Ricordate la super tassa di Unity sugli sviluppatori? Ci sono buone notizie

Dopo il caso dello scorso anno, Unity ha deciso di rimuovere la super tassa per gli sviluppatori, spiegandone le motivazioni.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Lo scorso anno, Unity è salita per un po' al centro delle cronache per l'aver adottato una sorta di super tassa che andava a danneggiare gli sviluppatori, in un caso che ha fatto decisamente rumore.

Annunciata un anno fa per la prima volta, la tassa imponeva agli sviluppatori di pagare una tassa per ogni installazione dei loro prodotti sui device. In buona sostanza, più un titolo ha successo più gli sviluppatori dovevano pagare un extra, e quindi perdere guadagni.

Tutte qualità che lo hanno reso una prima scelta per gli sviluppatori indie, ma che ha anche trovato un utilizzo significativo nel mercato tripla-A: basti pensare infatti che perfino Pokémon ha deciso di utilizzarlo per i suoi remake di Diamante e Perla (li trovate su Amazon).

Il caso ha ovviamente fatto esplodere la community degli addetti al settore, portando prima una lettera di scuse dell'azienda e poi il licenziamento del CEO, John Riccitiello, dopo le reazioni generali.

Tuttavia la tassa non è stata del tutto eliminata, ma sono state tolte solo le clausole più stringenti. Ora è arrivato un nuovo aggiornamento, direttamente da Unity, che ha annunciato di aver rimosso il Runtime Fee per gli sviluppatori.

Il tutto tramite una lettera aperta di Matt Bromberg, nuovo CEO di Unity, che ha dichiarato:

«Dopo una profonda consultazione con la nostra comunità, i clienti e i partner, abbiamo deciso di cancellare immediatamente la Runtime Fee per i nostri clienti del settore gaming. I clienti dei settori non legati al gaming non sono interessati da questa modifica.»

«Negli ultimi 20 anni, abbiamo collaborato con brillanti designer, sviluppatori, artisti, ingegneri, editori e piattaforme per creare un mondo in cui chiunque potesse creare grandi giochi per tutti. Lo abbiamo chiamato "democratizzazione dello sviluppo dei giochi"», spiega Bromberg nel raccontare la decisione dell'azienda.

Il CEO aggiunge che non è possibile «perseguire questa missione in conflitto con i nostri clienti», perché al centro di ogni lavoro deve esserci «una partnership basata sulla fiducia.»

Unity quindi tornerà a un modello di abbonamento basato su licenze per tutti i clienti del settore gaming, compresi quelli che adotteranno Unity 6, la versione più performante e stabile di Unity, entro la fine dell'anno.

Ecco le nuove proposte di Unity al riguardo:

  • Unity Personal: come annunciato lo scorso anno, Unity Personal resterà gratuito e raddoppieremo il limite di ricavi e finanziamenti da $100.000 a $200.000.

  • Unity Pro e Unity Enterprise: saranno modificati i prezzi degli abbonamenti e i requisiti di fatturato annuo, a partire dal 1° gennaio 2025. Questi cambiamenti si applicheranno a tutti i nuovi e già esistenti clienti Unity Pro ed Enterprise, al momento dell'acquisto, aggiornamento o rinnovo dell'abbonamento da questa data in poi.

Unity Pro aumenterà dell'8% nel prezzo di abbonamento a $2.200 annui per ogni licenza, mentre Unity Enterprise vedrà un aumento del 25% nel prezzo di abbonamento.

Almeno una buona notizia è arrivata, lato games industry, visto che di settimana in settimana continuano ad emergere storie riguardo licenziamenti di massa.

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