche, il misterioso motociclista presentato come SOLDIER di Terza classe. Pare, inoltre, che la trama cercherà di ricreare un unicum fra Final Fantasy VII e i vari spin-off che lo hanno incorniciato (come Advent Children e Crisis Core). Chi si è immerso nel mondo di Gaia fin dal lontano 1997 può percepire già solo da queste righe quanto complesso e delicato sia un simile lavoro di cucitura.
In conclusione sono numerosi, e a giusta ragione, gli elementi di continuità fra Final Fantasy VII Remake e la sua controparte PSOne: la storia, ricca di colpi di scena, ora approfondita da ulteriori eventi; il gameplay, arricchito dall’esplorazione di aree ingrandite o del tutto nuove, da mini-giochi creati ad hoc e da sequenze di dialogo aggiuntive; il battle system, in cui ritornano Materie, Invocazioni e Abilità Limite in una miscela che amalgama due generazioni diverse; una colonna sonora con riarrangiamenti e remix aggiornati di alcuni dei temi più famosi, oltre a nuove tracce inedite, tutte composte dal maestro Nobuo Uematsu.
In tutto ciò, c’è un merito grande che per ora va riconosciuto a Square Enix: la capacità di aver trasformato, con il remake, la settima meraviglia della saga di Final Fantasy in un prodotto di nicchia non più di nicchia. Chi ha amato Final Fantasy VII, negli anni consacrato nell’Olimpo dei migliori videogiochi di sempre, sta seguendo con passione lo sviluppo di questo progetto e al contempo tutti coloro che finora, per un motivo o per un altro, non lo avevano preso in considerazione possono ritrovarsi fra le mani un RPG di categoria superiore che, chissà, potrebbe proiettarli nella saga come capitò con FF7 nel 1997. E se tutto andrà come sperato, l’obiettivo porterà ad un solo encomiabile risultato: restituire un po’ a tutti l’emozione di rigiocare a Final Fantasy VII come fosse la prima volta.